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Ambasciatore Francese espulso dal Mali: l’unica colonia di Parigi resta l’Italia.
L’Africa Occidentale Francese inizia a non esistere più. Il governo del Mali ha annunciato che dopo i commenti “ostili e oltraggiosi” fatti dalle autorità francesi sul governo del Paese, l’inviato francese a Bamako, Joelle Meyer, deve lasciare il Paese entro tre giorni.
All’ambasciatore francese sono state concesse 72 ore per lasciare il Mali dopo che il ministro degli Esteri francese e altri funzionari del governo si sono espressi “ripetutamente” contro le autorità nazionali del Mali in un modo che era “contrario allo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni”, hanno affermato i funzionari del Mali.
Il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian aveva affermato che il governo militare al governo del Mali era “fuori controllo” poiché le tensioni crescevano tra i due paesi sul dispiegamento di una forza antiterrorismo a guida francese.
I funzionari della giunta del Mali hanno “condannato vigorosamente” i commenti. In precedenza avevano anche avvertito la Danimarca di ritirare immediatamente oltre 100 militari che erano entrati nel paese come parte della forza antiterrorismo, ritenendo la loro presenza illegale nonostante Copenaghen avesse affermato che erano lì su un “chiaro invito”. Intanto però resta nel Mali una forza italiana, parte della Task Force Takuba, con un apparato che comprende elicotteri da trasporto e da attacco. Intanto dalla Russia sono arrivati centinaia di soldati della compagnia privata Wagner, evidentemente con il compito di controbilanciare la Task Force europea.
L’impero coloniale francese è finito, tranne che in alcuni paesi europei, come l’Italia. Ora bisognerebbe trovare una strategia adeguata nel Mali perché la situazione militare si fa sempre più pericolosa e lasciare turppe sul campo senza una visione strategica è una pazzia.
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