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Vince Renzi, per ora. Conte addio, arriva Draghi

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Tanto tuonò che arrivò Draghi. Alla fine le rispettive rigidità delle due parti, PD e Cinquestelle da un lato ed Italia Viva dall’altro hanno fatto il gioco di Renzi e portato alla fine il governo Conte II:

Nessuno rimpiangerà il suo scarsissimo rispetto per la democrazia sostanziale, o le sue prediche notturne a reti unificate. Ben pochi ricorderanno con affetto le idee fenomenali di Casalino alla comunicazione. Speriamo che la Azzolina torni a fare la dirigente scolastica e Bonafede l’avvocato, se gli riesce. A parte qualche pugno di mantenuti queste figure non saranno rimpiante, e speriamo siano seguite dal pessimo Gualtieri.

Or arriva Mario Draghi. Fra poco più di tre ore sarà al Quirinale per ricevere l’incarico. Naturalmente vietato parlare di voto con il Presidente che si inventa anche il boom di casi nei paesi dove si è votato, quando nei due paesi europei appena andati alle urne, Romania a dicembre e Portogallo pochi giorni fa, non si è assistito a questi fenomeni. Più realistico il problema dei tempi della campagna elettorale e della formazione del nuovo governo, ma prima o poi bisognerà affrontarli, oppure faremo finta di nulla per sempre?

Fatta questa premessa Arriva Draghi con il “Governo dei migliori”. Solitamente dovrebbe essere il popolo sovrano a decidere chi sono i migliori. Abbiamo un governo tecnico che, speriamo, non sarà la copia del pessimo governo Monti. Se Monti fu il firmatario del MES, colui che lo fece approvare, Draghi fu quello che , oggettivamente, lo mandò in pensione con il “Whatever it takes”.

Il problema di Draghi non sarà avere la maggioranza, una qualsiasi: la vecchia rossogialla lo appoggerà e probabilmente anche Forza Italia potrebbe votare a favore. Però se il suo governo vuole veramente essere un governo “Dei Migliori” non potrà non avere l’appoggio del Centrodestra nelle sue componenti Lega e Fratelli d’Italia. Senza almeno un appoggio esterno l’appoggio di Forza Italia sarà sempre parziale ed in forse. Il primo colpo a quello che fu il partito di maggioranza relativa fu portato dall’appoggio al governo Monti, con la Lega all’opposizione, e i centristi si scioglierebbero come neve al sole senza una larga maggioranza. Non sarà molto facile convincere Salvini e la Meloni almeno ad una posizione bonaria. Questo sarà possibile solo con molta diplomazia e con un programma che si distacchi nettamente da quello di M5s e PD

Ora i nostri complimenti ai deputati del Movimento Cinque Stelle che, in tre anni, riusciranno  a votare un governo con l Lega, sovranista, uno super Europeista, con il PD, ed ora uno tecnico. Complimenti al movimento, disposto veramente a votare qualsiasi cosa pur di tenere la cadrega.

 


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