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Berlino: grande manifestazione NO-COVID repressa dalla Polizia: I giornali conservatori tedeschi chiedono l’uso della violenza repressiva

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Tensioni a Berlino contro il lockdown: migliaia di tedeschi – circa 10mila – hanno manifestato nel pomeriggio nel quartiere di Mitte e nella zona della Porta di Brandeburgo. I dimostranti protestano contro le nuove restrizioni mentre in Parlamento si discute del progetto di legge che amplia i poteri dell’esecutivo in materia di restrizioni anti-covid. Alle proteste di oggi hanno preso parte anche i delegati di Alternative fur Deutschland (AfD).

Un parlamentare, Hansjoerrg Müller, ha paragonato le modifiche alla costituzione tedesca in atto alla Legge sull’abilitazione del 1933 dei nazisti, la “conditio sine qua non” della loro presa del potere. Il tutto è degenerato all’arrivo della polizia, che ha respinto i manifestanti con gas lacrimogeni e idranti: il diritto di manifestare sembra ormai una chimera nell’epoca in cui si sacrificano al controllo del virus assemblee e proteste, nonché la libertà di criticare apertamente in piazza le decisioni dei governi.

Del resto, come potete leggere dal titolo del quotidiano conservatore Die Welt ormai una parte dell’apparato di potere tedesco richiede, in modo aperto, la repressione violenta dei dissidenti, con manganelli e botte. Si sta affermando chiaramente che la libertà va bene solo quando è quell guidata dal pensiero unico e tutto il resto può, o meglio deve, essere manganellato. una situazione da governo pre-fascista o pre-nazista che dovrebbe far meditare.

Buona visione.


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