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Aggiornamento Corea del Sud: le autorità militari sospendono l’attività politica. Il Parlamento annulla la Legge Marziale

Il presidente Yoon ha nominato il generale Park An-su, capo di stato maggiore, come responsabile dell’applicazione della Legge Marziale. L’assemblea vota per lo scioglimento dell’ordine, ma questa mozione sarà applicato?

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Aggiorniamo la complessa situazione in Corea del Sud, dopo la proclamazione della Legge Marziale da parte del presidente Yoon.

Secondo quanto riportato dall’Agenzia di Stampa Sud Coreana Yonhap il comando militare specifico, avviato con la dichiarazione della legge marziale da parte del Presidente Yoon Suk Yeol nella tarda serata di martedì, ha annunciato un decreto che vieta tutte le attività politiche, comprese le proteste e le attività dei partiti politici.

Il decreto, emanato dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. Park An-su, un generale a quattro stelle nominato alla guida del comando, è entrato in vigore alle 23.00 di martedì.

“Tutte le attività politiche, comprese quelle relative all’Assemblea nazionale, alle assemblee regionali, ai partiti politici, alla formazione di organizzazioni politiche, ai raduni e alle proteste sono vietate”, ha dichiarato Park.

Park ha dichiarato che il decreto è stato proclamato a livello nazionale per difendere la libera democrazia e la sicurezza della popolazione dalle forze antistatali che minacciano di rovesciare il Paese.

Il decreto mette sotto controllo tutti i media e gli editori, oltre a ordinare ai medici specializzandi in sciopero di tornare immediatamente al lavoro entro 48 ore.

“È vietato negare la libera democrazia o tentare la sovversione; sono vietate le fake news, la manipolazione dell’opinione pubblica e la falsa istigazione”, ha dichiarato Park.

Secondo il decreto, coloro che violano la legge marziale possono essere arrestati o perquisiti senza un mandato.
Con la dichiarazione della legge marziale, il comandante supervisiona gli affari amministrativi e legali nella regione colpita e può adottare misure speciali in settori quali l’arresto, il sequestro, i media e le azioni collettive, se necessario.

Per legge, il comandante è supervisionato dal ministro della Difesa, ma è sotto la supervisione presidenziale quando viene emanata la legge marziale in tutto il Paese o quando ce n’è bisogno.

Quanto sta accadendo sembra molto un Colpo di Stato presidenziale, che avviene con l’aiuto dei militari. Un passo indietro alla fine degli anni 80, quando si ritirò l’ultimo governo militare lasciando lo spazio a libere elezioni.

Elicottero militare sorvola l’Assemblea

L’Assemblea Nazionale si raduna e vota per cancellare la legge marziale

Dei 300 membri dell’Assemblea Nazionale 190 si sono riusciti a riunire in Parlamento e tutti hanno votato contro la legge marziale.

Secondo lo speaker dell’Assemblea ora questo stato di legge marziale non ha più senso, è priva di valore,  ma, ovviamente, ora la resposnabilità viene a ricadere sui militari e su quale autorità verranno a seguire.

Si tratta di una situazione quindi di grande tensione istituzionale: se i militari sgombereranno l’aula sarà chiaro chi esercita effettivamente il potere.

Le prossime ore saranno decisive per comprendere quale sarà l’avvenire del parlamento e del governo.

 


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