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Von der Leyen teme i franchi tiratori, per cui o si piega ai Verdi oppure accetta l’aiuto di ID

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Le cariche decise dai Paesi a Luglio, la Ursula Von der Leyen alla commision, la Lagarde alla BCE  ed il belga Michel al Consiglio d’Europa, devono essere  confermati dal Parlamento, ma, visti i precedenti, non si tratterà di un passaggio nè semplice nè naturale.

L’elezione di David Sassoli è già stata particolarmente tribulata, nonostante potesse contare sull’appoggio dei tre maggiori gruppi europei, PPE S&D e Ex Alde, non è stata immediata, come ci si attendeva. Ora l’elezione di Ursula sarà ancora più complessa. Infatti i socialdemocratici tedeschi non appoggeranno la candidata ed è dubbio l’appoggio anche dei belgi, degli inglesi e degli spagnoli. Aggiungiamo che non è detto che non ci siano anche franchi tiratori di altri paesi, per cui la teorica maggioranza, facilmente , si muta in una minoranza.

Quindi la Von der Layen, e gli altri, hanno solo tre possibilità:

  • allargare a PiS ed al gruppo ECR, i conservatori (fra cui gli italiani di FdI)
  • allargare ai Verdi;
  • cercare l’aiuto di ID, il gruppo identitario.

La Polonia ha già appoggiato la Von der Leyen in sede di Consiglio, ma potrebbe non essere sufficiente. Ecco che, anche per cercare di avere il massimo supporto possibile, almeno in teoria ed in fase di elezione, che la candidata cercherà l’appoggio di Ska Keller, capogruppo (casualmente…) dei verdi e, ancora casualmente , tedesca.

L’appoggio dei verdi presenta però due problemi:

  • la Keller vorrà delle forti misure di carattere “Ecologico” da parte della commissioni, e molte di queste misure sono scarsamente  compatibili con, ad esempio, le richieste della Polonia, e della Repubblica Ceca, che ancora utilizzano molto carbone, e come la mettiamo con il nucleare francese ?
  • la Keller è, in Germania, l’avversario più forte dei socialdemocratici dove, lentamente, li sta soppiantando. Siamo sicuri che questo non allargherà il numero di defezioni a sinistra?

Il gruppo Identità e Democrazia, con capogruppo Marco Zanni, attende di sentire le sue parole in aula. Se si proseguirà con l’andazzo iniziale di una sordità totale per le richieste delle forze sovraniste allora il voto contrario è assicurato, se vi fossero delle aperture, invece, si deciderebbe caso per caso. Certo che un parlamento che respingesse le cariche decide dai paesi porterebbe al palesarsi delle contraddizioni che percorrono la UE fin dal suo inizio.


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