Economia
Addio riservatezza delle cassette di sicurezza: arriva il registro europeo trasparente
La Commissione e il Consiglio europei vogliono cancellare la privacy dalle cassette di scurezza e dai wallet di criptovalute e fare un database europeo unico
Se pensavete di poter conservare qualche bene personale o piccolo segreto nelle cassette di sicurezza, vi sbagliate. Niente può sfuggire all'”occhio di Sauron” di Bruxelles. Come riporta ItaliaOggi, sarà creato un registro centralizzato a livello europeo che conterrà i nomi e cognomi di titolari di cassette di sicurezza, di conti correnti, ma anche di criptovalute.
Tale sistema sarà accessibile alle autorità competenti durante le indagini relative al riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo. Lo prevede la nuova direttiva antiriciclaggio approvata definitivamente questa settimana dal Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli stati membri dell’Unione europea, il principale organo preparatorio del Consiglio Ue.
La direttiva è stata concordata a fine gennaio come parte della normativa contro il riciclaggio del denaro e parte di quella che costituisce Amla, anti money laundering authorithy, dovrà ora essere approvato formalmente dal Consiglio e dal Parlamento europeo prima di essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue. Co questo il minimo di riservatezza personale sulla ricchezza verrà spazzato via.
Una finalità positiva, ma le ricadute sono imprevedibili
L’accesso ritardato alle informazioni da parte degli uffici finanziari e di altre autorità competenti sull’identità dei titolari di conti bancari e di pagamento, conti titoli, conti custodiali di cripto-asset e cassette di sicurezza, in particolare quelle anonime, “ostacola il rilevamento dei trasferimenti di fondi relativi al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo”, spiega la direttiva che include norme di coordinamento sul funzionamento delle Uif all’interno degli stati membri. “È quindi essenziale stabilire meccanismi automatizzati centralizzati, come un registro o un sistema di recupero dati, in tutti gli stati membri come un mezzo efficiente per ottenere tempestivamente accesso alle informazioni sull’identità dei titolari” di conti bancari e di pagamento, titoli, conti di cripovalute e cassette di sicurezza.
Nello stesso tempo questa scelta viene a cancellare quasiasi forma di riservatezza bancaria, anche minima, quella residua delle cassette di sicurezza, per cui c’è da attendersi che il principale effetto sarà l’esplosione di questo genere di servizi presso stati e autorità che non rispondono a questo centro di informazioni centralizzato. Inoltre come potrà essere mantenuto il controllo delle transazioni di criptovalute peer to peer? Mistero
Informazioni in tempi rapidi
La finalità di questo meccanismo è chiara: con l’interconnessione dei meccanismi automatizzati centralizzati degli stati membri, le Uif nazionali saranno in grado di ottenere rapidamente informazioni transfrontaliere sull’identità dei titolari permettendo di rafforzare “la capacità di effettuare analisi finanziarie in modo efficace e cooperare con i loro omologhi degli altri stati membri”.
Gli stati Ue dovranno istituire punti di accesso unici per le informazioni entro 2 anni dalla data di trasposizione della direttiva, scadenza entro la quale dovranno mettere a disposizione anche le informazioni sulla titolarità effettiva degli immobili.
In realtà l’efficacia i queste misure sarà massima verso le persone normali, ma minima verso chi ha veramente qualcosa da nascondere e che provvederà a muovere i propri interessi altrove o utilizzare dei prestanome. Invece le persone che rischiano semplici reati di opinione saranno esposte in modo completo.
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