Europa
Von der Leyen cambia rotta sul Green deal, esulta il governo italiano
Green Deal, la retromarcia di Von der Leyen: l’obiettivo 2040 trema, si apre ai biocarburanti e si anticipa la revisione dello stop alle auto termiche. Una mossa che premia il pressing del governo italiano.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è impegnata ad adeguare le leggi verdi chiave per garantire il sostegno a un nuovo obiettivo climatico.
In una lettera ai leader nazionali diffusa lunedì, von der Leyen ha delineato piani per cambiare i prezzi del carbonio dell’UE e gli obiettivi climatici imposti dal Green deal della passata legislatura.
L’insolito intervento del presidente della Commissione arriva giorni prima che i leader siano pronti a discutere il nuovo obiettivo generale di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2040 al vertice del Consiglio europeo lettera arriva pochi giorni prima che i capi di Stato e di governo dell’UE discutano il percorso di riduzione delle emissioni dell’Unione. Inutile dire che in mezzo al linguaggio hurocratese si possa leggere tra le righe un chiaro cambio di rotta sulle politiche climatiche. Ed è altrettanto indubbio che questo posa certamente essere considerato una vittoria del governo italiano. “Noi chiediamo di puntare sull’innovazione, sulla libertà tecnologica, sulla ricerca e non nella burocrazia o nella assurda dittatura delle regole ottuse. “C’è bisogno di un cambio vero, profondo, di una rivoluzione culturale aggressiva per la riscossa d’Europa che è in mano a funzionari che da decenni pensano di poterla cambiare con l’arroganza della supremazia ideologica e senza voler tornare sui loro passi neanche di fronte all’evidenza del fallimento” aveva detto due settimane fa proprio in plenaria Carlo Ciccioli, eurodeputato Eve e membro della commissione trasporti al parlamento europeo.
La proposta della Commissione di ridurre le emissioni del 90% rispetto ai livelli del 1990 è ormai un sogno probabilmente destinato a rimanere tale, una spinosa questione politica, con i critici che sostengono da tempo che l’ambizioso obiettivo avrebbe un impatto negativo sulla competitività industriale.
Nella lettera, von der Leyen ha anche accennato a significativi cambiamenti politici, ma non ha assunto impegni concreti. Ha invece esortato i leader dell’UE a mantenere la rotta sull’azione per il clima, definendola una componente necessaria della competizione dell’Unione con altri attori globali.
“Il modo in cui le nostre politiche hanno contribuito all’ascesa della Cina nel settore delle tecnologie verdi… dovrebbe servire da monito: per raggiungere la leadership, sono necessari impegno e concentrazione incessanti”, ha scritto. È chiaro che tutto ciò dimostra ancora una volta come le vittorie in seri dei partiti di cnetrodestra in Europa abbia inevitabilmente cambiato equilibri obiettivi e politiche della Ue. La avon der Leyen che sta vivendo forse uno dei momenti peggiori dei suoi 6 anni alla guida della Commissione europea, deve insomma fare buon viso a cattivo gioco.
“Il nostro obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni può essere inferiore al 90%, a patto che venga compensato da riduzioni simili, economicamente vantaggiose e ad alta integrità, al di fuori dell’UE”, ha scritto von der Leyen, sostenendo che ciò offre opprotunita’di collaborazione con altri paesi.
Il presidente della Commissione ha inoltre suggerito che alle aziende inquinanti difficili da decarbonizzare, coperte dal sistema di scambio delle quote di emissione (ETS), dovrebbe essere consentito di utilizzare “rimozioni industriali del carbonio”, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio, per rispettare il percorso di decarbonizzazione stabilito dalla legge.
Sul delicato tema del futuro dell’industria automobilistica, Von der Leyen ha anche aperto la strada all’uso di “biocarburanti avanzati”, che possono essere ricavati da rifiuti e residui agricoli, per ridurre le emissioni delle auto. Il nostro paese con il ministro Urso in testa è stato proprio uno dei più convinti sostenitori ei biocarburanti che entra nel perimetro dei carburanti ammessi al pari degli efuels tanto cari alla Germania. E questo rappresenta sicuramente un punto a favore del nostro paese, che attraverso l instancabile lavoro di Adolfo Urso ministro del Made in Italy, per convivere la commissione ad ammettere l uso di questi carburanti di nuova generazione.
Ma Adolfo Urso può esultare anche per il fatto che la revisione del controverso stop Ue alle nuove auto a benzina e diesel dal 2035 sarà anticipata già alla fine dell’anno. Il ministro del Made in Italy a novembre scorso aveva presentato un non paper a Bruxelles, che aveva avuto adesione 11 paesi in cui si chiedeva appunto di anticipare detta revisione.
L’automotive si conferma così l’emblema del dietrofront di Ursula Von der Leyen sul Green deal. “Ho deciso di accelerare la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni, anticipandola entro la fine del 2025”, ha scritto Von der Leyen nel paragrafo dedicato al Clean industrial deal – la declinazione industriale del Green deal – contenuto nella lettera inviata ai leader Ue. Lega e fdi esultano per quello che sembra un cambio di rotta da loro auspicato in questi anni. Mentre per il governo italiano si tratta di una prova del nuovo ruolo centrale che il nostro paese sembra aver ritrovato sulla scena internazionale.

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