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Zingaretti, non potendo dire nulla, si attacca ai Rom…. (sottotitolo: più idee, meno calunnie)

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Zingaretti sta conducendo una campagna metà fantascientifica, metà di fango. La metà fantascientifica è quella più divertente con appelli all’eliminazione del cobalto e altri all’eliminazione delle emissione di CO2, cioè della vita aerobica (la nostra..) entro il 2025. Tutte panzane propagandate per compiacere un pubblico superficiale che, letteralmente, non sa di cosa parla (ma loro non erano i “Competenti”?). Del resto, non avendo idee, risulta molto complicato controbattere chi le idee le ha, nel bene o nel male, e cerca di portarle avanti. Fare una campagna elettorale all’insegna del “Più PD, Più Poveri: morte al reddito di cittadinanza”, o “Prenderete la pensione solo nella tomba: basta

Non avendo, letteralmente, nessun programma sensato  e non essendo in grado di portare vere proposte allora si tirano fuori calunnie. Un tizio della comunità ROM dice di aver fatto le affissioni per la Lega a Latina e si parla di “Connivenza” locale con la “Mafia Rom”. Naturalmente nulla è stato provato, solo parole, senza nessun indagato, nessun rinvio a giudizio. Chi si vuole colpire? Il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, responsabile della Lega e, soprattutto, una delle menti dietro Quota 100. La notizia viene naturalmente rilanciata dalla banda dei “”Filosofi di Twitter” , cioè il gruppo di noti troll che hanno preso in ostaggio i nomi dei filosofi come Voltaire, Liebnitz etc. Si attacca la persona perchè attaccarne le idee sarebbe “Leggermente” impopolare: proporsi come la Fornero di turno non porta molto bene.  Tra l’altro l’accusa è paradossale: se la Lega non fa lavorare i Rom allora li  emargina  ed è razzista, se li avesse   utilizzati per le affissioni è collusa. Ricorda la storia di un conte francese che fu accusato lo stesso giorno di impotenza dalla moglie e di violenza carnale dalla cameriera.

Cosa resterà di queste polemiche? Il Nulla, anzi rischiano di essere un colossale boomerang quando una giunta piddina  dell’Umbria si è dimessa per uno scandalo colossale, e tangibile nella sanità della regione,, con intercettazioni compromettenti della stessa presidente, con 12 indagati, arresti domiciliari, primari indagati etc etc.  Vogliamo veramente giocare all’indagato? Vogliamo veramente parlare delle giunte regionali in Calabria con il presidente Olivero indagato per abuso d’ufficio? Vogliamo parlare del sindaco di Reggio Falcomatà rinviato a giudizio? Vogliamo parlare di quello che è successo in Basilicata?

Se si vogliono fare le elezioni calunnie contro indagati veri mi sa che la gara durerà molto poco. Cerchiamo di fare una campagna sulle idee, sulle visioni dell’Europa diverse, se ci sono, su quale futuro viene disegnato per l’Italia e per gli italiani. Se il PD non ne ha siamo perfino disposti a dargli dei suggerimenti.

 

Intanto, per alleggerire la situazione, vi offriamo l’immortale aria di Gioachino Rossini, da “Il barbiere di Siviglia”, che è perfetta per la questa situazione “La Calunnia è un venticello”


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