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Astra Zeneca fa l’ennesimo flop con il Covid, ma Ivermectin è sempre trascurato

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L’ultimo farmaco per la cura del  Covid-19 studiato da  AstraZeneca non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi principali nel suo ultimo studio, ha comunicato martedì il gruppo farmaceutico, il tutto ripreso dal FT.

Lo studio di fase 3 del trattamento AZD442, progettato per impedire alle persone infette dal virus Sars-Cov-2 di sviluppare Covid-19, ha rilevato che non era significativamente più efficace del placebo. Il trattamento non deve essere confuso con i vaccini dell’azienda, che vengono utilizzati in tutto il mondo per proteggersi dal coronavirus, ma che hanno segnalato un’efficacia limitata, soprattutto contro la variante indiana, a fronte di alcune controindicazioni non secondarie.

Tuttavia, secondo l’azienda,i risultati dell’AZD442 sono stati leggermente più incoraggianti quando il farmaco è stato somministrato a pazienti che non erano ancora stati infettati, il che lo rende al limite un blando preventivo.  Mene Pangalos, vicepresidente esecutivo della ricerca e sviluppo biofarmaceutici, ha dichiarato: “Anche se questo studio non ha raggiunto l’obiettivo primario contro la malattia sintomatica, siamo incoraggiati dalla protezione osservata nei partecipanti negativi alla PCR dopo il trattamento con AZD7442”.

Nel frattempo uno studio pubblicato su Nature, ma che verrà perfettamente ignorato sia da EMA, sia da AIFA, sia fa Facebook, che continua la sua censura, spiega scientificamente quale sia la funzione dell’Ivermectin a livello cellulare e come questo quindi riesca a bloccare la formazione della famosa “Tempesta di Citochine” che poi è la causa delle prognosi più gravi legate al Covid-19. L’Ivermectin inibisce e interrompe il legame della proteina SARS-CoV-2 S ai recettori ACE-2.  Una ricerca pubblicata su una rivista prestigiosa, ma che, vedrete, non avrà effetto, al di la della conoscenza scientifica, perché dietro non c’è nessuna Big Pharma ad investire. Senza utili non si salvano le vite, anche se possibile.

 


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