Economia
VIP e Jet Privati per il team: le allegre spese della Campagna Elettorale Democratica
Kamala Harris non solo ha speso un miliardo per la propria campagna elettorale, ha lasciato pure un debito di 20 milioni, che corrispondono ai cachet pagati ai VIP per i loro interventi ai vari eventi.
Le elezioni negli USA sono finite e ora, mentre il vincitore prepara le nomine , la sconftta deve fare i conti con quanto speso, e sono dei conti dolorosi.
È stata una campagna di raccolta fondi da record: la vicepresidente Kamala Harris ha raccolto più di 1 miliardo di dollari in meno di quattro mesi, durante i quali ha lottato per vincere la presidenza degli Stati Uniti, dopo che il presidente Joe Biden si era ritirato dalla corsa a luglio.
Però i soldi raccolti nonon sono stati sufficienti e si va a raschiare il fondo del barile dopo che un funzionario della Convenzione nazionale democratica (DNC) ha dichiarato che la campagna della Harris aveva 20 milioni di dollari di debiti.
La maggior parte della spesa della campagna è stata destinata alla pubblicità – circa 654 milioni di dollari, secondo i dati di Adimpact, una società che fornisce soluzioni di intelligence e dati pubblicitari.
Eppure qualcuno ha goduto, e molto, di questa enorme spesa: Celebrita della musica e di Hollywood e società che gestiscono i jet privati.
I documenti della FEC mostrano che la campagna ha speso anche 20 milioni di dollari – un importo quasi identico al debito dichiarato – per concerti e apparizioni di celebrità negli ultimi giorni prima delle elezioni.
Per completare il trattamento da VIP della Harris e del suo Team sono stati spesi anche 2,6 milioni di dollari in voli privati per i suoi collaboratori solo nelle ultime settimane della stagione elettorale, come risulta dai documenti. In totoale da fine agosto ha speso più di 10 milioni. Ricordiamo che lei, personalmente , viaggiava a spese dei contribuenti sull’Air Force 2, l’aereo del Vicepresidente.
Le spese che hanno fatto alzare il velo sono state elencate in un documento della Federal Election Commission (FEC) ottenuto da Fox News Digital. Secondo il documento della FEC, nel solo mese di ottobre la campagna di Harris ha speso 2.626.110 dollari in voli privati.
I costi di questi trasporti aerei variano variavano dai 3.500 a 940.000 dollari per ogni esborso, con 2,2 milioni di dollari destinati a una società chiamata Private Jet Services Group, mentre 430.000 dollari sono andati all’Advanced Aviation Team, un broker di voli charter.
A settembre, lo staff della campagna ha speso 3,1 milioni di dollari in voli privati, portando il totale delle spese legate ai voli a più di 10 milioni di dollari da luglio.
Le spese sono solo alcune delle numerose decisioni finanziarie per le quali la campagna è stata intensamente esaminata. Per esempio, il team di Harris ha pagato alla società di produzione di Oprah Winfrey 1 milione di dollari dopo che la star televisiva ha parlato a un comizio il 15 ottobre.
I collaboratori di Harris hanno anche dato 4 milioni di dollari alla Village Marketing Agency, una società che mette in contatto i clienti con gli influencer dei social media. Inoltre, i registri della FEC mostrano che la campagna ha speso almeno 15 milioni di dollari per la “produzione di eventi”.
L’uso di jet privati da parte della campagna è stato criticato nelle ultime settimane per motivi sia finanziari che ambientali. I jet privati emettono più gas serra per passeggero rispetto ai voli commerciali e Harris ha già detto che il cambiamento climatico è una “minaccia esistenziale”.
“Non c’è dubbio che dobbiamo essere pratici. Ma essere pratici riconosce anche che il cambiamento climatico è una minaccia esistenziale per noi come esseri umani”, ha dichiarato Harris alla CNN nel 2019. “Essere pratici riconosce che le emissioni di gas a effetto serra stanno minacciando la nostra aria e il pianeta e che è ben all’interno della nostra capacità di esseri umani di cambiare i nostri comportamenti in modo da poterne ridurre gli effetti”. Nonostante questo la sua organizzazione ha speso moltissimo nei jet privati per il suo team. Evidentemente la fine del mondo era meno preoccupante che la vittoria di Trump e del viaggiare scomodi.
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