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La Francia rivela un grande piano di campi eolici offshore. Non solo nucleare

La Francia vuole allargare anche la propria produzione di energia eolica, nella quale è rimasta indietro rispetto ai vicini, puntando su grandi campi eolici offshore

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Pale eoliche offshore

La Francia ha rivelato un piano strategico per amplificare la sua capacità eolica offshore, segnalando uno sforzo determinato per fare progressi come le nazioni vicine non basandosi solo al 100% sull’energia atomica.

In un annuncio durante una visita a Saint-Nazaire, sulla costa atlantica, il Ministro delle Finanze Bruno Le Maire ha svelato un piano completo che comprende gare d’appalto e incentivi volti a sestuplicare la capacità eolica offshore entro il 2035. Questo ambizioso impegno è una risposta alle recenti difficoltà dell’industria eolica con l’aumento dei costi e le strozzature della catena di approvvigionamento.
“Siamo impegnati ad accelerare la diffusione. L’espansione dei parchi eolici offshore è fondamentale non solo per migliorare la competitività energetica, ma anche per rafforzare la nostra indipendenza energetica”, ha detto Le Maire giovedì.

La Francia, che è dietro alla Germania e al Regno Unito in termini di capacità eolica offshore con appena 3 GW, mira a raggiungere un totale di 18 GW entro il 2035 e 45 GW entro il 2050, che sarebbero sufficienti per alimentare il 20% della sua domanda interna di elettricità.

Per facilitare l’espansione, il Governo intende snellire i processi normativi che ritardano le connessioni alla rete e accelerare le procedure per le gare d’appalto future. Sottolineando la promozione degli interessi nazionali,

Le Maire ha salutato un contratto da 4,8 miliardi di dollari, 4,5 miliardi di euro, stipulato per la costruzione di tre sottostazioni offshore presso il cantiere Chantiers de l’Atlantique, sottolineando il ruolo centrale delle attrezzature francesi nella salvaguardia degli interessi nazionali.

A differenza dell’Europa, i costi di sviluppo dell’eolico offshore negli Stati Uniti rimangono nettamente più alti, come ha recentemente rivelato il CEO di RWE AG Markus Krebber alla conferenza CERAWeek. Krebber ha sottolineato la complessità del settore negli Stati Uniti, citando l’inflazione e le interruzioni della catena di approvvigionamento come sfide prevalenti. RWE ha progetti sia in Germania che negli Stati Uniti.

Non è chiaro quanto verrebbero a costare le turbine francesi.


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