Attualità
I dati sulla variante Delta che non vi dicono. Di Paolo Becchi e Nicola Trevisan
Con l’aiuto di un mio follower di Twitter, Nicola Trevisan, abbiamo estratto la seguente analisi dal Report PHE SARS-CoV-2 variants of concern and variants under investigation in England del 25/06/2021 redatto per le analisi sulle varianti in territorio inglese. Da noi, report di questo genere sono un tabù perché sui grandi mezzi di comunicazione deve passare l’idea che i vaccini siano risolutivi e l’unico rimedio contro la malattia da Covid-19. In altri Paesi invece la discussione pubblica è aperta.
Tutti i dati riportati nelle tabelle allegate, si riferiscono al periodo compreso dal 1° febbraio 2021 al 21 Giugno 2021, sia per quanto riguarda i positivi sia per i decessi. Nello specifico sono stati evidenziati i valori esclusivamente per la variante Delta.
Tabella 2
Nella tabella 2 vengono riassunti i casi di sequenziamento confermati e probabile (* vedi colonne) per tutte le varianti che si sono presentate nel Regno Unito.
La variante Delta rappresenta il 28.8% dei casi alla data del 21 giugno con 117 decessi e letalità del 0.12%.
Tabella 3
Nella tabella 3 viene effettuato uno spaccato per fascia d’età.
Per la variante delta evidenziata in giallo si osserva:
– per età < 50 anni si sono registrati 82458 positivi con 8 decessi –> letalità allo 0.001%
– per età > 50 anni si sono registrati 9571 positivi con 109 decessi –> letalità allo 1.14%
Tabella 4
Nella tabella 4 è possibile osservare quanti positivi hanno ricorso a visite di urgenza, con lo spaccato tra vaccinati e non vaccinati. Su 81014 casi totali di variante delta (abbiamo escluso dai 92029 i 11015 casi definiti come unliked di cui non si conosce il significato e la loro ripartizione tra vaccinati e non) si evidenziano:
– 53822 individui pari al 66.5% dei positivi NON vaccinati;
– 27192 individui pari al 33.5% dei positivi CON VACCINO –> di cui 26.6% con 2a dose;
– Gli individui sotto i 50anni rappresentano il 90% dei positivi per variante delta.
Il ricorso avisite mediche viene suddiviso in casi di:
– Cases with an emergency care visit (excluding cases with the same specimen and attendance dates)
– Cases with an emergency care visit (including cases with the same specimen and attendance dates)
In entrambe le categorie si evidenzia come il 65% sono individui NON vaccinati e di questi il 90% di età inferiore ai 50 anni. Non viene riportata la gravità dei ricoveri e i sintomi evidenziati da chi ha ricorso a visita medica.
In ultima analisi si evidenzia sempre dalla tabella 4 che i decessi totali sono 117 di questi:
– *44 il 38.6% sono decessi di individui NON VACCINATI;
– *70 il 61.4% sono decessi di individui VACCINATI –> fra cui il 71.5% (50) con 2a dose e di età superiore ai 50anni.
*Da questi calcoli sono stati tolti 3 casi classificati come unlinked di cui ignoro il significato, le percentuali sono stati valutate su 114 decessi.
Conclusione: la variante delta non è particolarmente letale, ma è falso ritenere che essa non colpisca i vaccinati. Ci si ammala e si muore anche se si è vaccinati. Gli ultimi dati sui decessi non lasciano margine a dubbi. Certo, si possono offrire le più diverse interpretazioni ma è difficile contestare che a morire di variante delta siano più i vaccinati dei non vaccinati.
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