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Venezuela: la “Grande Armada” di Trump colpisce ancora. Sequestrata la petroliera Centuries (che non era in lista nera)
La Guardia Costiera USA sequestra la petroliera Centuries al largo del Venezuela. L’ordine di Trump: “Siete circondati dalla più grande Armada della storia”. La nave non era nella lista nera: è blocco totale verso la Cina?

L’atmosfera nel Mar dei Caraibi è passata rapidamente da “tesa” a “esplosiva”. Sabato 20 dicembre 2025 segna un punto di non ritorno nella strategia di “massima pressione” dell’amministrazione Trump contro Caracas. Non siamo più di fronte a minacce verbali, ma a un vero e proprio blocco navale de facto, attuato con una disinvoltura giuridica che farà discutere le cancellerie di mezzo mondo.
La Segretaria alla Sicurezza Interna, Kristi Noem, ha confermato via social media che la Guardia Costiera degli Stati Uniti, con il supporto operativo del Dipartimento della Difesa (inclusi elicotteri della Marina), ha intercettato e sequestrato una seconda nave in acque internazionali. L’operazione, scattata prima dell’alba, ha un sapore decisamente militare. “Vi troveremo e vi fermeremo”, ha tuonato la Noem, legando l’operazione alla lotta contro il “narco-terrorismo” finanziato dal petrolio.
In a pre-dawn action early this morning on Dec. 20, the US Coast Guard with the support of the Department of War apprehended an oil tanker that was last docked in Venezuela.
The United States will continue to pursue the illicit movement of sanctioned oil that is used to fund… pic.twitter.com/nSZ4mi6axc
— Secretary Kristi Noem (@Sec_Noem) December 20, 2025
Il caso della Centuries: un precedente pericoloso?
Se il primo sequestro, avvenuto il 10 dicembre ai danni della petroliera The Skipper, si basava su un mandato federale per legami con l’Iran, questo secondo episodio apre scenari molto più complessi e, per certi versi, inquietanti per il diritto marittimo.
Secondo fonti interne all’industria petrolifera citate dal New York Times, la nave abbordata è la Centuries, battente bandiera panamense. Il dettaglio che conta? La nave non era nella lista delle imbarcazioni sanzionate dal Dipartimento del Tesoro USA.
Il carico, a quanto pare, appartiene a un trader con base in Cina, e la rotta era quella classica verso le raffinerie asiatiche. La giustificazione legale utilizzata dalla Guardia Costiera sembra essere quella del “controllo di validità della bandiera” (flag verification), una zona grigia del diritto internazionale che permette l’abbordaggio se vi sono “ragionevoli motivi” per dubitare della registrazione. Un tecnicismo che permette a Washington di fermare il greggio, ufficialmente per controlli burocratici, ma sostanzialmente per strangolare l’export di Maduro.
La “Grande Armada” e la reazione di Maduro
Donald Trump non ha usato mezzi termini, dichiarando sulla sua piattaforma social che il Venezuela è “circondato dalla più grande Armada mai assemblata nella storia del Sud America”. Una retorica muscolare che serve a preparare l’opinione pubblica interna e a spaventare i partner commerciali del Venezuela (leggi: Pechino).
La risposta di Nicolás Maduro non si è fatta attendere. Il presidente venezuelano ha ordinato alla sua marina di scortare le petroliere in uscita dai porti, definendo le azioni USA un tentativo di ricolonizzazione: “Il Venezuela non sarà mai una colonia di nessuno”. Tuttavia, la disparità di forze in campo è evidente.
Ecco un quadro riassuntivo delle due operazioni recenti:
| Dettaglio | Caso The Skipper (10 Dicembre) | Caso Centuries (20 Dicembre) |
| Motivazione Ufficiale | Mandato federale, legami con Iran | Controllo bandiera (Panama), Narco-terrorismo |
| Status Sanzioni | Nave già sanzionata e nota | Nave NON in lista nera pubblica |
| Carico/Destinazione | Petrolio “illecito” | Greggio per trader cinese |
| Supporto Militare | Team tattico USCG + US Navy | USCG + Elicotteri DoD (Pre-alba) |
Analisi: Petrolio, Fentanyl o Geopolitica?
L’amministrazione USA mescola sapientemente le carte. Da un lato accusa Maduro di inondare l’America di Fentanyl (senza però fornire prove dirette di un legame tra queste specifiche petroliere e la droga), dall’altro mira al cuore economico del regime: il petrolio.
Colpire una nave che porta greggio in Cina, e che non era ufficialmente sanzionata, è un messaggio molto chiaro. Significa che nessuno è al sicuro e che il “blocco” annunciato da Trump martedì scorso è totale, a prescindere da cosa dicano i registri del Tesoro. Con oltre 100 morti già registrati in varie operazioni di interdizione nell’area, il rischio di un incidente che inneschi un conflitto aperto è altissimo. Resta da capire come reagirà Pechino di fronte al sequestro di un carico destinato al proprio mercato.
Domande e risposte
Perché il sequestro della Centuries è diverso dal precedente?
La differenza sostanziale risiede nello status legale. La Centuries non figurava nella lista pubblica delle navi sanzionate dal Tesoro USA. Questo implica un allargamento discrezionale del blocco: gli USA stanno fermando navi basandosi sul sospetto o su tecnicismi (come la verifica della bandiera panamense) piuttosto che su provvedimenti sanzionatori preesistenti. È un segnale che il blocco è totale e non più selettivo.
Qual è il ruolo della Cina in questa vicenda?
Cruciale. Il carico della Centuries era destinato a un trader cinese. Colpire queste forniture non danneggia solo Maduro, ma crea un problema di approvvigionamento e un danno economico a Pechino. È probabile che questa mossa venga letta dalla Cina non solo come una questione regionale venezuelana, ma come una mossa aggressiva nel più ampio scacchiere della guerra commerciale ed energetica tra le due superpotenze.
Cosa si intende per “verifica della bandiera”?
Secondo il diritto internazionale, una nave in acque internazionali è soggetta alla giurisdizione dello stato di cui batte bandiera. Tuttavia, se una nave militare (come la US Coast Guard) ha “ragionevoli motivi” per sospettare che la nave sia priva di nazionalità o che la bandiera sia fittizia, può procedere all’abbordaggio per verificare i documenti (diritto di visita). Gli USA stanno usando questa leva giuridica in modo estensivo per interdire il traffico petrolifero.







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