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Argentina: il “mercato degli organi legale” del candidato Milei

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In Aergentina il dibattito elettorale sta prendendo una piega strana e, francamente, un po’ inquietante. Javier Milei, candidato al ballottaggio del partito “Lbertà che avanza”,  aveva affermato nel 2022 che la vendita di organi “era solo un altro mercato”, e aveva insistito quest’anno sulla questione in campagna elettorale, ma la cosa era, per un certo tempo, uscita dal dibattito. 

Ora i suoi sostenitori tornano alla carica, e non si sa con quanto buon senso politica. A far tornare la questione del dibattito politico è stata Diana Mondino , deputata eletta dal suo partito e menzionata come possibile cancelliera di un eventuale governo Milei.

In un’intervista televisiva, ha voluto chiarire la posizione dei libertari sulla questione e, lungi dal generare calma, ha rilanciato la polemica e ha creato un po’ di confusione. “Quello di cui si è parlato è il mercato degli organi, che è qualcosa di radicalmente diverso dalla vendita degli organi”, ha detto Mondino e ha aggiunto: “Il fatto è che la nostra legge funziona in modo molto più attivo”.

In Argentina, dopo una legge del 2018, la donazione degli orgaani è totalmente gratuita e facoltativa, e chi non la desidera deve segnalarla al compimento del diciottesimo anno. Non c’è nessun compenso per i donatori di organi, anche quelli che posso essere dati da vivo, come il fegato o il rene.  Però le liste d’attesa sono lunghe, con oltre 7000 persone che aspettano un donatore.

La stramba idea espressa dalla Mondino è la seguente: il “Mercato degli organi” non sarebbe la “Vendita degli organi”:  “Cos’è il mercato degli organi? Hai bisogno di un rene e non c’è nessuno nella tua cerchia più ristretta che sia compatibile con te o che possa o voglia donartelo, ma poi, forse, da questa parte c’è qualcuno che è compatibile con un altro che è compatibile con un altro chi è compatibile con te lo dà.” E ha insistito: “Il mercato è la transazione, non significa che ti faranno pagare”. Che vuol dire? Che vado a cercare persone compatibili e poi prometto qualcosa di non pecuniario?

Cosa disse Milei sul tema

Milei era stato più diretto: nel 2022 disseche la vendita di organi erasolo un altro mercato” e si chiese “perché tutto debba essere regolato dallo Stato. Come farò a sistemarmi sul corpo di un’altra persona, come deciderò cosa può o non può fare. Chiunque abbia deciso di venderti l’organo, come ha influito sulla vita degli altri? Come ha influito sulla proprietà altrui? Come ha influito sulla libertà degli altri?“. Magari la regolazione sarebbe necessaria anche solo per evitare che qualcuno per strada dia una botta in testa a una persona per poi venderne gli organi, oppure che questo accada all’interno di un gruppo parentale. Ecco, questo sarebbe un potivo già sufficiente per la regolamentazione e per avere dei dubbi sulla bontà di questo mercato. 

Nel maggio 2023, in candidato è tornato sull’argomento e, pur evitando di pronunciarsi a favore della vendita degli organi, ha sostenuto: “C’è qualcosa che non funziona bene”, perché ci sono “più di 350.000 potenziali donatori legge” e “7.500 persone in attesa di trapianto”. Quindi la sua proposta è stata “cerchiamo meccanismi di mercato per risolvere questi problemi”, perché “non esiste soluzione peggiore di quella che coinvolge il potere dello Stato. Però qualsiasi meccanismo di mercato prevede un pagamento e un sistema di offerta e controfferta: avremo più persone che fanno offerte per un rene?

L’Argentina ha già molti problemi che potrebbero essere risolti per via economica, senza andare a toccare un tema come quello della donazione degli organi. Con questa discussione si rischia di regalare molti voti all’avversario Sergio Massa, il peronista ultimo figlio di un sistema di potere basato sui pagamenti sociali.


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