Attualità
Assassinio di JFK e Italia: cosa hanno rivelato gli 80 mila documenti svelati da Trumpe si dice qualcosa dell’Italia?
Coa rivelano i documenti resi recentemente pubblici per ordine del presidente Trump sull’assassinio del presidente Kennedy e sul ruolo della CIA sulla questione?

Il presidente Trump ha ordinato la pubblicazione di “Tutti” i documenti relativi agli Assassini di John Fitzgerald Kennedy, di Robert Fitzgerald Kennedy e di Martin Luther King.
Iniziamo a vedere che cosa si dice in questi documenti dei rapporti CIA e Assassinio Kennedy e se vi è qualche riferimento all’Italia.
CIA e Assassinio Kennedy
Contesto
L’assassinio del presidente John F. Kennedy, avvenuto il 22 novembre 1963 a Dallas, in Texas, è stato oggetto di un intenso scrutinio, con varie teorie che chiamano in causa agenzie governative, tra cui la CIA.
I file appena rilasciati, accessibili tramite il sito JFK Releases 2025 dell’Archivio Nazionale, forniscono ulteriori informazioni sulle attività della CIA, in particolare sull’interesse per Lee Harvey Oswald e sulle sue operazioni anticastriste. Questi file, che comprendono documenti testuali e materiali classificati, sono stati esaminati per identificare le prove che suggeriscono il coinvolgimento della CIA, riconoscendo la natura sensibile e dibattuta dell’argomento.
I file su JFK, recentemente resi noti, dimostrano che la CIA ha mantenuto un’ampia documentazione su Lee Harvey Oswald, soprattutto a causa della sua defezione in Unione Sovietica nel 1959 e delle sue attività dopo il ritorno negli Stati Uniti nel 1961.
Questi file, per un totale di circa 33.000 pagine, con gran parte del materiale proveniente da altre agenzie come l’FBI (40%) e il Dipartimento di Stato (20%) e si sono concentrati sui suoi legami con l’Unione Sovietica ma meno sui suoi legami con Cuba, il che è notevole dato il contesto cubano dell’assassinio.
Questa attenzione selettiva potrebbe suggerire un tentativo di minimizzare i potenziali legami con le operazioni della CIA che coinvolgono gli esuli cubani.
Connessioni CIA-mafia e complotti anticastristi
I file rivelano che la CIA ha collaborato con mafiosi, come John Roselli, in complotti per assassinare Fidel Castro. John Roselli era un mafioso ed ha collaborato con la CIA in sei tentativi falliti di assassinio contro Castro, come confermato dall’ufficiale della CIA William Harvey.

John Rosselli era chiamato “The Hollywood Mobster“, per le sue frequantazioni nel mondo del cinema
Roselli ha poi lasciato intendere, prima del suo assassinio nel 1976, che gli stessi personaggi della malavita da lui reclutati per questi complotti avrebbero potuto organizzare l’assassinio di JFK. Suggerì che Castro, consapevole dei complotti e credendo che dietro di essi ci fosse Kennedy, si fosse vendicato usando questi contatti, con Oswald come esecutore..
Sebbene Roselli non abbia fornito nomi specifici o prove concrete, le sue affermazioni sono supportate da circostanze curiose, come i suoi legami con il boss mafioso della Florida Santos. La sua conoscenza di ambienti malavitori e l’uso da parte della CIA della “plausible deniability” per proteggere gli alti funzionari, lascia il dubbio che non tutto sia stato rivelato, o che probabilmente una parte di quanto accaduto non sia contenuto in documenti.
Informazioni nascoste e trasparenza mancante
Le prove indicano che la CIA non ha rivelato completamente le sue operazioni alla Commissione Warren. I file indicano che la CIA ha nascosto informazioni critiche alla Commissione Warren, l’organo ufficiale che indagava sull’assassinio. Ad esempio, i dettagli del briefing di McCone mostrano che il direttore della CIA John A. McCone trascorse quasi tre ore con il procuratore generale Robert Kennedy il giorno dopo l’assassinio, ma affermò che il nome di Castro non fu menzionato.
Tuttavia, i documenti della CIA rivelano che McCone informò il presidente Lyndon B. Johnson il giorno successivo su Castro e sulle informazioni provenienti da Città del Messico, ma questo non fu presentato alla Commissione Warren. Perché ne parlò con Jouhnson e non con Robrt Kennedy o con la Commissione Warren? Queste informazioni avrebbero perfino rafforzato il complotto comunista. Perché non parlarne con Robert Kennedy?
Dettaglio inatteso: Operazione AMLASH a New Orleans
Un dettaglio inaspettato è l’operazione AMLASH della CIA, finalizzata all’assassinio di Castro, che coinvolgeva esuli cubani e personaggi legati alle attività anticastriste a New Orleans, dove era attivo anche Oswald. .
I documenti entrano nel dettaglio degli Interrogatori AMLASH della CIA, che coinvolgeva l’esule cubano Victor Espinosa, noto per aver trasportato esplosivi a New Orleans nel 1963. Espinosa, interrogato dalla CIA e dall’FBI nel giugno 1965, rivelò di essere a conoscenza dei piani di colpo di stato a Cuba, parte dell’AMLASH , compreso l’assassinio di Castro, con il coinvolgimento della CIA. I file dell’FBI collegavano Espinosa a esuli anticastristi e a personaggi della malavita che gestivano campi di addestramento per guerriglieri a New Orleans nel luglio 1963, proprio sovrapponendosi alle attività di Oswald che si trovava in città distribuendo documenti pro-Cuba.
Questo collegamento suggerisce la potenziale conoscenza o il coinvolgimento della CIA con individui legati all’assassinio, aggiungendo complessità all’indagine. L’interruzione dell’operazione AMLASH da parte della CIA dopo l’interrogatorio e la mancata comunicazione dei risultati alla Commissione Warren, come si legge nella risposta alla richiesta della Commissione Warren, sollevano ulteriori dubbi sulla trasparenza.
L’Italia?
per fortuna l’Italia non è esplicitamente evidenziata come luogo o fattore chiave nelle narrazioni primarie che riguardano il monitoraggio di Oswald da parte della CIA, i suoi complotti anticastristi o l’assassinio stesso. I documenti si concentrano sulle attività di Oswald in Unione Sovietica, a Città del Messico, a New Orleans e sui suoi legami con Cuba, nonché sulle operazioni della CIA legate a queste regioni. In generale è anche possibile che Oswald abbia transitato in Italia nei suoi viaggi in Europa, ma non ce n’è traccia.
Le operazioni europee della CIA e l’Italia
L’Italia compare in un contesto di intelligence più ampio all’interno dei file di JFK, anche se in minima parte. La CIA ha mantenuto operazioni significative in Italia durante la Guerra Fredda, in particolare a causa della sua posizione strategica e della presenza di un forte partito comunista.
Documenti come Fair Play Committee Interest della CIA menzionano gli sforzi globali dell’agenzia per monitorare i gruppi filo-castristi o di orientamento comunista, anche in Europa occidentale. L’Italia, in quanto alleato della NATO con una storia di azioni segrete della CIA (ad esempio, l’Operazione Gladio), viene citata indirettamente come parte di questa rete. Tuttavia, queste menzioni sono generali e non specificamente legate all’assassinio di JFK.
Almeno siamo fuori, pare , da questa parte dei segreti della Storia.
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