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Ankara vuole mandare i suoi soldati sul confine Armeno-Azero. Guai in vista

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I leader in Turchia hanno espresso frustrazione nei giorni scorsi per essere stati tagliati dai colloqui che hanno portato a un accordo di tregua mediato dalla Russia in Nagorno-Karabakh, che ha visto in modo cruciale quasi 2.000 truppe russe di mantenimento della pace dispiegate lì nel fine settimana.

La Turchia sta cercando di avviare piani per la propria forza di “mantenimento della pace” da dispiegare come garante per garantire che i guadagni dell’Azerbaigian come parte dell’accordo siano mantenuti.

Come parte dei termini di tregua, l’Armenia e il Nagorno-Karabakh devono restituire i distretti etnici armeni di Aghdam, Kalbajar e Lachin all’Azerbaigian secondo una linea temporale negoziata sotto i russi, che ha fissato il primo dicembre come data di consegna dei distretti.

Al Jazeera cita i media azeri riferendo che “il governo turco ha presentato una mozione al Parlamento, chiedendo la sua approvazione per il dispiegamento di forze di pace per monitorare un accordo di cessate il fuoco tra Azerbaigian e Armenia”.

Finora, nel corso dei colloqui in corso con Mosca, è stato concordato che la Russia e la Turchia possono istituire un centro di monitoraggio congiunto in Azerbaigian, ma sul campo solo i russi sono autorizzati  a controllare la linea di cessate il fuoco. questo è confermato dal fatto che il Ministero della Difesa ha confermato che le truppe turche non si uniranno alle forze russe sul campo. La soluzione andava bene anche per gli Azeri che, ottenuto quello che volevano, cioè ampi guadagni territoriali, oltre che  il collegamento con la propria enclave del Nakichevan, il tutto senza rompere eccessivamente le buone relazioni con Mosca.

Adesso salta fuori questa  mozione  parlamentare che dice: “È stato valutato che per il personale delle Forze Armate turche…  debba partecipare al Joint Center che Turchia e Russia formeranno insieme, sarà vantaggioso per la pace e il benessere della popolazione della regione ed è necessario dal punto di vista dei nostri interessi nazionali”, secondo l’agenzia statale Anadolu. Questo viene a cambiare tutta la situazione inserendo soldati turchi in un fronte particolarmente caldo. Gli armeni sono furiosi, al limite dall’aver tentato un colpo di stato contro il proprio presidente, per cui mettere le truppe turche sul confine è un autentico catalizzatore di guai. La tregua è già instabile, la presenza di Ankara rischierebbe di farla saltare.


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