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Economia

IL VERO REGALO BCE ALLE BANCHE: IL PARACADUTE QE ALLE LTRO! (di Antonio Maria Rinaldi)

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Sugli effetti che il QE dovrebbe trasmettere all’economia reale si sono dispensati fiumi d’inchiostro senza tuttavia convincere molto gli osservatori economici, ma di un aspetto molto più “terreno” se n’è parlato molto poco.

Infatti come certa conseguenza, senza scomodare principi di macroeconomia o sofisticati calcoli econometrici a cui ci hanno abituato fantasiosi addomesticati economisti per dimostrarci l’indimostrabile, le operazioni di Quantitative Easing della BCE rischia alla fine di fare solamente un gran bel regalo al sistema bancario europeo.

 

Partiamo dal 2011: sotto i colpi inferti dai mercati, istigati anche da non ben identificati soggetti ma da ben conosciuti “interessi”, i corsi dei titoli governativi dei paesi c.d. periferici subirono pesanti arretramenti tanto da raggiungere spread non compatibili in una stessa area valutaria.

In questo modo la BCE del neo eletto presidente Mario Draghi, chiamata a porne rimedi, lanciò due tranches di LTRO (Long Term Refinancing Operation).

Il buon Draghi tirò fuori questo coniglio dal cilindro in quanto le mansioni previste dalla banca centrale europea non gli consentivano di poter direttamente porre in essere operazioni proprie di prestatore d’ultima istanza, mentre con le LTRO, lo si poteva far fare di fatto dal sistema bancario.

In pratica la BCE avrebbe finanziato per tre anni ad un tasso d’interesse molto basso il sistema bancario, essendo calcolato sulla media del tasso sulle operazioni di rifinanziamento nel periodo (il TUS era all’1%!), affinché gli si surrogasse nell’acquisto dei titoli sui mercati per risollevarne i corsi e conseguentemente abbatterne gli sproporzionati rendimenti raggiunti.

Furono effettuate pertanto due LTRO il 22 dicembre del 2011 e il 29 febbraio del 2012, rispettivamente per 489,191 e 529,53Mld di euro, che diedero la possibilità alle banche aderenti all’operazioni di avere la provvista della liquidità necessaria per effettuare acquisti sul secondario.

 

Dal punto di vista tecnico ebbe successo poiché ad esempio i titoli decennali italiani, i cui valori erano sprofondati fra 65/75 facendo schizzare i rendimenti a tassi superiori al 7% tanto da essere non più accettati a garanzia presso la London Stock Exchange, si ripresero gradatamente fino a riagganciare gli stessi prima il nominale e poi ai nostri giorni, con l’ulteriore abbassamento dei tassi, valori compresi fra 115/125 secondo le scadenze.

 

In poche parole in questo modo la BCE ha finanziato per tre anni il sistema bancario europeo per 1018Mld per l’acquisto di titoli di Stato dei paesi eurodotati a un tasso estremamente basso che ha consentito poi di realizzare margini di profitto incredibili.

Ma visto che le originarie LTRO avevano il limite temporale di tre anni ed essendo pertanto arrivate a scadenza, era necessario provvedere ad altre operazioni che “reintegrassero” la liquidità al sistema per favorirne uno scivolo d’uscita e chiudere in “bellezza” il cerchio e perciò ecco servito su un bel piatto d’argento il QE!

Sia chiaro, almeno per i non addetti ai lavori, che l’importante è fornire la c.d. “liquidità al sistema” tanto da non creare problemi che inducano a mantenere nei portafogli delle banche i titoli precedentemente acquistati e consentire alle stesse di potersene eventualmente “sbarazzare” senza creare tensioni sui mercati.

Prima una mano immette liquidità (LTRO) e quando l’altra è costretta a toglierla (rimborsi LTRO) subito se ne trova un’altra che rimette la liquidità necessaria (QE) e poco conta che questa volta nel rimanere con il cerino in mano (almeno all’80%) saranno le rispettive banche centrali nazionali (ovvero quello che ne rimane!); l’importante è l’aver fornito quell’aiutone indispensabile alle banche che soffrono sempre più della non ripresa dell’economia reale, dell’aumento delle sofferenze nel credito privato, e dei troppi errori fatti nella finanza virtuale/creativa avendo esposto i loro conti economici oltre qualsiasi ragionevole limite ad operazioni in derivati.

 

Non credo che nessun investimento, annoverato ufficialmente come legale, abbia prodotto nel periodo un ritorno in termini di rendimento superiore a quello che è stato possibile con le LTRO e che il QE garantirà almeno fino al settembre del 2016, avendo fornito un paracadute eccezionale al “rientro” graduale (grazie alla gran parte dei 60Mld previsti mensilmente)) e che permetterà al sistema bancario di poter chiudere l’operazione “salvataggio” dei titoli di Stato nel migliore dei modi. Poi se gli eventuali oneri saranno scaricati, all’80% più la rispettiva partecipazione BCE sul residuo 20%, sulle banche centrali nazionali poco importa, intanto le eventuali risorse saranno comunque reperite con immissione di ulteriori titoli che andranno ad aumentare gli stock di debiti pubblici il cui sostentamento sarà garantito dalla leva fiscale, cioè dalle nostre tasche.

Amen!

 

Antonio Maria Rinaldi


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