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Yaris Varoufakis: la vera intervista al Corriere ! (non quella che poi è stata pubblicata)

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Newly appointed Greek Finance Minister Yanis Varoufakis attends a hand over ceremony in Athens, January 28, 2015. Greece's finance minister on Wednesday said he plans to meet European counterparts to find a deal between the country and its creditors to replace the current bailout programme, stressing that one could be found without a "duel" with Europe. REUTERS/Marko Djurica (GREECE - Tags: POLITICS BUSINESS) - RTR4NAUV

Yanis Varoufakis ha concesso un’intervista al Corriere della Sera…. E da autentico strumento mediatico italiano , il CdS ha provveduto a cambiarla completamente. Voi continuate a fidarvi dei nostri media mainstream, della nostra TV, dei giornali dei Grandi Gruppi, mi raccomando !

Se ne è reso conto lo stesso Varoufakis che ha provveduto , nel suo blog a pubblicare l’intervista originale in inglese. Potete leggerla QUI . Su quanto pubblicato dal CdS professore ha detto , letteralmente : “But beware: The Italian text there is a summary of my answers and, in my view, offers a distorted version of my original answers in English (including the awful title) – which you can read here…” – “Ma attenzione: il testo in italiano là è un sommario delle mie risposte e, nella mia visione, offre una visione distorta delle mie risposte originali in inglese (incluso un titolo orribile) ” ……

Eccovi la traduzione fedele:

Come va ? Vi siete pentito di esservi dimesso? Vi mancano i vostri mesi come Ministro ?

Personalmente sto rifiorendo, anche se la situazione in Grecia dopo la nostra resa del 13 luglio è triste e non promette nulla di buono per la Grecia o per l’Europa. E’ la reazione nei miei confronti della gente per la strada, in Grecia, in Italia,in Francia, pure in Germania, in congiunzione con la libertà di perseguire la mia agenda politica fuori dalle costrizioni del governo che mi danno molta gioia. Mi manca fare il ministro ? Assolutamente no. Essere ministro è stato  un dovere che valeva la pena svolgere finchè si era guidati da dei principi. I miei successori, al contrario, hanno il compito di gestire una orribile resa. Non li invidio. Dopo tutto se lo facessi non mi sarei dimesso.

La tensione che avete vissuto durante la primavera e l’estate hanno avuto influenza nelle vostre relazioni personali?

No per nulla. I veri affetti ed amicizia sopravvivono a queste prove. I miei cinque mesi al governo mi hanno portato nuovi amici  sinceri, mentre le mie dimissioni hanno svelato quelli falsi.

Vi è piaciuto essere un modello di stile, essere additato come un sex symbol, avere fan come una rock star ?

No. Ho detestato lo star system per tutta la mia vita. Sarebbe stato il colmo dell’ipocrisia apprezzarne i risultati  quando, per qualche ragione a me sconosciuta, lo stesso sistema mi ha elevato su un falso piedistallo.

Pensa che questo tipo di attenzione sia stato negativo per il suo successo come negoziatore ?

No, L’ostilità che ho affrontato non era personale e non aveva nulla a che fare con la mia immagine pubblica. Era semplicemente dovuta all’audacia del nostro governo di dire “No” al fallito programma della troika.

I suoi colleghi erano a disagio con la sua popolarità?

Dovreste chiederglielo. A me non pareva.

Si dice che abbia finito un nuovo libro. Può dirci il titolo ed i contenuti principali ?

In tutta la mia vita, per lo meno dal 1989 , sto finendo qualche libro ! Cos’, si,sto per dare il tocco finale ad un libro che era quasi finito prima delle elezioni di gennaio ma che avevo lasciato  nel momento in cui sono diventato ministro. Il titoli è “Ed  i deboli soffrono quanto devono” (sarà pubblicato a New York dalla Nation Books). Il tema non è niente di meno che la storia dell’euro…

Ha dichiarato di essere pronto a lavorare su un progetto continentale per una Nuova Sinistra. A Frangy-en-Besse ha incontrato Arnauld Montebourg. Avete pianificato qualcosa di concreto? Il progetto sta andando avanti? In che modo?

 

 

Decisamente. E non siamo solo noi due. Siamo una parte di una rete pan europea dedicata alla democraticizzazione dell’Eurozona. Faremo presto un annuncio formale.

Qual’è per voi il significato di “Sinistra” in politica?

Aristotele definiva la democrazia come il sistema in cui i poveri, che son sempre la maggioranza, governano. In questo senso la Sinistra è la custode della democrazia.ponendo in evidenza come le decisioni che colpiscono la maggioranza devono essere prese dai loro  rappresentanti, nel loro interesse e senza piegarsi alle direttive dei pochi potenti che controllano la maggioranza materiale delle risorse. Democraticizzare l’Eurozona , anche se solo nel senso di portar una dose di democrazia liberale  nell’Eurogruppo potrebbe essere una buona partenza per rinvigorire le sinistre italiane, greche, spagnole e tedesche

 

Tsipras ha vinto il referendum che rifiutava un Memorandum d’Intesa (MoU) duro, ma poi ha accettato un MoU ancora più duro. Ha capito il perchè ?

Certo che lo capisco, anche se non sono in accordo con la sua scelta. La ragione che lo ha convinto è che lo hanno minacciato di espellere la Grecia dall’Eurozona in una maniera che avrebbe fatto danni indicibili ai greci più deboli. Si è trattato di un colpo terribile alla democrazia europea. La mia visione era , comunque, diversa. il 62% ottenuto al referendum , secondo me, ci dava la seguente indicazione: cercate un accordo onorevole nell’Eurozona, ma se la leadership europa non vuole un accordo onorevole, lasciatele fare del suo peggio. Non arrendetevi, ma ci siamo arresi….

Il suo “Piano B” era realizzabile ? Era un atto di “alto tradimento”?

Sarebbe stato un alto tradimento non avere un  Piano B, nel momento in cui tutti gli altri lo avevano.  Era realizzabile ? questa è una domanda difficile. Per essere operativo , sarebbe dovuto venire allo scoperto, ma nel momento in cui il ministro delle finanze inizia anche solo una discussione accademica sull'”Uscita”, ci sarebbe il panico dei risparmiatori, il ritiro dei depositi, la BCE avrebbe tolto la spina le banche avrebbero chiuso ed avremmo avuto l’uscita prima che di poter fare un’adeguata discussione pubblica. La conclusione è che un piano B può essere preparato solo ad un livello astratto. La sua attivazione sarebbe comunque problematica ed a costi elevati. Questo non significa chiaramente, che i costi possano essere, nel lungo termine, superiori ai costi di una costante capitolazione alle domande oltraggiose della trojka.

 

Cosa sta accadendo con le privatizzazioni? La Germania comprerà i beni della Grecia per degli spiccioli ? Questo era parte del piano tedesco?

Vorrei pensare che questo non era nelle intenzioni del governo tedesco. Detto questo io avrei consigliato che Berlino chiedesse alle aziende tedesche di stare lontane dalle svendite a saldo delle privatizzazioni greche, a meno di non voler far apparire alla Germania come chi si approfitta di una nazione sconfitta.

Lei ha parlato di “Terrorismo europeo” e di “Piano di Schaeuble per provocare una Grexit”. E’ sempre della stessa opinione ?

 

Non ho parlato di terrorismo europeo. I giornalisti dovrebbero imparare , per lo meno, l’arte di riportare in modo accurato. Quel che ho detto è che gli elettori greci, nella settimana che precedeva il referendum, erano terrorizzati con le immagini di banche chiuse de dal terrore che le banche non si sarebbero mai riaperte se avessero votato “no”.  Questo è corretto. La chiusura delle banche diffonde un’enorme paura in un’economia moderna. Il terrorismo è il conseguimento di un fine politico tramite la diffusione della paura. Gli elettori greci sono stati sottoposti a questa pratica. Come per il piano del dottor Schaeuble di amputare la Grecia dall’Europa, non è solo una questione di mia opinione. Mi ha detto che la Grexit era l’unica soluzione.

Voi avete detto che il fantasma della Grexit era un modo per rafforzare la disciplina di stile tedesco. Cosa rende i sistemi sociali italiano, spagnolo e francese un problema per la Germania ?

La riluttanza ad accettare un potere superiore fiscale che possa porre il veto al loro bilancio nazionale.

Voi avete sempre pensato che l’euro possa essere riformato. Dato che “I tecnici non eletti  gestiscono l’Eurogruppo”, che vi è un deficit democratico nelle istituzioni europee, che vi è una stagnazione economica, avete ancora la stessa opinione ?

Sto lottando per mantenere la mia fede.

Lei ha detto che “La ristrutturazione del debito è un prerequisito del successo delle riforme per la Grecia”. L’Europa non ha permesso nessuna ristrutturazione del debito. Allora la grecia non si sta riformando?

Nessuna nazione avvolta in una Grande Depressione può riformarsi in modo sensato. Finchè il debito non sarà ristrutturato la spirale debito-deflazione che alimenta la nostra Grande depressione continuerà.

L’attuale Memorandum risolverà la crisi greca o fronteggeremo una  nuova crisi greca?

Io ed alexis Tsipras entrammo in disaccordo perchè lui pensava che un nuovo memorandun fosse l’unica alternativa al piano del Dottor Schaeuble. Io invece ho visto il primo come una parte del secondo. Speriamo che, quando avverrà la prossima minaccia di Grexit, l’Europa si sarà riunita edil piano del Dottor Schaeuble venga messo da parte in favore di un Piano Pan Europeo di ricostruzione, un New Deal europeo.

 

Si candiderà alle elezioni ? perchè no ?

Non mi presenterò a queste elezioni. La Syriza che ho servito non esiste più, spezzata dalla nostra umiliante resa. Non desidero unirmi al  nuovo partito che è emerso dalla scissione, per cui sto dirigendo la mia attenzione là dove si può trovare la soluzione: l’Europa.

La democrazia europea è a rischio?

La Grecia si è arresa il 13 luglio, ma è stata la democrazia che ha ricevuto una ferita mortale.Fino a quando gli Europei non comprenderanno che la loro economia è gestita da pseudo tecnici non eletti e non responsabili, che commettono un grosso errore dopo un altro. la nostra democrazia rimarrà soltanto una finzione nella nostra immaginazione collettiva.

 

Qui finisce la vera intervista a Yanis Varoufakis. Ora capirete perchè Yanis, nel suo blog, si è sentito in dovere di disconoscere, almeno parzialmente, la paternità dell’intervista pubblicata in Italia.

Ecco quella pubblicata nel Corriere della Sera, che potete trovare anche qui .

http://www.corriere.it/esteri/15_settembre_16/crisi-grecia-varoufakis-tsipras-ha-firmato-capitolazione-io-sono-libero-ho-perso-falsi-amici-9dc45dec-5c33-11e5-83f0-40cbe9ec401d.shtml

 

I colleghi ministri lo evitavano anche al tavolo delle tartine, figurarsi oggi, come potenziale rivale del fronte del no. Yanis Varoufakis, economista ed ex ministro greco, annuncia al Corriere che «presto, molto presto ci sarà il lancio ufficiale e una sinistra pan europea capace di offrire una politica alternativa all’austerità vedrà la luce». Varoufakis non ha niente del silurato o dell’ex. Anzi è sempre più convinto d’avere ragione. Gira il continente come una trottola, raccoglie adesioni, scatena applausi. È pronto a salvare l’Europa da chi, secondo lui, la sta guidando al baratro economico, sociale e politico. La sua T-shirt da modello è apparsa in Francia allo sbocciare della sinistra alla sinistra di Hollande. Con l’ex Pd Stefano Fassina e lo spagnolo Pablo Iglesias ha gioito al trionfo rosso del britannico Corbyn.

Professor Varoufakis, come sta?
«Un fiore. Anche se la situazione in Grecia dopo la resa del 13 luglio è triste e non preconizza niente di buono per l’Europa. Il merito è del calore della gente che mi accoglie in Grecia, Italia, Francia, persino Germania. E anche della libertà che ho per seguire la mia agenda politica fuori dalle strutture di governo».

L’incubo Grexit, tutti gli occhi puntati addosso… nessuno strascico?
«Il vero amore e la vera amicizia sono sopravvissuti. I falsi evaporati. Fare il ministro è stato un dovere da sopportare fino a che eravamo guidati da un principio. Piuttosto mi spiace per i miei successori che devono gestire l’orribile sconfitta».

Dica la verità, com’è scoprirsi sex symbol?

«Ho detestato lo star system tutta la mia vita. Sarebbe il colmo dell’ipocrisia godere di quel circo quando, per ragioni a me ignote, sono stato elevato su un ridicolo piedistallo».

Sta finendo un libro?
«È almeno dal 1989, che ogni anno sto per finire un libro. Questo era quasi pronto prima delle elezioni di gennaio. L’ho dovuto aggiornare. Si intitolerà “Il debole soffre il giusto?”. È, niente meno, che una storia dell’Euro».

Quindi addio alla politica?
«Tutto il contrario. Presto ci sarà un annuncio ufficiale. Il partito Syriza che ho servito non esiste più. Si è smembrato per la nostra capitolazione. Non volendo unirmi a ciò che è emerso dalla frattura, ho guardato là dove anche il problema greco può trovare una soluzione: l’Europa».

Spieghi meglio.
«La Grecia è affondata, ma è l’intera democrazia europea ad essere ferita a morte. A meno che gli europei non capiscano che la loro economia è diretta da pseudo tecnocrati non eletti e non punibili, gente che sta commettendo un errore dopo l’altro, la democrazia continentale rimarrà l’ombra di quello che pensiamo che sia».

Eppure lei ha sempre creduto nell’euro e nell’Europa.
«Sto lottando con me stesso per continuare a farlo. Aristotele definiva lademocrazia come il sistema nel quale governano i poveri, che sono sempre la maggioranza. In questo senso, la sinistra è la custode della democrazia quando non si piega ai pochi potenti che controllano le risorse materiali. Una semplice dose di democrazia liberale nell’Eurogruppo mi sembrerebbe un buon inizio per italiani, greci, spagnoli e tedeschi».

La sconfitta della sua posizione all’Eurogruppo non le è proprio andata giù.
«Alexis Tsipras ed io siamo stati in disaccordo perché lui pensava che il nuovo Memorandum fosse l’unica alternativa al piano Schäuble di cacciare la Grecia dall’Eurozona. Tsipras venne minacciato di un’espulsione così violenta che la parte debole della popolazione avrebbe sofferto in modo indicibile. Quindi capisco come e perché Tsipras è arrivato a scegliere il Memorandum. Ma non sono d’accordo».

Preferiva fallire con onore?
«Il referendum ci ha dato il 62% di appoggio per cercare un accordo onesto, senza cedere. Così avevo letto io il voto. Tsipras l’ha capito diversamente».

Colpa di quello che lei definì «terrorismo europeo»?
«I giornalisti dovrebbero almeno imparare a riferire le cose correttamente. Ciò che io dissi è che nelle settimane precedenti il referendum, i greci sono stati bombardati di immagini di banche chiuse e dall’idea che non avrebbero mai più riaperto. Terrorismo è usare la paura per un fine politico. E i greci ne sono stati soggetti».

 L’alternativa era il suo Piano B?
«Ogni Piano B che vuole evitare l’uscita dall’euro ha in sé il problema che appena diventa noto scatena il panico, la fuga dai depositi, la chiusura delle filiali e un’uscita di fatto dalla moneta unica».

Quindi era sbagliato?
«Difficile dirlo. Avrebbe avuto un costo altissimo, questo sì. Ma nel lungo periodo magari non più alto della costante sottomissione alla troika».

Come sta ora la Grecia?
«Nessun Paese alle prese con una Grande Recessione può riformarsi fino a che il debito non viene ristrutturato, la spirale debito-deflazione alimenta la crisi».

E le privatizzazioni? La Germania sta comprando.
«Mi piacerebbe pensare che questo non fosse l’obiettivo delle istituzioni tedesche. Detto ciò, avrei preferito che Berlino chiedesse alle sue imprese di stare lontane dai saldi greci».

Tornerà l’incubo Grexit?
«Tsipras è convinto che il Memorandum eviti il piano Schäuble. Io credo che ci porterà comunque fuori dall’euro. Sperabilmente, quando la Grexit spaventerà di nuovo tutti, l’Europa si sarà rimessa in piedi, il piano tedesco archiviato e al suo posto ci sarà un programma pan continentale di sviluppo, un New Deal europeo».
…… NO COMMENT…….
Ricordiamo i grandi titoli del Corriere…
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