Conti pubblici
Aumento delle accise: una tempesta sul nulla (per adesso)
Non è ancora scritto da nessuna parte che aumenteranno le accise, ma, come sempre, la stampa italiana ha fatto il caos sul nulla, solo per motivi politici
Aumenteranno le accise sulla benzina? Aumenteranno sul gasolio? Questa settimana, sulla base di notizie di stampa e della TV, sono esplose le preoccupazioni per un aumento dei carburanti che veniva dato come imminente, anzi quasi già applicato.
Oggi possiamo darvi una cattiva e una buona notizia: la cattiva è che prima o poi, con l’applicazione dei diritti all’emissione di CO2 sui carburanti, questi dovranno aumentare, ma questa è la volontà della Commissione Europea, appoggiata dalla solita maggioranza che va dal PPE ai verdi.
La buona notizia è che, al momento, non c’è nessuna indicazione normativa che vada nella direzione dall’aumento delle accise. Nessuno ne ha parlato, al di la delle parole di rito di Giorgetti sul fatto che la nuova legge di Bilancio richiederebbe “Sacrifici per tutti”. Però di scritto non c’è nulla. Leggiamo cosa dice una persona veramente informata, Giuseppe Liturri, su StartMag:
Ci sono solo dei passaggi nel piano strutturale di bilancio di medio termine (Psbmt) presentato dal ministro Giancarlo Giorgetti e trasmesso alle Camere, dove sarà discusso nella prossima settimana. Un documento buono solo per accontentare i burocrati di Bruxelles a cui piacciono i documenti che gli danno ragione, nonostante contengano previsioni che non si avvereranno mai. Ancor di più alla luce delle fibrillazioni in corso in Francia sulla legge di bilancio.
In quel documento, in premessa a pagina 11 leggiamo «l’Italia effettuerà un riordino delle spese fiscali in attuazione della legge delega di riforma fiscale (legge n. 111/2023), al fine di migliorare l’efficienza del sistema fiscale, ridurne la complessità e le potenziali distorsioni e allinearlo agli obiettivi di sostegno ai carichi familiari, crescita economica e transizione ecologica in un’ottica pluriennale». Qui fa capolino solo quel «transizione ecologica», per ricordare che il sistema fiscale debba essere “allineato” anche agli obiettivi di transizione ecologica.
Poi si salta a pagina 104, dove leggiamo che «In relazione alla riforma fiscale, si intende: i) promuovere il concordato preventivo e l’adempimento collaborativo; ii) confermare quale misura strutturale la rimodulazione delle aliquote IRPEF e gli effetti del cuneo fiscale; iii) provvedere, in un’ottica pluriennale, al riordino delle spese fiscali, in considerazione degli obiettivi di sostegno ai carichi familiari, crescita economica e transizione ecologica in un’ottica pluriennale; iv) completare il processo di efficientamento del sistema della riscossione.». Sostanzialmente nulla di più rispetto al paragrafo precedente, se non «ottica pluriennale» ripetuto ossessivamente.
La parola Transizione Ecologica viene, di per se , a includere strumenti di disincentivo dell’uso dei carburanti fossili, ma vorrei far notare che:
- ormai è diventata talmente banale e ossessiva nella comunicazione europea, da aver perso significato. Come le parole “Ambizioso” e “Resilienza” viene messa ovunque, che abbia significato o meno. “Caro, quando esci, per piacere, si ambizioso e resiliente, prendimi un chilo di pomodori” “Certo cara, faccio la transizione ecologica e poi torno a casa”.
- l’accenno è comunque generico e da applicare in un’ottima di medio periodo, quindi, per ora, non si parla del 2025 e potrebbe anche prendere altre forme, come l’introduzione di biocarburante nella miscela.
Quindi, seguendo una tradizione, ormai consolidata dei giornali italiani, si è trattato di un caso montato da arte per fare polemica a favore dei soliti piddini, quelli che veramente aumentano le accise. Un qualcosa a cui siamo abituati e che sta diventando, francamente , stucchevole. Certo, le tasse sui carburanti aumenteranno, ma andranno alla Commissione come Diritti di Emissione, e dovrete prendervela con Bruxelles, ma non sarà ora.
In generale il consiglio è sempre lo stesso: non leggete i giornali, informatevi dall fonti dirette se potete, se no leggete online quelli che ancora danno informazioni serie.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login