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ZITTA ZITTA UN’AZIENDA ITALIANA CONQUISTA IL MERCATO DOLCIARIO USA

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Cari amici

una società italiana che più tradizionale non si può si avvia ad un’acquisizione sul mercato USA tale da farla diventare il terzo player sul mercato. Si tratta della Ferrero che è in corsa per l’acquisto del ramo snack della Nestlè (Kit Kat, per fare un nome) e che si trova in vantaggio sul concorrente diretto Harshley, che, tra l’altro si troverebbe appena al di sopra di Ferrero nel mercato Nord Americano, comunque dominato da Mars.

Possiamo notare le forti differenze fra l’approccio di Nestlè e quello di Ferrero: la prima società è attualmente sotto il controllo di Third Point, un fondo estremamente aggressivo di proprietà di Marc Loeb. Il fondo, da quando ha acquisito il controllo della multinazionale elvetica ha iniziato a dismettere e chiudere : prima ha ceduto la partecipazione in L’Oreal, che non veniva vista come strategica, quindi ha chiuso il settore snack fuori dagli USA, come si sono ben resi conto i lavoratori di Perugina, ed ora si appresta a vendere, se tutto andrà in porto, gli snack USA a Ferrero. Una progressiva spogliazione di una società per ottenere alti utili a breve e lasciare una carcassa spolpata alle spalle.

La Ferrero ha l’esatto opposto di un approccio di lungo periodo, essendo una proprietà famigliare. La prospettiva di crescita è di lungo periodo, un po’ come le vecchie monarchie, e proprio come i duchi sabaudi vedevano l’Italia come un carciofo da mangiare foglia a foglia, vedono il mercato internazionale come una forma da sbocconcellare con calma, senza fare indigestione, perchè quello che non fa una generazione lo farà la successiva. Il tempo è dalla loro parte.

Ora la stupidità del nostro governo è che vede l’apertura ai mercati non come la crescita di tanti Ferrero, ma come la porta aperta ai vari divoratori di carcasse. Un governo vero della nazione farebbe crescere le proprie aziende famigliari, non favorirebbe speculatori importati.

 


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