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COVID-19 E CINA: FACCIAMO FINTA CHE TUTTO VADA BENE. Però l’inflazione…

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La Cina cerca di convincere il mondo che tutto va bene e che ormai le aziende stanno riaprendo, il tutto per tranquillizzare una popolazione che, ormai, non crede più a nulla ed a nessuno, ed il mondo, la cui fiducia in un regime che ha negato il morbo per oltre un mese è pari azero.

Intanto l’indice previsore PMI è affondato a valori mai visti, e pensiamo che comunque è manovrabile dal governo, perchè basato su interviste ai responsabili degli acquisti delle aziende, ed in Cina anche questi hanno un obbligo al patriottismo.

I dati sul PIL cinese sono spesso falsificati: il governo centrale vuole un certo risultato e tutti, a valle, fanno si che l’obiettivo venga raggiunto, con ogni mezzo, anche mandando dei dati ottimistici. Ecco come sia possibile mantenere una crescita del 6% annuo in un mondo, praticamente, in recessione. Dato che nessuno, neanche in cina, prende seriamente le rilevazioni del PIL; ecco allora che si utilizzano una serie di indicatori alternativi come, ad esempio, il tasso di congestione del traffico nelle città, comparando con gli anni precedenti:

Come vedete nel capodanno lunare vi è stato sempre un calo, però il 2020 non vede la classica ripresa degli anni precedenti.  Il segno che il Coronavirus ha colpito e che le città non sono ancora tornate ad una vita normale, come accadeva in precedenza.

Un altro dato è quello relativo al cunsumo di carbone, utilizzato in Cina per la produzione di energia elettrica, termica ed acciaio:

Anche in questo caso il consumo è caduto durante il periodo del capodanno lunare, ma, invece di riprendersi,ha continuato a scendere e siamo al di sotto, notevolmente, del valore degli anni scorsi. Il calo dei consumi di carbone è fra il 37% ed il 60 %.

Il governo cinese può, con difficoltà, cercare di manovrare anche questo tipo di indicatori oggettivi e fattivi e pare ci stia provando per nascondere il livello di sfiducia della popolazione e dei lavoratori nel governo.. Come messo in luce da Zerohedge circolano tweet di questo genere:

Perchè far accendere dei macchinari in fabbriche vuote perchè, evidentemente,i lavoratori non vogliono andarci, temendo il contagio? Semplice: per far aumentare i consumi e falsare anche quegli indicatori oggettivi che ormai sono utilizzati da tutti, perfino in Cina, come i veri indici di crescita economica.

Quanto può durare questo giochetto di far girare fabbriche vuote perchè i lavoratori non vogliono rischiare e tornare a lavorare? Una settimana? Due settimane?

Perchè poi, se non riparte la produzione vera, si vedranno gli effetti della recente iniezione monetaria della Banca Centrale nel sistema: infatti l’inflazione negli ultimi anni non è cresciuta, nè in Cona nè altrove, perchè, a fronte di abbondanti iniezioni di denaro, vi è stata un’altrettanto forte crescita della capacità produttiva. Se l’offerta di beni è alta non può esserci aumento di prezzi dei beni di consumo, perchè l’offerta è superiore alla domanda. Se invece l’offerta di beni viene a cessare, per vari motivi, allora l’offerta di denaro diventa eccessiva e parte l’inflazione. Un meccanismo che agisce fin dal 2000 Avanti Cristo.

Ora non solo la Cina sta producendo poco, ma sta anche importando poco, come si può vedere dal numero di container da scaricare in porto:

Abbiamo una crescita dei container da scaricare nei porti del 60%. Quindi vi è una carenza di beni di produzione nazionali a cui si accompagna una di beni importati. Del resto la quarantena viene a fare a pezzi il sistema distributivo e logistico. Perchè scaricare dalle navi beni che non si possono distribuire?

Gli effetti si stanno vedendo sui prezzi all’ingrosso:

I prezzi all’ingrosso del cibo stanno aumentando, segno di carenze interne dal lato dell’offerta. Si rischia la tempesta perfetta: aumento dei prezzi, inflazione, e crollo della produzione dell’occupazione, anche se su base volontaria.

Bisogna trarre insegnamento da questa situazione, per non ripetere gli errori. In questa situazione maggiore è la chiarezza della comunicazione, maggiore la serietà che si  viene a dimostrare, minore il panico. Poi bisogna intervenire prima di tutto sul lato fiscale ed industriale, rimettendo immediatamente in moto il meccanismo economico,  basandosi non su fattori interni, cioè sulla domanda eterodiretta, ma forzando quella interna. Una mossa coraggiosa, se qualcuno avrà il coraggio di farla.


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