Attualità
60 milioni di cavie patentate. La non chiara idea del Governo per farci vaccinare
Repubblica ci rivela che il governo ed il “Commissario ai vaccini” ha avuto un’idea geniale , o malsana: il vaccino darà diritto ad un “Patentino” per essere autorizzati a circolare liberamente , se no clausura a vita. Però non è detto che il vaccino funzioni per tutti, anche perchè nessun vaccino, a partire dal Pfizer, che dovrebbe essere il primo, a AstraZeneca, a Moderna, al russo Sputnik, garantisce una copertura al 100%.
Quindi il governo da un lato è pronto a tenere chiusi in casa gli italiani riottosi, chissà per quanto, mentre d’altro canto ha deciso di utilizzarli tutti come cavie: infatti “Se un vaccino non sviluppa l’immunità, sarà iniettata un’altra fiala”. Un’altra fiala ? E di quale vaccino, con quale criterio? Come lo si sceglie? E se non ci sono vaccini disponibili?
Qualcosa non va: molti medici non sono convinti nell’obbligo vaccinale su prodotti così poco testati. Crisanti, che fino a ieri era usato come un martello anti Zaia, oggi non viene più chiamato da nessuno perchè non entusiasta del vaccino. Io personalmente mi vaccinerò, anche perchè sono un po’ fatalista, ma vorrei scegliere fra più vaccini, sulla base di controindicazioni, efficacia e caratteristi. Questo invece non è dato sapere dal Governo. Inoltre siamo SICURI che iniettare due vaccini diversi non possa causare degli effetti non desiderati? Oppure lo scopriremo solo dopo, ex post?
Il problema è proprio questo: il Governo Conte e l’incapace ministro Speranza pensano di utilizzare 60 milioni di italiani come cavie. Le interiezioni fra i vari vaccini le scopriremo sicuramente ex post, sulla pelle di quelli per cui il primo vaccino non è stato efficace. Calcolando la prima ondata vaccinale dovrebbe coprire 1.700.000 persone e che la maggiore efficacia finora dichiarata è al 95% avremo 85 mila persone, nella migliore delle ipotesi, a cui verranno inoculate due diverse fiale. Un campione abbastanza ampio per capire se qualcosa non va, ma non diciamolo ai candidati: magari si potrebbero arrabbiare essere state oggetto di un esperimento di massa “In corpore vili”. Del resto ormai l’Italia, da 30 anni, insegue una medicina povera, fatta di tanti vaccini e di poche cure. Il miglior risultato dell’Unione Europea.
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