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Economia

A chi i soldi? L’interesse di Trump risveglia l’indipendentismo Goenlandese

Si riparla della volontà di Trump di comprarsi la Groenlandia, e gli abitanti viogliono l’indipendenza. Anche perchè meglio discutere direttamente del proprio futuro e dei propri soldi, non lasciare la discussione a Copenhagen

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Il viaggio di Donald Trump Jr. accompagnato da alcuni attivisti MAGA in Goenlandia ha risvegliato l’interesse gorenlandese per l’indipendenza della Danimarca.

Il figlio maggiore di Trump, Donald Trump Jr, è atterrato in Groenlandia martedì in quella che ha definito una visita privata. Ma il suo entourage comprendeva l’attivista conservatore Charlie Kirk e il direttore del personale di Trump senior, Sergio Gor. Trump senior li ha descritti come suoi rappresentanti.

“Don Jr. e i miei rappresentanti stanno atterrando in Groenlandia. L’accoglienza è stata ottima. Loro e il mondo libero hanno bisogno di sicurezza, di forza e di PACE! Questo è un accordo che deve accadere. MAGA. RENDIAMO LA GROENLANDIA DI NUOVO GRANDE!”. Trump ha scritto in un post di martedì sulla sua piattaforma di social media Truth Social.

Nuuk, capitale della Groenlandia, al crepuscolo

La Groenlandia, l’isola più grande del mondo con una popolazione di circa 60.000 abitanti, è stata una colonia danese fino a quando non è diventata autonoma con un proprio parlamento nel 1979. Rimane un territorio della Danimarca, con Copenaghen che esercita il controllo sulla sua politica estera e di difesa.

Mentre le potenze globali cercano di espandere la loro portata e la loro impronta nell’Artico, la Groenlandia, ricca di minerali e sede di una base militare statunitense, è ambita per il suo valore strategico in termini di sicurezza e commercio.

Il fatto è che la Groenlandia può facilmente diventare indipendente: in base a un accordo del 2009 con la Danimarca, la Groenlandia può dichiarare l’indipendenza solo dopo il successo di un referendum, che il leader Egede sembra aver lasciato intendere, durante il suo discorso di Capodanno, che potrebbe tenersi in concomitanza con le prossime elezioni parlamentari dell’isola in aprile.

La Danimarca continua ad affermare che l’isola non  è in vendita: Frederiksen, il primo ministro danese,  ha detto che il primo ministro groenlandese Múte Egede “è stato molto, molto chiaro… che c’è molto sostegno tra la popolazione della Groenlandia che la Groenlandia non è in vendita e non lo sarà nemmeno in futuro”. La realtà sembra invece diversa: la Groenlandia di sicuro NON vuole che sia la Danimarca a venderla a incassare il premio, come è avvenuto con le Isole Vergini Danesi ora Americane.

A parole Fredriksen  afferma, appoggiato dalla UE, che il futuro della Groelandia non è in vendita, ma è in mano della Groenlandia. Però l’Isola ha soli 60 mila abitanti e sarà molto più semplice per Trump convincerli, a suon  di favori commerciali e contributi, ad accettare una forma di associazione con gli USA, piuttosto che con un’Unione Europea povera e decedente.

La Groenlandia NON è parte della UE: Nel 1985 uscì da quella che allora era la CEE e non vi è più rientrata, ma non per colpa di Nuuk. Il problema sono i diritti di pesca di cui la Groenlandia perderebbe il controllo nel caso di entrata nella Ue, fatto a cui Bruxelles non è riuscita a rinunciare. Per  questo motivo l’Isola è solo un territorio  associato e tutte le parole dei leader europei sono a zero, soprattutto se, liberamente, ad aprile, gli abitanti sceglieranno per l’indipendenza e per un’associazione economica con gli USA.

Per la decadente Europa sarà l’ennesimo colpo.

 


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