Economia
Azerbaigian: al via l’export di gas verso la Siria, si ridisegna la mappa energetica del Medio Oriente
L’Azerbaigian avvia le esportazioni di gas naturale verso la Siria attraverso la Turchia. Un passo strategico che espande l’influenza energetica di Baku nel Medio Oriente e apre nuove prospettive di cooperazione e ricostruzione per Damasco.

Oggi segna l’inizio delle esportazioni di gas naturale dall’Azerbaigian alla Siria attraverso la Turchia, un passo significativo che mostra una nuova politica energetica del paese caucasico.
L’ingresso nel mercato mediorientale amplia la strategia di diversificazione nelle forniture, e, rafforza la sicurezza energetica siriana e apre nuove vie di cooperazione.
Fino a poco tempo fa, l’Azerbaigian si concentrava principalmente sull’Europa, ma ora le sue esportazioni di gas stanno andando oltre la mappa di approvvigionamento tradizionale e si stanno dirigendo verso il Medio Oriente. Questa mossa non è solo un passo verso un nuovo mercato, ma riflette anche la crescente fiducia nell’Azerbaigian come partner affidabile e prevedibile nel settore energetico.
L’esportazione di gas verso la Siria è diventata possibile grazie alla stretta partnership energetica tra l’Azerbaigian e la Turchia. Questo rapporto si è già dimostrato efficace attraverso grandi progetti infrastrutturali come il gasdotto Baku-Tbilisi-Erzurum, che ha gettato le basi per le esportazioni di gas azero verso l’Occidente, l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, uno dei più grandi della regione, e il Corridoio meridionale del gas, un progetto strategico che porta il gas del Mar Caspio in Europa. Ora, questo modello di cooperazione di successo si sta estendendo in una nuova direzione: il Medio Oriente.
La firma di un memorandum d’intesa tra SOCAR, società azera energetica di stato, e il governo di transizione siriano durante la visita a Baku del presidente ad interim della Repubblica araba siriana, Ahmed al-Sharaa, ha dato il via a questa nuova rotta del gas. L’incontro tra il presidente azero Ilham Aliyev e il nuovo leader siriano ha confermato la disponibilità di Baku a sostenere la ricostruzione della Siria e ad approfondire la cooperazione in materia di energia, infrastrutture e sicurezza.
La Siria potrebbe svolgere un doppio ruolo: non solo come destinataria del gas azero, ma anche come hub di transito per ulteriori forniture, in particolare verso la Giordania e l’Egitto. Sebbene il gasdotto che collegava la Siria e la Giordania sia stato precedentemente distrutto, la sua ricostruzione è fattibile e potrebbe aprire un corridoio per le forniture di gas fino al Nord Africa.
Parallelamente, l’Azerbaigian sta esplorando la possibilità di esportare elettricità nei paesi del Medio Oriente. La strategia di creare un corridoio di energia verde dal Mar Caspio all’Europa si sta già dimostrando efficace e questa esperienza potrebbe essere adattata anche alla direzione sud. Ciò aggiunge ulteriore profondità alla diplomazia energetica dell’Azerbaigian, che integra sia le fonti energetiche tradizionali che quelle rinnovabili.
L’inizio delle esportazioni di gas azero verso la Siria è più di una semplice espansione del suo mercato di vendita. Si tratta di un segnale geopolitico ed economico significativo che rafforza lo status dell’Azerbaigian come hub energetico regionale con la capacità tecnologica, politica e diplomatica per assumere un ruolo di leadership.
Tutta la regione turcofona sta cercando di aumentare il proprio peso nel Medio Oriente, e lo fa attraverso un mix di esportazioni industriali e militari (Turchia) ed energetiche (Azerbaihgian), giocando abilmente la propria posizione fra USA e Russia. Nel tempo questo porterà a un contrasto con l’altra tradizionale potenza dell’area, l’Iran, che invece si trova in una situazione più complessa nei rapporti internazionali.
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