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Von der Layen rischia di far saltare la coalizione in Germania

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Oggi ci sarà la discussione ed il voto nel parlamento europeo sul nuovo presidente, con candidato Ursula Von der Leyen , PPE di lato tedesco, cioè CDU CSU. Il voto, in un modo o nell’altro, è quasi scontato: questa è l’unica volta in cui si presenterà per la fiducia in parlamento, per cui, come un Papa ad un conclave, può promettere di tutto e quindi rimangiarselo. La sua lettera programmatica è omnicomprensiva: dalla cura per l’ambiente alla lotta all’immigrazione irregolare, agli interventi sociali alle riforme istituzionali c’è praticamente di tutto, giustificando l’appoggio un po’ di tutti. Quindi non avrà problemi, lei, ad essere eletta e, alla peggio, lo sarà a settembre, si tratta solo se accetterà l’appoggio di tutti oppure meno, una mera questione di cinismo.

Però la sostituzione del candidato S&D Tiemmermans con lei avrà come conseguenza, probabilmente, la caduta della maggioranza in Germania. La SPD già precedentemente ha  pubblicato un quaderno degli errori o inadeguatezze della candidata, un  vero e proprio libro degli orrori contro la candidata di una maggioranza di cui, in teoria, fa parte. Un attacco diretto che condurrà una parte consistente di S&D a non votare per la candidata tedesca.

Questo problema NON è solo un problema di Bruxelles, ma anche, se non soprattutto, di Berlino. L’opposizione secca e decisa della SPD non è altro che un segnale preciso della stanchezza dei socialdemocratici verso la Grosse Koalitione, l’alleanza con la Merkel. Già il governo tedesco è nato dopo un lunghissimo travaglio, segno dello scarso entusiasmo della sinistra moderata, ma la collaborazione ha portato all’ennesima sconfitta elettorale ed alle dimissioni del segretario Andrea Nahles. Entro poche settimane la base del SPD, ridotta a meno di mezzo milione di iscritti, eleggerà il nuovo segretario, ma la discussione sta portando in evidenza una maggioranza che non vuole più collaborare con la Merkel. La coalizione è stata una condanna che ha snaturato il partito, cancellando quasi completamente l’anelito di equità sociale e trasformandolo non nel partito dei lavoratori, ma quello dei diritti cosmetici, un po’ come il PD in Italia. Però  il PD può solo compatire se stesso, mentre la SPD ha subito questa trasformazione sotto l’ammalio della cancelliera. Ecco perchè il voto a Bruxelles rischia di far saltare il governo a Berlino.

 


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