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AUSTERI CON IL CULO DEGLI ALTRI: riepilogo dei trattamenti pensionistici di BCE, UE e FMI.

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ipocriti

Ipocriti puniti nell’Inferno di Dante: sono obbligati a portare pesanti cappe dorate esternamente, e di piombo internamente. 

 

In questo articolo riuniamo ed integriamo i tre articoli già dedicati al tema dei privilegi pensionistici riservati ai dipendenti della famosa “Troika”: Banca Centrale Europea, Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale. La finalità è quella di dimostrare come sia facile tagliare lo stato sociale degli altri, quando il proprio trattamento è quanto meno da privilegiati  Predicare austerità, e praticare prodigalità.

Dear Mr Varoufakis and Mr Tsipras, please read our article. As we know that, in these days, you are always under pressure by international financial institution for cutting again pensions and social security, we suggest you to ask for Greek people to have the same pension treatment that is  applied to  BCE, UE and IMF workers. Nothing more, but  nothing less too, because it is too easy to talk the talk, and to do not walk the walk.

Yours Faithfully

Ulrich Anders and Fabio Lugano.


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LE PENSIONI D’ORO DELLA BCE

Da anni la Troika, la UE, l’OCSE, l’FMI e la BCE ci massacrano sulle nostre pensioni, pretendendo l’applicazione bovina della famigerata austerità ad anziani che guadagnano magari 700 euro al mese.

Migliaia di esodati hanno pagato per le “riforme” pensionistiche di Fornero-Monti-PD & Co.

Hanno cercato di convincerci che andavamo in pensione troppo presto (65 anni per loro è presto) e con pensioni troppo alte, perché calcolate col metodo retributivo (una percentuale della media degli ultimi anni di salario, normalmente 5) anziché col contributivo (pensione calcolata sul montante dei versamenti e sull’aspettativa di vita).

Tutti ricordano la lettera-ricatto di Trichet e Draghi inviata dalla BCE il 5 agosto 2011 al governo Berlusconi, che tra le “riforme” urgenti elencava quella delle pensioni: abolizione delle pensioni anticipate e aumento dell’età pensionabile. La stessa Fornero del resto ha dichiarato che la sua riforma fu chiesta direttamente dalla BCE. Bossi e la Lega all’epoca si impuntarono e non permisero a Berlusconi di aderire a questa richiesta (cosa che Berlusconi avrebbe fatto volentieri), richiesta che come sappiamo fu poi eseguita diligentemente dal duo Monti-Fornero col sostegno di PD, FI etc. Tutto giusto? NO!

SCENARI ECONOMICI HA SCOPERTO CHE LA BCE NON SI ADEGUA ALLE SUE STESSE RACCOMANDAZIONI E CONSENTE AI SUOI FUNZIONARI DI ANDARE IN PENSIONE A 55 ANNI, CON PENSIONI  CALCOLATE COL METODO RETRIBUTIVO E RIVALUTATE ADEGUATAMENTE OGNI ANNO.

Dal contratto di lavoro BCE del 2009, Allegato III – Schema Pensionistico, si ricava che il trattamento previdenziale per i dipendenti della BCE (Draghi incluso) ha le seguenti caratteristiche:

  • Pensione normale a 65 anni (senza meccanismi di aumento in base all’allungamento della vita come da noi)
  • Pensionamento anticipato possibile a partire da 55 anni
  • Nessuna autorizzazione necessaria da parte dell’azienda per il pensionamento da 60 anni in poi
  • Importo della pensione calcolato in base al 2% della media dei massimi salariali della carriera rivalutati (!!!) moltiplicato per gli anni di servizio
  • Pensione massima pari al 70% dell’ultimo salario (!!!), ma superamento del 70% possibile coi versamenti volontari
  • Modeste penalizzazioni per pensionamento anticipato, come da tabella qui sotto (es: 12% per chi va in pensione a 60 anni ed è stato assunto prima del 2009)
  • Rivalutazione delle pensioni adeguata agli aumenti salariali accordati ai funzionari BCE
  • Reversibilità della pensione sia al coniuge che ai figli (!!!) che possono sommarsi tra loro fino al 100% della pensione del defunto (altroché figlie nubili degli statali greci …)
  • …. etc etc (leggete l’Appendix III è uno spettacolo)

 

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Capito lavoratori italiani? Rivalutazione, pensione anticipata, metodo retributivo, reversibilità ai figli … Tanto per ricordare, In Italia andremo in pensione a 67-68 anni, senza possibilità di anticipo, con trattamenti che varranno si e no il 40-50% dell’ultimo salario e rivalutazioni bloccate e/o ridotte fortemente.

Non sappiamo quali trattenute previdenziali sono previste sui salari dei funzionari BCE (che nel giugno 2009 scioperarono per protestare contro le modifiche “arbitrarie e penalizzanti” di cui sopra), altrimenti potemmo chiedere al solerte Boeri di calcolare quanto prendono di pensione rispetto a quanto hanno versato, come fa lodevolmente coi pensionati di casa nostra.

Capito esodati italiani? Voi esodati a fare la fame, le oligarchie europee e i loro super-burocrati pensionati baby con pensioni che voi vi sognate.

Capito pensionandi greci? La BCE fa la voce grossa con voi, mentre voi pagate le loro pensioni baby


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LE PENSIONI D’ORO DELL’UNIONE EUROPEA

In Italia la riforma Fornero, quella fatta “Per farci restare in Europa”, ha praticamente cancellato le pensioni di anzianità. Ora si va in pensione per vecchiaia, a 65 anni. In Grecia le pensioni, già ridotte del 40%, sono al centro del contenzioso con la trimurti europea, che vorrebbe l’imposizione di ulteriore austerità.

Però qual’è il trattamento pensionistico per i dipendenti dell’Unione Europea, per quei funzionari che impongono sacrifici agli stati sulla pelle dei cittadini ?

leggiamo il documento ufficiale : “Staff regulations of officials of European commmunities”, che può essere trovato nel sito : http://ec.europa.eu/civil_service/docs/toc100_en.pdf

Bene ora riassumiamo le condizioni, contenute nella sezione 5 dell’articolo 5  e quindi nell’annesso VIII, che ne detta le normative con più precisione.

Un dipendente della UE va in pensione :

a) Al compimento del 65imo anno. 

b) Anticipatamente , dal 55 al 63 anno, ma senza “Finestre”: si va in pensione direttamente alla fine del mese in cui se ne fa richiesta.

Quindi la pensione di anzianità, cancellata dalla normativa italiana grazie alla Fornero, rimane viva e vegeta a Bruxelles e Strasburgo.

Le pensioni vengono pagate con il sistema retributivo , anch’esso in eliminazione in Italia, ed al massimo sono pari al 70% dell’ultima retribuzione. I contributi versati sono rivalutati ogni anno del 3,5%, molto più di quanto avvenga per i contributi INPS nostrani.

Come sono calcolate le pensioni anticipate di anzianità? Viene tolto un 3,5% dalla pensione per ogni anno di anticipo che separa dal 63imo anno. Quindi, in teoria, si dovrebbe andare in pensione a 55 anni con una riduzione del 28%. Però l’autorità si riserva di mandare in pensione anticipata con pensione piena, purchè il numero di questi prepensionamenti non superi il 10% dei pensionamenti totali.

Insomma le autorità europee  vogliono cancellare a tutti i cittadini quegli stessi privilegi che mantengono per se stessi.

Che possiamo dire…. Predicare bene, razzolare male, ad usare termini moderati.


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LE PENSIONI D’ORO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

Questo articolo è stato aggiornato grazie ad utilissime informazioni inviateci da Federico Podeschi, che cordialmente ringraziamo. 

Dopo aver analizzato i trattamenti pensionistici di Banca Centrali Europea e di Unione Europea, passiamo a considerare come sono trattati i dipendenti del Fondo Monetario Internazionale, il terzo componente della trojka pro austerità che tiene d’occhio la Grecia e bastona tutti i paesi mediterranei con il manganello dell’austerità

il Fondo Monetario Internazionale, diretto da Christine Lagarde, ha sede a Washington per cui fornisce ai suoi dipendenti una copertura omogenea con il diritto e gli usi di oltreoceano.

I dipendenti del FMI godono di .

Copertura pensionistica su due livelli: un fondo base , pagato dall’IMF comune per tutti su base contributiva ed un fondo aggiuntivo, simile ad un fondo complementare europeo, su cui si può versare sino al 5% del proprio stipendio e deducibile dalle tasse. Lo IMF garantisce il mantenimento di un buon tenore di vita anche in pensione.

Copertura sanitaria completa con polizza privata, a copertura dei dipendenti e delle loro famiglie. Una copertura ampia, che garantisce sia il periodo iniziale di introduzione, sia la  successiva vita lavorativa, sia il periodo pensionistico. La copertura è molto ampia e copre pure medicinali e cure dentistiche ed è a carico per i 3/4 del FMI e per 1/4 dei dipendenti.

Una serie di coperture aggiuntive per il caso morte, per gli incidenti sul lavoro, una copertura per il caso vita base, una copertura per eventuali cure di lungo termine, ed una che copre gli incidenti di viaggio.

La cosa interessante è che la copertura pensionistica è raggiungibile con solo tre anni di contributi versati. Secondo il CEPR (center for economic and policy research) i dipendenti del FMI possono andare in pensione molto, ma molto presto, quando compiono i primi anni dopo i cinquanta, con pensioni oltre i 100.000 US$ annui e pochissimi anni di contribuzione. Una situazione di assoluto privilegio anche nei confronti degli altri pensionati pubblici USA, che raramente percepiscono più di 30 mila dollari annui, e scandalosa quando la stessa istituzione impone tagli sanguinosi ai trattamenti sociali e pensionistici degli altri stati.

Quindi, cari greci, perchè non chiedete di essere trattati come i dipendenti di UE, BCE ed FMI ?

 

 

 


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