Cina
Xpeng: lo schianto degli aerotaxi all’aeroshow li riporta con i piedi per terra
Lo schianto in volo di due auto volanti Xpeng non è solo un incidente: è un brusco risveglio per un’industria basata su miliardi di investimenti e promesse futuristiche. Ecco cosa cambia ora per il sogno della mobilità aerea urbana.
Il futuro, a volte, ha bisogno di una pausa di riflessione. È quello che deve essere accaduto durante le prove per il Changchun Air Show, in Cina, dove due avveniristici eVTOL (veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale) della Xpeng AeroHT si sono scontrati in volo. Fortunatamente l’incidente si è risolto con danni minimi e nessun ferito grave, ma le conseguenze per un settore che vive di promesse e capitali sono tutt’altro che trascurabili. Questo non è solo un incidente aereo, è una crepa nell’immagine patinata di un’industria da miliardi di dollari.
L’impatto sui mercati e sulla fiducia degli investitori è stato immediato, per quanto contenuto. Le azioni di Xpeng quotate negli Stati Uniti hanno registrato un calo dell’1% nel pre-market subito dopo la notizia. Un piccolo numero, certo, ma simbolicamente pesante. Arriva infatti in un momento d’oro per l’azienda, reduce da un round di finanziamento di Serie B da 250 milioni di dollari a luglio 2025, che ne aveva consolidato la valutazione a un miliardo di dollari prima ancora di generare ricavi significativi.
Ecco un video della situazione post incidente, in cui si vede uno dei due mezzi incendiato.
Xpeng AeroHT confirmed to Yicai that today’s eVTOL crash during a rehearsal for the Changchun Airshow was caused when one sustained damage and caught fire while landing. The other landed safely. The clarification comes after online videos showed two aerial vehicles on fire.… pic.twitter.com/7AYN4n4zla
— Yicai 第一财经 (@yicaichina) September 16, 2025
Lo schianto pone una domanda fondamentale: può un’azienda, e un intero settore, mantenere la fiducia degli investitori mentre naviga tra le sfide tecniche e le paludi della regolamentazione? Il settore degli eVTOL promette di rivoluzionare la mobilità urbana, ma la sicurezza è il suo tallone d’Achille. Basta un singolo incidente per alimentare lo scetticismo del pubblico e dei capitali. Per fare un confronto, la concorrente cinese EHang, che ha già ottenuto le certificazioni commerciali per il suo velivolo EH216-S, vanta una storia operativa senza incidenti maggiori. L’incidente di Xpeng, seppur isolato, rischia di allargare questo divario di credibilità.
Un pantano normativo all’orizzonte
La vera sfida per la commercializzazione di massa delle auto volanti resta l’approvazione normativa. Xpeng AeroHT, come tutti i suoi concorrenti, deve ottenere tre certificazioni chiave in Cina prima di poter avviare operazioni a pagamento:
- Certificato di Tipo (TC): Attesta che il progetto del velivolo rispetta gli standard di sicurezza.
- Certificato di Produzione (PC): Autorizza la produzione in serie del modello approvato.
- Certificato di Aeronavigabilità (AC): Certifica che ogni singolo velivolo prodotto è sicuro per il volo.
L’incidente, attribuito a una “distanza di separazione insufficiente” durante una manovra in formazione, potrebbe indurre le autorità dell’aviazione civile cinese (CAAC) a imporre valutazioni di sicurezza molto più severe, rallentando un processo già complesso. Il problema è semplice: volare da soli è facile, coordinare il volo di più droni, un vero e proprio traffico, è completamente diverso.
Sebbene Pechino stia spingendo sulla cosiddetta “low-altitude economy” (economia a bassa quota), liberalizzando gli investimenti stranieri nel settore, la realtà operativa si scontra con la teoria. Paradossalmente, questo incidente potrebbe accelerare la creazione di standard normativi specifici per gli eVTOL, come richiesto da tempo dall’industria, ma nel breve termine l’effetto più probabile è un aumento della cautela e dei ritardi.
Un cielo sempre più affollato
Xpeng non è sola in questa corsa. Il mercato globale degli eVTOL è un campo di battaglia con attori come la già citata EHang, Joby Aviation e Archer Aviation. Il design modulare di Xpeng, il cosiddetto “Land Aircraft Carrier” che separa la parte volante da quella terrestre, rappresenta un elemento tecnico distintivo. Tuttavia, l’azienda sconta ancora limiti operativi, come la necessità di operare da “campi di volo” designati anziché offrire un vero servizio porta-a-porta.
La società ha già raccolto 4.000 pre-ordini per il suo veicolo, venduto a circa 280.000 dollari, ma la domanda potrebbe evaporare se le preoccupazioni sulla sicurezza dovessero persistere. L’incidente è, in conclusione, un potente campanello d’allarme. Xpeng ha la solidità finanziaria per superare questa crisi, ma il danno reputazion
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