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Belgio: scoperta una tecnica replicabile per fare il test Covid, senza reagente

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Evidentemente la scarsità di reagenti vige in tutta Europa. Ecco che un virologo belga ha trovato una tecnica per moltiplicare i test.

Fonte: https://www.7sur7.be/sante/l-unamur-a-elabore-une-nouvelle-technique-pour-diagnostiquer-le-covid-19~a69fc710/

L’Università di Namur (UNamur) ha sviluppato un nuovo metodo diagnostico per Covid-19, secondo quanto indicato martedì dai suoi rappresentanti. Il protocollo, sviluppato con il KULeuven (KUL), permette di fare a meno dei reagenti che scarseggiano ed è in corso di approvazione da parte dell’Agenzia Federale per i Medicinali e i Prodotti Sanitari (FAMHP). Lo stesso professor Benoît Muylkens ammette che “questo protocollo è molto semplice, non è rivoluzionario” per aggiungere che “si basa sul lavoro umano piuttosto che su macchine complesse”. Questo metodo richiede quindi risorse umane, ma permette di fare a meno dei reagenti che scarseggiano.

“I nostri ricercatori stanno lavorando costantemente da due settimane per individuare un nuovo metodo diagnostico”, ha spiegato François Nélis, direttore del dipartimento di comunicazione dell’UNamur. “La tecnica sviluppata si basa su test chimici e richiede più manodopera. Se l’approvazione viene concessa, dovremmo essere in grado di effettuare quasi 500 test al giorno solo qui a Namur, a supporto dei laboratori di riferimento. Naturalmente, il metodo potrebbe anche essere esteso in tutto il mondo”.

Fase di inattivazione del virus

Perché il professor Benoît Muylkens e il suo team hanno lavorato a un nuovo test per COVID-19? Analizzando i dati sull’insorgenza e la progressione dell’epidemia COVID-19 in Corea del Sud e in Italia, ha concluso che “l’inizio dell’epidemia è stato simile. Ma in Corea, dopo 10 giorni, l’epidemia si è risolta, mentre in Italia c’è stata un’epidemia. In Corea del Sud il numero di test effettuati è molto elevato, molto più alto che in Italia”. Sulla base di questa osservazione, e con l’annuncio della carenza di reagenti per il test di riferimento COVID-19, ha iniziato a cercare un nuovo test.

Fine traduzione

In cambio in Italia è uscita la notizia del kit diagnostico rapido Diasorin, sempre con reagenti, e con tanto di royalty, di cui è stata annunciata la produzione di 300000 kit di cui 200000 per gli USA. Sinceramente, non sappiamo che farcene di 100000 kit, quando c’è gente che neanche con i sintomi e in ospedale può farsi il test, perché MANCA IL REAGENTE, e neanche al personale sanitario con sintomi, e in isolamento, viene fatto il test.

Quello di cui sopra, è un metodo che richiede semplicemente più manodopera. Per pagare la manodopera si crea la moneta in partita doppia come tutte le banche pubbliche e private del mondo, e la si paga. Punto. 

E noi si continua a morire per austerity. Che evidentemente in Italia è ben più grave che in qualsiasi altro paese al mondo.

Nforcheri 24/3/2020


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