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Artemis 3, la doccia fredda dalla NASA: “Starship di SpaceX potrebbe tardare anni”

Ritorno sulla Luna a rischio? La NASA avverte che lo Starship di SpaceX per Artemis 3 potrebbe subire anni di ritardo. Ecco i complessi problemi tecnici che frenano il sogno lunare.

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Sembra che la strada per tornare sulla Luna sia lastricata non solo di buone intenzioni, ma anche di complessi problemi ingegneristici. Arriva una valutazione tutt’altro che ottimistica da parte dell’Aerospace Safety Advisory Panel (ASAP), un gruppo di consulenti per la sicurezza della NASA, che getta un’ombra pesante sulla tabella di marcia della missione Artemis 3. Senza troppi giri di parole, gli esperti dubitano fortemente che la versione lunare dello Starship di SpaceX sarà pronta per la data prevista del 2027. La stima? Un ritardo che potrebbe essere di “anni”.

Questa conclusione non è frutto di semplici speculazioni, ma segue una visita approfondita degli esperti, tra cui ex astronauti, presso la Starbase di SpaceX in Texas. Durante l’incontro pubblico del 19 settembre, il membro del panel Paul Hill ha dichiarato che “la tabella di marcia per l’HLS (Human Landing System) è significativamente a rischio e, a nostro giudizio, potrebbe essere in ritardo di anni per un allunaggio di Artemis 3 nel 2027″.

Il nocciolo della questione: fare il pieno nello Spazio

Il principale ostacolo tecnologico, il vero grattacapo per gli ingegneri di Elon Musk, è la dimostrazione del trasferimento di propellente criogenico in orbita. In parole semplici, prima di dirigersi verso la Luna, la Starship HLS ha bisogno di essere “rifornita” di carburante (ossigeno e metano liquidi a temperature bassissime) da altre navi Starship “cisterna” una volta raggiunta l’orbita terrestre bassa.

Questa operazione, mai tentata su una scala simile, è fondamentale per il successo della missione. Il lavoro su questa tecnologia è però rallentato dai ritardi nello sviluppo della versione 3 di Starship, la prima progettata per tali manovre, e dai continui miglioramenti ai motori Raptor che la spingeranno. La stessa presidente di SpaceX, Gwynne Shotwell, ha ammesso che il trasferimento di propellente la preoccupa più dell’aggancio tra le navi in orbita, affermando: “Speriamo che non sia così difficile come pensano alcuni dei miei ingegneri”. Una frase che, letta tra le righe, la dice lunga sulla complessità della sfida.

Atterraggio lunare di Starship

Il paradosso di SpaceX: efficienza record e priorità conflittuali

Curiosamente, il panel non ha risparmiato elogi a SpaceX per altri aspetti. L’incredibile ritmo di lancio dei razzi Falcon 9, spinto in gran parte dalla costellazione Starlink, è stato citato come un esempio virtuoso che ha creato un’esperienza senza precedenti nella produzione e nelle operazioni di volo. Questo contrasta nettamente con i bassi ritmi di volo di programmi come lo Space Launch System (SLS) della stessa NASA.

Tuttavia, questo successo crea un paradosso:

  • Punti di forza: SpaceX ha una capacità manifatturiera e una cadenza di volo che nessun concorrente, governativo o privato, può eguagliare. Questo porta a un aumento dell’affidabilità e a una drastica riduzione dei costi.
  • Punto debole (per Artemis): Questa stessa macchina produttiva crea priorità in competizione. Lo sviluppo di Starship per i piani interni di SpaceX (come Starlink di seconda generazione o il sogno marziano di Musk) potrebbe sottrarre risorse e attenzione alla versione HLS, specificamente richiesta e finanziata dalla NASA, impattando così la tabella di marcia di Artemis.

 

Non solo Starship: l’intero programma Artemis è “Torbido”

Il problema, a quanto pare, non è limitato al solo lander. Il panel ha espresso preoccupazione per l’intero percorso del programma Artemis dopo la missione 2 (prevista per il 2026). Il percorso per Artemis 3 e oltre è stato definito “incerto e un po’ torbido”, una condizione che non giova alla sicurezza e alla gestione del rischio.

Oltre a Starship, anche lo sviluppo delle nuove tute spaziali lunari da parte di Axiom Space è su una linea temporale definita “aggressiva”. Qualsiasi ritardo nella consegna di uno di questi componenti essenziali mette a repentaglio l’intera missione di allunaggio.

Insomma, mentre la volontà politica di tornare sulla Luna sembra salda, la realtà ingegneristica e logistica presenta un conto ben più complesso del previsto. La NASA e i suoi partner commerciali dovranno valutare criticamente cosa è realizzabile e, soprattutto, quando, per evitare che il grande sogno lunare si trasformi in una lunga attesa. Il rischio reale è che la Cina torni sulla Luna prima degli USA.

Il Lander Artemis

Domande e Risposte

1) Perché il rifornimento in orbita è così complicato e cruciale per la missione?

Il rifornimento in orbita con propellenti criogenici come ossigeno e metano liquidi è una sfida enorme perché non è mai stato fatto su questa scala. Questi propellenti devono essere mantenuti a temperature estremamente basse (sotto i -180°C) per non evaporare (“boil-off”). Trasferire centinaia di tonnellate di questi fluidi in assenza di peso, da una nave all’altra, senza perdite significative e in totale sicurezza, richiede tecnologie e procedure completamente nuove. È cruciale perché Starship è così grande che non può trasportare abbastanza carburante per decollare dalla Terra, raggiungere l’orbita lunare, allunare e tornare. Senza il “pieno” in orbita, la missione è semplicemente impossibile.

2) Se SpaceX è così efficiente con il Falcon 9, perché sta incontrando queste difficoltà con Starship?

L’efficienza di SpaceX con il Falcon 9 deriva da oltre un decennio di continui lanci e miglioramenti su una tecnologia ormai matura e consolidata. Starship, al contrario, è un sistema completamente nuovo e molto più ambizioso. È un ordine di grandezza più grande e complesso, progettato per essere completamente riutilizzabile e per compiere missioni (come il rifornimento orbitale) mai tentate prima. Le difficoltà non derivano da una perdita di efficienza, ma dalla natura stessa della ricerca e sviluppo: si stanno esplorando territori tecnologici sconosciuti, dove ritardi e imprevisti sono la norma, non l’eccezione.

3) Quali sono le alternative se lo Starship HLS non fosse pronto in tempo?

Al momento, non esistono alternative concrete e pronte all’uso. La NASA ha scelto SpaceX come unico fornitore per il lander di Artemis 3 nel 2021. Successivamente, per garantire concorrenza e avere un’opzione di riserva per le missioni future (da Artemis 5 in poi), ha assegnato un contratto anche a Blue Origin per lo sviluppo del suo lander Blue Moon. Tuttavia, questo secondo lander è ancora più indietro nello sviluppo rispetto a Starship. Pertanto, un ritardo significativo di SpaceX si tradurrebbe quasi certamente in un rinvio diretto della missione Artemis 3, non essendoci un “Piano B” immediatamente disponibile per il 2027.

E tu cosa ne pensi?

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