Attualità
ADESSO C’E’ CHI PAGA PER VEDERE PETROLIO. La drammatica crisi dell’oro nero.
L’incrociarsi della crisi globale legata al COVID-19 ed il conflitto economico fra Arabia Saudita e Russia sta conducendo a dei risultati impressionanti dal punto di vista dei prezzi.
Goldman Sachs a previsto che quella in corso è, per il petrolio, la crisi di un’epoca, e che il taglio nella domanda sarà molto forte e si sentirà anche per molti mesi nel futuro:
Il trasferirsi della crisi dalla Cina ad il resto del mondo e la cessazione dei viaggi aerei viene a condurre ad un forte eccesso dell’offerta che si trascinerà almeno per tutto il 2020, pur toccando il proprio massimo in questo aprile, quando gli USA saranno nel cuore della quarantena.
I prezzi sono andati a picco, soprattutto quelli “Cash” per l’acquisto immediato, non a termine, dell’oro nero: se hai della produzione da vendere non impegnata puoi avere dei grossi problemi:
Negli USA si è giunti ad un quasi azzeramento dei prezzi di quel petrolio di produzione interna che difficilmente può riversarsi sui mercati internazionali e che ha alti costi di trasporto. Ad esempio il petrolio del Wyoming sta raggiungendo, per alcune sue varietà, prezzi negativi:
La varietà Wyoming Asphaltsour, utilizzata normalmente per il bitume stradale, molto densa, è andata a prezzo negativo, -0,47 dollari a barile.I produttori PAGANO chi utilizza questo tipo di petrolio. Però anche il Wyoming Sweet viene venduto a 11 dollari al barile. Un prezzo veramente basso, e non parliamo , in questo secondo caso, di sottoprodotti, ma di un petrolio dolce ben lavorabile.
Il WTI sui mercati internazioni è a 20,22 dollari al barile, il Brent a 22 dollari al barile, quindi è probabile che petroli locali, difficili da spostare, in questo momento vengano a valere, letteralmente, zero o meno. Un altro degli effetti distorsivi di questa crisi che si rivela veramente epocale.
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