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VERI SCHIAVISTI E CAMPIONI DI RIDICOLAGGINE. Mentre la VW è sotto accusa per lo sfruttamento degli Uiguri in Cina, Hamilton attacca la Ferrari sullo.. sfruttamento razziale
Parliamo di auto, e parliamo di sfruttamento servile. Essendo il triste 2020 dei “Risvegliati”, i “Woke”, come li chiamano negli USA, dobbiamo parlare di drammatici casi reali e di situazioni buffonesche.
Iniziamo con i casi seri. Il presidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la Cina, Reinhard Bütikofer, ha duramente attaccato la Volkswagen per non aver affrontato la Cina per il suo trattamento della minoranza uigura nella regione delo Xinjing, dove la casa automobilistica tedesca possiede un impianto produttivo. Questa minoranza viene deportata ed obbligata a lavorare in modo forzato in fabbriche sia nella stessa regione sia lontano. Ci sono foto che ritraggono centinaia di prigionieri in ginocchio pronti ad essere caricati sui treni in scene che ricordano quelle tristi delle deportazioni della seconda guerra mondiale.
La repressione della Cina nella comunità musulmana uigura nello Xinjiang sta rapidamente aumentando l’agenda politica e commerciale. Questa settimana, un gruppo di sindacati e organizzazioni non governative ha invitato grandi marchi come Nike, Adidas e Amazon a smettere di acquistare merci dallo Xinjiang. Bütikofer si è lamentato del fatto che la Commissione europea stia ancora resistendo alle pressioni per agire in modo positivo su questo problema riservando comunque le parole più dure alla casa automobilistica tedesca per la sua fabbrica nella città di Urumqi, capitale della regione.
“La Volkswagen … è una società senza coscienza”, ha detto il deputato verde a Politico, aggiungendo che “società del genere sono complici nel sostenere quell’inferno totalitario che è lo Xinjiang”. Inoltre VW fa finta di nulla e continua a “negare qualsiasi conoscenza dell’oppressione del popolo uiguro nello Xinjiang”.
La Volkswagen nega che vi sia stato utilizzo di lavoro forzato uiguro nel proprio impianto, affermando che lo stesso si possa dire per i propri fornitori, ma non può sicuramente che ogni componente non abbia lavoro servile. Inoltre il fatto di collaborare industrialmente con il Partito Comunista comunque rende la società complice della dittatura.
Dopo il caso serio, abbiamo la farsa. Lewis Hamilton, che nella Formula 1 dimezzata di quest’anno deve fare la parte di colui che si incarica di combattere il razzismo e di appoggiare il BLM, ha accusato la Ferrari di non essersi “Risvegliata”, “Woke”, contro il razzismo per lo sfruttamento della schiavitu: “Non ho sentito parole dalla Ferrari dicendo che si sentono responsabili, e di cosa pensano di fare per il futuro”.
Responsabili di che? L’unico razzismo che sentirete in Ferrari è quello dei modenesi che chiamano “Teste quadre” i reggiani. La schiavitù cessa nel modenese con il cristianesimo ed il lavoro servile, comunque mai a livello nordico, termina con i Liberi Comuni. Hamilton è un grande pilota, ma culturalmente si rivela solo una piccola marionetta. Forse è meglio che inizia a studiare la storia.
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