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Amnesty International: il Covid Pass è “Sproporzionato e irragionevole” (in Tunisia)

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Amnesty International, la famosa associazione che si occupa di tutela dei diritti umani e delle libertà internazionali  nel mondo si è occupata delle limitazioni legati all’applicazione del pass covid-19. Lo ha fatto con parole dure che riportiamo qui di seguito, tradotte, ma che potete leggere anche nell’originale a questo link.

Il 22 dicembre entreranno in vigore in Tunisia nuove regole che impongono l’uso di un pass per il vaccino contro il Covid-19 per molti luoghi e attività, inclusi ristoranti, edifici pubblici e altri luoghi di lavoro pubblici e privati. L’applicazione di tali regole limiterà eccessivamente i diritti al lavoro e alla libertà di movimento e imporrà sanzioni irragionevoli per il mancato rispetto, ha affermato oggi Amnesty International.
Inoltre, le autorità sanitarie non sono riuscite a pubblicizzare una logica chiara e scientifica per i piani per imporre un pass per il vaccino, per chiarire o rafforzare le garanzie legali contro potenziali abusi e per dimostrare di aver cercato un contributo pubblico significativo nell’elaborazione di una politica per il pass per il vaccino .
Amnesty International, in linea con le raccomandazioni dell’OMS, invita i governi a favorire la comunicazione e la divulgazione pubblica per incoraggiare le persone a vaccinarsi contro il Covid-19 piuttosto che il ricorsoa metodi più coercitivi-.
Il 22 ottobre, il presidente Kais Saied, che ha sospeso il Parlamento il 25 luglio e si è poi concesso il potere di legiferare con decreto, ha emanato il decreto legge 2021-1, che impone un pass per il vaccino contro il Covid-19 per quasi tutte le persone di età pari o superiore a 18 anni come prova della vaccinazione contro il Covid-19 per l’accesso a un’ampia gamma di spazi pubblici e privati.
Le nuove regole stabiliscono che sia i lavoratori del settore pubblico che i lavoratori dipendenti del settore privato che non mostrano un pass per il vaccino saranno esclusi dal lavoro fino a quando non ne otterranno uno e richiedono ai datori di lavoro di non pagarli per il periodo di sospensione. Le regole impongono inoltre alle autorità di ordinare alle aziende diverse dalle strutture sanitarie private che non applicano i requisiti applicabili del pass per il vaccino di chiudere per un massimo di 15 giorni.
Con la Tunisia che lotta per superare anni di malessere economico e alta disoccupazione aggravata dalla pandemia di Covid-19, la minaccia per i cittadini tunisini di una potenziale perdita sostanziale di reddito per le infrazioni del pass per i vaccini è motivo di grave preoccupazione. Anche i cittadini tunisini di età pari o superiore a 18 anni richiederanno un pass per il vaccino per viaggiare all’estero, sollevando preoccupazioni per il diritto alla libertà di movimento.

Le parole di Amnesty International sono riferite alla Tunisia, ma quasi parola per parola potrebbe essere riferita all’Italia, dove la situazione, dal punto di vista della tutela delle libertà personali potrebbe essere vista come anche peggiore. Eppure non ne troverete una parola in merito, perché Amnesty non vuole inimicarsi un governo che considera amico. Alla fine la politica, con la p minuscola, vince su tutto.


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