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BANK RUN 2: Hong Kong sta arrivando al limite

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Secondo capitolo sulle tensioni bancarie mondiali. Questa volta parliamo di Hong Kong, dove le tensioni sono causate dalle manifestazioni politiche che ormai si susseguono da diverse settimane.

Ricordiamo che le manifestazioni sono nate come risposta contro il progetto di legge sull’estradizione in Cina presentato dalla governatrice Carrie Lam e prima sospeso, quindi annullato. La manifestazione però poi ha messo al centro la necessità di un sistema veramente democratico e, negli ultimi giorni si è concentrata sul divieto di portare maschere in pubblico. Se questo divieto sembra quasi banale in Italia, non lo è a Hong Kong dove da un lato tutti temono i sistemi di riconoscimento con AI da telecamera, dall’altro  le maschere sul viso sono comunemente portate dagli episodi di SARS di alcuni anni fa, anche per motivi sanitari.

Ora le manifestazioni però, sempre più estreme, stanno fortemente colpendo l’economia locale, con un forte calo delle vendite al dettaglio:

Ora però le rivolte stanno colpendo il sistema creditizio, in modo diretto. Ci sono stati assalti alle banche cinesi, come la Bank of China, viste come uno strumento di imperialismo economico. Il 10% degli sportelli automatici della città. Questo ha causato una certa inquietudine tanto che un altro 5% degli ATM è rimasto senza denaro contante. Ci sono state voci di un intervento diretto del governo sui movimenti di cambio, con l’imposizione di stretti controlli, e questo non ha riportato la calma, tanto che è dovuta intervenire l’autorità monetaria affermando che affronterà ogni tentativo di destabilizzare il sistema finanziario della città.

Si susseguono appelli delle autorità a non supportare i rivoltosi, Tutto è sul filo del rasoio e le prossime 48ore rischiano di essere decisive. Nel frattempo una dozzina di centri commerciali ha deciso di non aprire questo weekend nel timore di nuovi scontri che possano portare a dei danni. Le reazioni della polizia si fanno sempre più violente, così come le azioni dei rivoltosi.

Comunque la sfiducia in una conclusione positiva si nota anche da un altro fattore: l’esplosione degli acquisti di Bitcoin sul mercato locale, come indicato da Localbitcoin

Speriamo in un’uscita dalla crisi non eccessivamente traumatica.


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