Economia
Acciaio britannico: il governo pronto a nazionalizzare per salvare la terza acciaieria del Regno Unito.
La Speciality Steels UK, parte del gruppo Liberty Steel, è a un passo dalla liquidazione. Il governo britannico si prepara a un intervento diretto per salvare 1.500 posti di lavoro e un asset strategico per la transizione energetica del paese.

Il governo britannico sta preparando l’acquisizione della terza acciaieria più grande della Gran Bretagna per salvare l’azienda e garantire 1.500 posti di lavoro.
Come è stato reso noto in tribunale, alcuni manager sono già pronti a rilevare la Speciality Steels UK (SSUK) nel South Yorkshire, di proprietà della Liberty Steel.
Il futuro dell’azienda, che produce acciaio da rottami, è incerto da tempo e potrebbe essere a rischio di chiusura a causa del suo elevato indebitamento.
Ciò avviene dopo che all’inizio dell’anno i ministri hanno assunto il controllo della British Steel di Scunthorpe per impedire la chiusura dell’ultimo impianto di produzione di acciaio grezzo nel Regno Unito.
SSUK dispone del più grande forno elettrico ad arco del Regno Unito, che è più efficiente dal punto di vista energetico ed è considerato fondamentale per la transizione energetica del settore.
Tuttavia, l’azienda è in difficoltà finanziarie da tempo e, dopo il crollo del principale creditore di Liberty Steel e l’aumento dei debiti non pagati, non è più stata in grado di acquistare i rottami necessari per la produzione di acciaio. Ora sarà un giudice dell’Alta Corte britannica a decidere il futuro del SSUK.
Gli avvocati di Sanjeev Gupta, amministratore delegato della GFG Alliance, proprietaria di Liberty, hanno avvertito che un ordine di liquidazione potrebbe significare la fine della produzione di acciaio nello stabilimento.
Hanno chiesto un rinvio per consentirgli di completare il tentitivo di vendere l’azienda senza l’intervento dello Stato.
Tuttavia, gli avvocati dei creditori hanno presentato al tribunale una lettera del governo in cui quest’ultimo assicurava che, se necessario, sarebbe intervenuto per rilevare l’acciaieria.
I creditori, a cui sono dovute centinaia di milioni di sterline, hanno chiesto al tribunale la liquidazione coatta amministrativa dell’azienda, in modo che i beni della Liberty Steel possano essere venduti per ripagare i debiti.
Gupta, la cui società possiede una serie di aziende nei settori dell’energia, del commercio e dell’acciaio e impiega migliaia di persone nel Regno Unito, è sotto stretta osservazione dal crollo del principale creditore di GFG, Greensill Capital, nel 2021. Il fallimento di questa società di servizi finanziari ha destabilizzato molte aziende britanniche.
Fonti vicine al magnate dell’acciaio hanno confermato le notizie secondo cui sono in corso trattative con il gigante degli investimenti Blackrock per la fornitura di nuovi finanziamenti per l’acquisizione dell’azienda da un’amministrazione controllata o “pre-concordata”.
Opzioni poco allettanti
Il governo è favorevole all’industria siderurgica, ma non è un grande fan di Gupta e ha respinto le sue ripetute richieste di sostegno diretto da parte dello Stato.
Le alternative per il governo Starmer, a questo punto, sono complicate e poco attrattive:
- O si permette a Gupta di mantenere il controllo attraverso un’amministrazione controllata, con costi significativi per i creditori, i cui prestiti sarebbero in gran parte cancellati, ma senza costi per il governo.
- Oppure si aiutano i creditori a salvare ciò che resta del loro denaro rilevando un’acciaieria in perdita per tutto il tempo necessario a trovare un acquirente e distribuire il ricavato della vendita.
Il governo ha dichiarato che “continuerà a seguire da vicino gli sviluppi relativi a Liberty Steel, comprese tutte le audizioni pubbliche che riguardano la società”.
“Sosteniamo il curatore fallimentare affinché sia pronto a intraprendere le misure necessarie qualora la società dovesse essere sottoposta a liquidazione coatta”, si legge in una dichiarazione.
Liberty Steel ha dichiarato di essere convinta che “una soluzione commerciale sostenuta da ingenti capitali privati rappresenti il miglior risultato per l’azienda, i suoi dipendenti e tutte le parti interessate, senza costi per i contribuenti britannici e senza inutili incertezze”. Però, per ora , questa soluzione commerciale non esiste e il governo deve scegliere se vedere un’importante azienda chiusa, oppure intervenire direttamente. I laburisti ci stanno ancora pensando.

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