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Vessati e Mazziati (di Ilaria Bifarini)

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Degrado in via del Mascherino nel quartiere Vaticano a Roma, 24 luglio 2015 alle ore 15.18. ANSA/CLAUDIO PERI

Degrado in via del Mascherino nel quartiere Vaticano a Roma, 24 luglio 2015 alle ore 15.18. ANSA/CLAUDIO PERI

Sembra che esista una relazione diretta tra il costo sborsato dai cittadini per le tariffe dei rifiuti e la pulizia del territorio: più alta è la tariffa pagata dai cittadini, maggiore è il degrado urbano. Nel 2014 il Lazio ha riscontrato l’imposta più alta dei rifiuti in Italia con 220,32 euro per abitante, ed i cittadini laziali hanno sostenuto il costo più alto anche per la pulizia delle strade. Chi si è imbattuto per le vie delle Capitale avrà rievocato di sicuro la Suburra. Ma i paradossi della pulizia urbana e della gestione dei rifiuti non finiscono qui: secondo uno studio presentato da Confcommercio, a fronte di una diminuzione di rifiuti dell’11% la Tari, nel periodo che va dal 2010 al 2015, è aumentata di un notevole 55%. Insomma, meno inquiniamo, più ci adoperiamo a un operoso riciclo, più le tariffe sui rifiuti aumentano.

Pensavate che la tragicommedia della spazzatura fosse finita? E invece no, qui arriva il bello. Per far fronte alla sporcizia dei cittadini romani, l’esercito dell’AMA, con i suoi 7800 dipendenti (oltre a una costellazione di società controllate e partecipate) non è sufficiente e corre ai rinforzi. Dove attingere altra manodopera, motivata e qualificata a ripulire muri imbrattati, strade usate come pattumiere, alberi mai potati cresciuti a dismisura? Nientepopodimeno che dai cittadini contribuenti! Attraverso l’accordo stipulato da AMA con l’associazione di volontariato Retake, della durata di 12 mesi, si dà avvio a una collaborazione organica. I volontari provvederanno alla “pulizia e spazzamento, sfalcio e diserbo delle erbe infestanti, cancellazione delle scritte murarie e rimozione degli adesivi da cassonetti stradali, pali della luce, ecc”. Insomma, un lavoro tanto encomiabile quanto duro e faticoso.

Quegli stessi cittadini, che lavorano duramente tutta la settimana e ottemperano con fatica la salatissima Tari, passati gli entusiasmi inaugurali del ritrovarsi tutti insieme per il bene collettivo, si ritroveranno nel week end a provvedere alla pulizia della città. L’ associazione si avvale della forma di Organizzazione di Volontariato (OdV), ONLUS di diritto e sarà finanziata attraverso le donazioni che privati, aziende e multinazionali hanno fatto e faranno. Il metodo utilizzato è quello del crowfunding. Tra i partner di Retake ci sono nomi importanti, da Eataly alla Confcommercio, dalla Luiss alla Wind. La campagna mediatica messa in campo è di quelle che vanno di moda ora, all’americana, che fa leva sul senso civico e l’amore per la città. I più vessati in Europa, gli italiani presteranno anche il loro sudore per lo Stato?


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