Analisi e studi
Trasformare i rifiuti plastici in materia prima: da Berkeley un processo innovativo
John Hartwig, professore di chimica all’UC Berkeley, ritiene che questo processo avvicini significativamente le poliolefine a una vera circolarità. Insieme allo studente laureato RJ Conk e all’ingegnere chimico Alexis Bell, mirano a scalare la tecnologia per uso industriale.
Il processo innovativo trasforma PE, PP, o una miscela dei due, incluse le forme post-consumo, in propilene o in una miscela di propilene e isobutilene.
L’Università della California, Berkeley, ha sviluppato un nuovo processo chimico catalitico che ha il potenziale di rivoluzionare il riciclaggio ella plastica, convertendo i rifiuti di polietilene (PE) e polipropilene (PP) in preziosi monomeri.
La necessità di un riciclaggio efficiente dei rifiuti plastici
Il polietilene e il polipropilene sono le plastiche predominanti nel flusso globale dei rifiuti. Nonostante il loro ampio utilizzo, dalle buste monouso ai resistenti contenitori per microonde, i metodi attuali di riciclaggio di questi materiali sono inefficienti. Spesso producono grandi quantità di gas serra o dipendono da catalizzatori costosi e monouso. La conversione selettiva di PE e PP in prodotti ad alta domanda è fondamentale per ridurre i rifiuti plastici e il loro impatto ambientale. Tuttavia, la maggior parte dei metodi attuali soffre di bassa selettività e alti costi energetici.
Un processo catalitico rivoluzionario
Il processo innovativo utilizza una semplice combinazione catalitica di ossido di tungsteno su silice e sodio su gamma-allumina. Questa combinazione trasforma efficacemente PE, PP, o una loro miscela, incluse le forme post-consumo, in propilene o in una miscela di propilene e isobutilene. Notevolmente, questa reazione raggiunge una resa superiore al 90% a 320°C senza necessità di deidrogenare prima le poliolefine.
Questo metodo non è solo energeticamente efficiente, ma elimina anche la necessità di costosi catalizzatori omogenei di metalli nobili. Questo nuovo approccio rappresenta un significativo avanzamento nella creazione di un percorso di riciclaggio sostenibile ed ecologico per le poliolefine.
Potenziale di economia circolare per le poliolefine
L’aumento di scala di questo processo potrebbe stabilire un’economia circolare per le plastiche monouso, convertendo i rifiuti in monomeri per nuove plastiche. Questa trasformazione ridurrebbe la dipendenza dai combustibili fossili e diminuirebbe significativamente l’impatto ambientale dei rifiuti plastici. Mentre il riciclaggio delle bottiglie in PET è efficace da anni, la maggior parte dei rifiuti plastici è costituita da poliolefine come PE e PP, che sono state molto più difficili da riciclare efficientemente. Affrontando questo problema, il nuovo processo offre una soluzione innovativa per la gestione dei rifiuti di poliolefine.
La strada da percorrere
John Hartwig, professore di chimica all’UC Berkeley, ritiene che questo processo avvicini significativamente le poliolefine a una vera circolarità. Insieme allo studente laureato RJ Conk e all’ingegnere chimico Alexis Bell, mirano a scalare la tecnologia per uso industriale. Aumentando la scala, sperano di creare un ciclo di riciclaggio efficiente per le plastiche quotidiane come polietilene e polipropilene. Credono che questo metodo possa rivoluzionare il riciclaggio delle poliolefine, similmente a come il riciclaggio del PET ha chiuso il ciclo per le plastiche in poliestere.
Questa scoperta potrebbe trasformare la gestione dei rifiuti plastici su larga scala. Il processo segna un passo chiave verso la costruzione di un’economia più sostenibile e circolare per le plastiche. Di conseguenza, offre una soluzione promettente per ridurre l’inquinamento plastico e la dipendenza dai combustibili fossili.
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