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Economia

Addio al GPS? Una rivoluzionaria IA inglese promette di guidarci con una sola telecamera

Sviluppata da un’università inglese, la nuova intelligenza artificiale PEnG supera i limiti del GPS in città e nei tunnel, garantendo una localizzazione ultra-precisa con un semplice sensore ottico. Una svolta per la guida autonoma e la resilienza tecnologica.

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Guidare senza l’ausilio del GPS è diventato quasi inimmaginabile. Eppure, la nostra crescente dipendenza da questa tecnologia ci rende estremamente vulnerabili. Cosa succederebbe se il segnale venisse a mancare in un tunnel, tra i grattacieli di una metropoli o a causa di un’interferenza? Un team di ricercatori dell’Università del Surrey ha sviluppato una soluzione che potrebbe non solo risolvere questo problema, ma mandare in pensione il GPS come lo conosciamo.

Hanno creato un’intelligenza artificiale in grado di determinare la posizione di un dispositivo con una precisione sbalorditiva, anche nelle aree urbane più dense dove i segnali satellitari falliscono costantemente.

Il sistema, battezzato PEnG (Pose-Enhanced Geo-Localisation), ha dimostrato capacità quasi fantascientifiche nei test: è riuscito a ridurre l’errore di localizzazione da un’area vasta di 734 metri a un margine di appena 22 metri. Un salto di qualità epocale.

Come funziona questa tecnologia?

Invece di affidarsi a una rete di satelliti, PEnG utilizza un approccio radicalmente diverso: combina immagini satellitari con quelle riprese in tempo reale a livello stradale. Il processo si svolge in due fasi: prima restringe la posizione a livello della strada, poi la affina calcolando l’orientamento esatto della telecamera.

La vera rivoluzione è che tutto questo funziona con una semplice telecamera monoculare, lo stesso tipo di sensore economico che si trova già oggi su milioni di veicoli. Questo rende la tecnologia non solo potente, ma anche accessibile e pratica per un’implementazione su larga scala. I ricercatori sottolineano che il loro sistema è nato proprio per colmare le lacune del GPS, che risulta inaffidabile in tunnel, “canyon urbani” come New York o in regioni con scarsa connettività.

Preparazione del satellite Lockheed GPS III

Una via più intelligente per il futuro

“Molti sistemi di navigazione dipendono dal GPS, ma la copertura non è sempre garantita”, ha dichiarato Tav Shore, ricercatore post-laurea in IA e visione computerizzata. “Il nostro obiettivo era sviluppare una soluzione che funzionasse in modo affidabile utilizzando solo informazioni visive. Combinando immagini satellitari e terrestri, PEnG raggiunge un livello di precisione che prima si pensava irraggiungibile senza GPS e potrebbe sbloccare nuove possibilità per i veicoli autonomi e gli strumenti di navigazione intelligenti”.

Il team è convinto che questa flessibilità possa trasformare il modo in cui le macchine navigano in condizioni imprevedibili.

“Uno degli aspetti più entusiasmanti è come questo sistema trasformi una semplice telecamera in un potente strumento di navigazione”, ha aggiunto il Dr. Simon Hadfield, professore associato di visione robotica. “PEnG è progettato per operare senza GPS, rendendolo ideale per scenari in rapido movimento e imprevedibili. Questo tipo di flessibilità è esattamente ciò che serve per la prossima generazione di veicoli autonomi e robot che operano in ambienti difficili”.

Oltre la dipendenza dal GPS: un’implicazione strategica

La dipendenza globale dal GPS ha raggiunto un punto critico. Un’interruzione del segnale, causata da edifici alti, disturbi atmosferici o, peggio, da dispositivi di jamming (disturbo del segnale), può avere conseguenze catastrofiche. Interi settori, dalla logistica alle flotte di consegna, dall’aviazione alla difesa militare, si basano su una navigazione precisa.

PEnG non è solo un’alternativa: è una polizza di assicurazione tecnologica. Fornendo una soluzione indipendente dal GPS, potrebbe rendere la navigazione globale più sicura e affidabile, proteggendola da guasti e attacchi hacker ai satelliti, basandosi solo sulle immagini di punti fissi.

Il Professor Adrian Hilton, direttore del Surrey Institute for People-Centred AI, ha concluso: “La capacità di individuare con precisione una posizione senza GPS getta le basi per sistemi autonomi più intelligenti e resilienti, in grado di operare anche negli ambienti più remoti e ostili”.

Il progetto, supportato dall’Università del Surrey, si sta ora concentrando sulla creazione di un prototipo funzionante da testare in condizioni reali. Per accelerare il progresso, i ricercatori hanno reso la loro ricerca open source, invitando ingegneri e sviluppatori di tutto il mondo a costruire sulla base dei loro incredibili risultati.

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