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Beirut: un complesso immobiliare raso al suolo,. Non ci sono notizie ancora su Nasrallah

L’azione di Israele contro Hezbollah e il suo leader Nasrallah ha distrutto un complesso immobilaire a Beirut, con molte persone ancora sotto le macerie. Però non è detto che anche l’eliminazione del Leader verrà a fermare l’azione del gruppo sciita contro Israele.

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L’attacco deciso oggi dal governo di israele su comando sotterraneo di Hezbollah non si sa se sia riuscio a colpire il leader del movimento sciita, Hassan Nasrallah, ma comunque ha raso a zero un complesso immobiliare della città mediorientale Ecco come appare l’area da un video di Clash News.

Si parla di circa 400 persona ancora sotto le macerie. Anche se l’obiettivo fosse militarmente rilevante, è dubbio che tutti quelli che abitavano nei palazzi circostanti fossero tutti consci di vivere sopra il comando del gruppo miliziano. Nonostante questo il primo ministro Netanyau ha firmato l’ordine di attacco.

Struttura di Hezbollah

Fonti iranane e di Hebollah hanno affermato che Nasrallah non fosse nel quartier  generale durante l’attacco. Il Leader è persona molto prudente, che, per esempio, non ha avuto danni dall’attacco ai cercapersone e alle radio, per cui è possibile sia che fosse nel rifugio, ritenuto sicuro, sia che si trovasse altrove.

In realtà una parte consistente della leadership di Hezbollah è stata eliminata, ma anche tranquillamente sostituita dalle seconde file, senza che questo interrompesse l’attività. In questo la resistenza del movimento sciita è notevole, probabilmente solo resa complicata dalla difficoltà nel coordinamento e nella comuncazione, ora che non c’è fiducia nei mezzi elettronici e informatici.

Un consigliere del Leader supremo iraniano Larijani,, riportata da Clash report, avrebbe affermano: “La resistenza ha leader e quadri forti, e ogni leader che viene martirizzato avrà un sostituto”. Una frase sibillina, che lascia aperta la strada al fatto che la comunicazione ufficiale del Leader per mostrare la propria incolumità non avvenga mai. Però, se la sostituzione è così semplice, questo bombardamento rischia di essere inutile dal punto di vista degli obiettivi politici.

Nel frattempo decine di migliaia di persone hanno protestato in Iran e nello Yemen per condannare gli attacchi israeliani in Libano e a Gaza.
I manifestanti a Teheran e in altre città iraniane hanno risposto all’appello delle autorità di radunarsi a sostegno di Hezbollah in Libano “e di condannare i crimini barbari del regime sionista in Palestina”, ha detto l’agenzia di stampa ufficiale IRNA.

I manifestanti portavano ritratti del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah e bandiere palestinesi e di Hezbollah. “Israele è distrutto. Il Libano è vittorioso”, hanno cantato, deplorando ‘un bagno di sangue in Libano’.


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