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Venti di burrasca sulla Grosse Koalition (di Viola Ferrante)

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La riga più in basso indica la percentuale raggiunta alle ultime elezioni.

Ai notiziari tedeschi ieri sono stati resi noti gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto in Assia che si svolgeranno tra 9 giorni. Si prevedono grandi perdite per la CDU e la SPD, i due partiti che oggi formano la coalizione del governo Merkel, che lei è riuscita a formare dopo 5 mesi di trattative. Il primo banco di prova sono state le elezioni in Baviera del 14 ottobre, dove la CSU di Seehofer (ministro federale dell’interno) ha perso dopo oltre 40 anni la maggioranza assoluta e si trova a dover trovare entro quattro settimane un partner di coalizione per la formazione del governo bavarese, che sembrano essere i Freie Wähler (una sorta di lista civica molto presente sui territori periferici e più conservatori dei cristiano-sociali). Il governatore uscente ed entrante Söder ha attribuito grandi responsabilità per questo non entusiasmante risultato a Berlino, alla querelle tra Merkel e Seehofer sulla questione migratoria che ha rischiato di far saltare il governo l’estate scorsa. Stessa posizione della SPD che ha visto dimezzati i consensi e per l’Assia si prevede lo stesso risultato. Interessante è stata la dichiarazione a caldo di Stegner, segretario del partito, secondo cui sarebbe opportuno una riflessione tra i membri se continuare o meno a restare nella GroKo (Grosse Koalition).

Lui ha forse ricordato che la decisione del congresso di febbraio di aderire al nuovo governo sulle sollecitazioni del Presidente della Repubblica Steinmeier (SPD) ha spaccato in due la sua base (51% vs 49%) e ora quella metà contraria alla GroKo ha forse girato le spalle al partito, preferendo i Verdi, così come ora si prospetta in Assia?

Il grande rimprovero che viene rivolto ai socialisti è la loro perdita di identità come forza di sinistra, l’opacità del loro messaggio politico in assenza almeno di un tema in grado di motivare e mobilitare l’elettorato e l’appiattimento del loro profilo sacrificato alla rincorsa di posti di potere che oltretutto ha scatenato lotte ai vertici del partito. Più volte i contrari alla coalizione con CDU/CSU hanno sottolineato che nella storia governativa tedesca i partner junior delle coalizioni sono sempre stati penalizzati dal loro elettorato alle urne. Evidentemente il messaggio non è arrivato e oggi i socialisti sono diventati i migliori sponsor dei Verdi.

Tutti gli analisti sono concordi nel dire che se i risultati in Assia dovessero essere quelli rilevati dai sondaggi o stravolgerli a favore dei partiti oggi di minoranza, si prospetta uno scenario di difficoltà nella formazione del nuovo governo regionale, la possibilità che la CDU perda la guida del Land a scapito dei Verdi che potrebbero attribuirsi la carica del governatore. Il che metterebbe seriamente a rischio la stabilità della Grosse Koalition, che già oggi vede l’autorità della Merkel fortemente indebolita e a cui molti consigliano di NON ricandidarsi alla guida della CDU al congresso nazionale che si svolgerà ad Amburgo il 7 dicembre prossimo. Intervistati sul gradimento della Merkel i cittadini dell’Assia si sono espressi in maniera molto critica nella misura del 64% e sulla Nahles (a capo della SPD) ancora peggio, il 76%.

Nessuno degli analisti tedeschi finora consultati però si chiede da dove arrivano questi venti di burrasca che non si stanno abbattendo solo sulla Germania, ma su tutta l’Europa.

Viola Ferrante


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