Economia
Approvato il Ddl sullo spazio in Senato

È stato approvato ieri dal Senato il disegno di legge “Disposizioni per l’economia dello spazio” che istituisce un sistema di Governance per le attività spaziali. «La nuova legge sullo spazio segna un passaggio epocale per il settore italiano e per l’Agenzia Spaziale Italiana. L’approvazione della legge “Disposizioni per l’economia dello spazio”, è uno strumento essenziale che dota l’Italia di un quadro normativo all’avanguardia che permetterà all’intero ecosistema nazionale del settore di confermare la sua leadership internazionale, consolidando un comparto che, negli anni, ha assunto un ruolo strategico non solo in ambito economico, ma anche nel più ampio contesto geopolitico, scientifico e industriale – ha detto Teodoro Valente, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana – Le nuove norme avranno un determinante impatto positivo sulle attività spaziali, confermando e ampliando i compiti dell’ASI nel settore aerospaziale.
L’Agenzia avrà un ruolo di garante per lo sviluppo regolato, sostenibile e allineato con le priorità strategiche del Paese. La legge conferisce all’Agenzia Spaziale Italiana il compito di autorità nazionale per la regolazione tecnica delle attività spaziali con poteri di autorizzazione, vigilanza e sanzione. Si riempie, in questo modo, il vuoto normativo riguardante la regolamentazione delle autorizzazioni per lo svolgimento delle attività spaziali.
Un settore, quello dei programmi spaziali, nel quale l’Italia è stata fin dagli anni ‘60 protagonista tra i Paesi occidentali, diventando con il programma San Marco il terzo Paese a mettere autonomamente in orbita un satellite artificiale, dopo URSS e USA. Il passaggio più contestato è la norma che permette agli operatori stranieri di avere un ruolo di primo piano nei sistemi di comunicazione digitale in Italia. Per garantire la massima diversificazione si punterà su una riserva di capacità trasmissiva via satellite nazionale, da utilizzare in caso di calamità naturali o altri tipi di emergenze.
Ma questo non vuol affatto dire che, come sostiene l’opposzione si voglia fare un favore alla Starlink di Elon Musk. Proprio il ministro Urso, piu volte, ha mostrato la piena disponibilità ad aprire anche ad altri operatori europei. Ma è chiaro che la Starlink di Musk è certamente la società largamente più avanzata in tema di servizi per lo spazio, a cominciare proprio dai suoi oltre 6000 satelliti in orbita, contro i circa 700 della principale concorrente europea la Eutelsat francese.
«L’Italia indica all’Europa la rotta per lo spazio: siamo il primo Paese ad aver adottato una legge quadro sulla Space Economy. Una scelta lungimirante che ci pone all’avanguardia nell’elaborazione di una governance moderna ed efficace per le attività spaziali e che rafforza la nostra sovranità tecnologica, proiettando il nostro sistema industriale nel futuro. Ringrazio il Parlamento per il lavoro proficuo svolto insieme, con responsabilità ed efficacia», ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata alle Politiche spaziali e aerospaziali, Sen. Adolfo Urso a seguito della conversione in legge del ddl Spazio dopo il via libera del Senato.
L’Italia ha definito un “Piano Strategico Space Economy” , che prevede un investimento paese di circa 4,7 miliardi di euro, di cui circa il 50% coperto con risorse pubbliche, tra nazionali e regionali, aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente destinate alle politiche spaziali.
Il Piano si articola in 5 linee programmatiche, in linea con le iniziative condotte a livello europeo e con l’obiettivo di valorizzarne al massimo l’impatto a livello nazionale:
- Telecomunicazioni satellitari (Mirror GovSatCom)
- Supporto alla partecipazione nazionale a GALILEO (Mirror Galileo)
- Infrastruttura Galileo PRS
- Supporto a Copernicus (Mirror Copernicus)
- Esplorazione spaziale e sviluppi tecnologici connessi
Il testo affida all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) un ruolo centrale come autorità tecnica di vigilanza e regolazione. L’ASI avrà competenze in materia di autorizzazione, monitoraggio e sanzioni per le attività spaziali, secondo criteri di sicurezza, sostenibilità e per salvaguardare gli interessi strategici nazionali.
Il processo prevede che ogni richiesta venga valutata dall’ASI, e successivamente trasmessa al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e al Comitato interministeriale per le politiche spaziali, cui spetta la decisione finale. Le imprese dovranno inoltre versare un contributo economico allo Stato, con modalità da definire tramite successivi decreti della Presidenza del Consiglio
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