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Analisi e studi

La Bank of England non ha coraggio, la Banca Nazionale Svizzera si

Il regno unito decide politicamente e non abbassa i tassi La BC svizzera agisce economicamente, e li taglia

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Ci sono banche centrali veramente autonome, che se ne infischiano del resto del mondo e guardano solo al benessere della propria nazione e alla soldità della propria economia.

Iniziamo dai poco coraggiosi: la Banca d’Inghilterra ha deciso di mantenere il Tasso bancario al 5,25% durante la riunione di giugno, come previsto, con due membri che sostenevano una diminuzione al 5%. Inoltre, alcuni responsabili politici hanno notato che la decisione di non tagliare è stata “finemente equilibrata”.

Gli indicatori economici recenti mostrano che l’inflazione è tornata al target del 2%, grazie alla moderazione delle aspettative di inflazione e al calo dei prezzi dell’energia rispetto all’anno precedente. La crescita del PIL ha superato le aspettative, ma le indagini economiche sottostanti suggeriscono un ritmo più lento. Ci sarebbero state le premesse per tagliare i tassi d’interesse, anche in modo sensibile, invece niente.

Il MPC (il comitato per la politica monetaria)  ha riconosciuto un mercato del lavoro con una domanda minore, nonostante i rigidi standard storici, e si impegna a mantenere una politica monetaria restrittiva fino a quando i rischi di inflazione non diminuiranno in modo sostenibile. Rimane vigile sulle pressioni inflazionistiche persistenti e modificherà la politica se necessario, in base ai dati economici e alle previsioni imminenti. Insomma, anche sei tassi avrebbero dovuto calare, non cè stato il coraggio per fare quasta mossa. Nel successivo grafico i tassi d’interesse della BoE:

Poi ci sono delle banche centrali che invece giudicano i dati e prendono le decisioni solo sulla abase di questi. La Banca Nazionale Svizzera ha ridotto il suo tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo all’1,25% nel giugno 2024, dopo una mossa simile nella riunione precedente, in linea con le aspettative del mercato, a causa di una diminuzione della pressione inflazionistica sottostante e della forza del franco svizzero.

Questo aggiustamento mira a mantenere condizioni monetarie adeguate, con l’inflazione attualmente guidata principalmente dall’aumento dei prezzi dei servizi domestici.

La nuova previsione condizionale della BNS sull’inflazione è simile a quella di marzo: inflazione media annua dell’1,3% nel 2024, dell’1,1% nel 2025 e dell’1,0% nel 2026, ipotizzando che il tasso di policy rimanga all’1,25%.

La Banca nazionale prevede una crescita moderata del PIL, pari a circa l’1% nel 2024 e all’1,5% nel 2025, con un leggero aumento della disoccupazione e un normale utilizzo della capacità produttiva.

Prima della decisione, il franco ha scambiato vicino ai massimi di 3 mesi rispetto al dollaro e ai massimi di 4 mesi rispetto all’euro, in quanto le turbolenze politiche in Francia hanno provocarto una fuga verso il Franco. Ecco il tasso d’interesse  in questo grafico

Quindi, di fronte a dati inflazionistici non molto diversi, la BoE non cala gli interessi, la SNB si, nonostante questa governi un’economia più piccola. Il fatto è semplice: la SNB è tecnica, la BoE, coma la BCE , è politica, per cui le decisioni sono prese su fattori che nulla hanno a che fare con i dati economici. Perché questa è la vera politica, che non deve chiedere a nessuno.


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