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Economia

Volkswagen: vuoi piena potenza nell’auto? Paga un abbonamento. Le nuove vie tedesche per spremere gli automobilisti

Le case automobilistiche trasformano le auto in servizi a pagamento. Dopo i sedili riscaldabili di BMW, Volkswagen ora offre potenza extra solo su abbonamento. Un modello che tratta i clienti come “limoni da strizzare” e solleva dubbi sul futuro della proprietà del veicolo.

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Per alcune auto elettriche VW, in futuro saranno disponibili 27 CV in più solo dietro pagamento di un canone mensile. Sempre più spesso le case automobilistiche offrono modelli in abbonamento. I clienti, nuovi limoni da strizzare per i produttori di auto, non sono felici, ma ci sarà anche di peggio.

Per una maggiore potenza del motore, Volkswagen intende chiedere in futuro un prezzo più alto per alcuni modelli. Secondo quanto riporta la rivista “Auto Express”, gli acquirenti nel Regno Unito dovranno pagare un supplemento per sbloccare i cavalli aggiuntivi dei modelli elettrici ID.3 Pro e Pro S.

Di serie, le auto sono dotate di 228 cavalli. Tuttavia, VW limita la potenza a 201 CV dopo il primo mese. I 27 CV o 20 kW aggiuntivi costano 16,50 sterline al mese, pari a 19 euro. L’abbonamento annuale costa 190 euro, mentre quello permanente arriva addirittura a 750 euro.

Con l’abbonamento non aumentano solo i cavalli, ma anche la coppia, che passa da 265 a 310 Newton metri. Secondo l’articolo, tuttavia, ciò non influisce sull’autonomia.

Poiché nei veicoli, in particolare in quelli elettrici, viene installato sempre più software, c’è il rischio che i proprietari hackerino la propria auto per sbloccare manualmente la potenza aggiuntiva. Anzi siamo abbastanza sicuri che sorgeranno siti specializzati nell’hackeraggio dell’auto. Del resto l’auto è già costruita per la potenza superiore e il suo taglio è solo una questione commerciale.

VW ProS

Le case automobilistiche ricorrono sempre più spesso a modelli di abbonamento. Già nel 2022, BMW aveva sperimentato un abbonamento per il riscaldamento dei sedili. Il costo era di 18 euro al mese, 180 all’anno. Solo un anno dopo, BMW ha sospeso l’abbonamento. All’epoca si disse che l’accettazione di questo servizio da parte dei clienti non era stata molto alta.

Ford offre il suo sistema di assistenza Blue Cruise a 24,99 euro al mese o 280 euro all’anno. Su alcune autostrade selezionate, i conducenti possono togliere le mani dal volante. Devono comunque continuare a seguire attentamente il traffico: Ford promette così un maggiore comfort e si tratta di un servizio aggiuntivo che incrementa, non taglia, le prestazioni dell’auto di serie.

Pubblicità nell’abitacolo

All’inizio di quest’anno Jeep aveva infastidito i clienti con un’altra fonte di guadagno: la pubblicità nell’abitacolo. Gli annunci compaiono non appena il veicolo è fermo o parcheggiato. A quanto pare pubblicizzano principalmente l’estensione della garanzia della Mopar, filiale aftermarket di Stellantis. Secondo quanto riportato dal portale “Techstory”, a seguito delle lamentele dei clienti, Jeep intende ridurre la pubblicità in futuro.

Per la Polestar 2 esiste un modello di abbonamento simile a quello di Volkswagen. Non è chiaro se i clienti VW nel Regno Unito accetteranno l’abbonamento per 27 CV aggiuntivi. Le auto sono già amologate alla potenza superiore, per cui non ci sono problemi di assicurazione. Inoltre l’abbonamento segue l’auto, per cui se uno ha acquistato l’abbonamento permamente avrà un’auto che, almeno teoricamente, avrà un valore superiore.

La corsa dell’industria automobilistica europea, soprattutto tedesca e nordica, all’aumento del margine tagliando i servizi ai clienti sta diventando ormai ossessiva. Presto assisteremo alla vendita di abbonamenti per permettere alle ruote di rotolare sull’asflato? Intanto però le immiatricolazioni nell‘Area euro calano sempre. Evidentemente i consumatori non possono permettersi questi extra.

E tu cosa ne pensi?

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