Difesa
USA: via libera ai missili per il Pakistan. Un segnale per l’India o semplice business?
USA armano il Pakistan con missili avanzati, gli stessi usati contro l’India. Una mossa che gela i rapporti con Nuova Delhi e mette a rischio la partnership strategica anti-Cina.
L’amministrazione americana ha approvato la vendita di missili avanzati aria-aria a medio raggio (AMRAAM) al Pakistan, lo stesso tipo di ordigno che nel 2019 fu utilizzato per abbattere un caccia MiG-21 indiano.
In un momento in cui le relazioni tra Stati Uniti e India attraversano una fase delicata, con sullo sfondo il mai sopito legame strategico tra Nuova Delhi e Mosca, questa decisione appare tutt’altro che casuale. È un semplice affare per il Pentagono o un messaggio cifrato inviato al quasi alleato indiano?
L’arma della discordia: il missile AMRAAM
Ma di che arma stiamo parlando? Il Raytheon AIM-120 AMRAAM, nella sua versione più recente AIM-120C-8, è considerato uno dei missili aria-aria più sofisticati al mondo. Le sue caratteristiche principali lo rendono un avversario temibile nei cieli:
- Capacità “Fire-and-Forget”: Una volta lanciato, il missile è autonomo. Grazie al suo radar attivo, può inseguire e colpire il bersaglio senza che il pilota debba mantenere l’aggancio, permettendogli di compiere manovre evasive.
- Raggio d’azione esteso: La versione C-8 può colpire bersagli fino a 160 km di distanza, ben oltre il raggio visivo (Beyond Visual Range).
- Resistenza alle contromisure: È progettato per resistere alle contromisure elettroniche (ECM) nemiche, aumentando le sue probabilità di successo.
- Integrazione avanzata: Dotato di datalink a due vie e navigazione assistita da GPS, è un’arma di precisione integrabile su caccia moderni come gli F-16, di cui il Pakistan è dotato.
Nel 2019, durante le schermaglie aeree tra i due Paesi, l’aeronautica indiana mostrò i resti di un AMRAAM per dimostrare il coinvolgimento pakistano. Ora, la vendita di una versione ancora più letale non può che suonare come un campanello d’allarme per i vertici militari indiani.
Il delicato equilibrio geopolitico americano
La vendita rientra in un maxi-accordo globale da 41,6 miliardi di dollari per la fornitura di missili AMRAAM a oltre 30 Paesi alleati, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare le capacità aeree dall’Europa all’Indo-Pacifico in funzione anti-Cina e anti-Russia. Tuttavia, includere il Pakistan in questa lista ha implicazioni specifiche e profonde per il subcontinente indiano.
Resti di un AIM 120 C5 utilizzato per abbattere un MiG 21 indiano
Da anni, gli Stati Uniti cercano di giustificare gli aiuti militari a Islamabad come strumenti per la lotta al terrorismo. Una narrazione che regge a fatica quando si forniscono caccia F-16 e, soprattutto, missili aria-aria all’avanguardia, palesemente inutili per colpire postazioni di insorti ma perfetti per sfidare un’aeronautica moderna come quella indiana.
Questa mossa mette in una posizione scomoda proprio l’India, che negli ultimi quindici anni è diventata uno dei maggiori acquirenti di sistemi d’arma statunitensi. La flotta da trasporto e di elicotteri indiana, un tempo monopolio russo, oggi è ricca di velivoli a stelle e strisce:
- C-17 Globemaster III
- C-130J Super Hercules
- Elicotteri d’attacco Apache
- Elicotteri da trasporto Chinook
- P-8I Poseidon per la guerra antisommergibile
Un conto da quasi 20 miliardi di dollari dal 2008, che ha creato una forte interdipendenza strategica. Eppure, la diffidenza indiana verso l’inaffidabilità della politica estera americana non si è mai placata, spingendola a non acquistare caccia di produzione USA. Una prudenza che, alla luce di questa vendita, appare più che giustificata.
Washington si trova a camminare su un filo sottilissimo: da un lato vuole consolidare l’India come baluardo contro la Cina, dall’altro non intende abbandonare il Pakistan, un alleato storico e geograficamente cruciale. Il rischio, però, è che questo “gioco delle tre carte” finisca per minare la fiducia di Nuova Delhi, spingendola a riconsiderare le proprie alleanze militari e a guardare con rinnovato interesse non solo a Mosca, ma anche a Parigi. Proprio in quest’ottica deve essere visto il via libera dell’Aeronautica Indiana verso l’acquisto di caccia Rafale e l’interesse, non completamente sopito, verso i Su-57.
Se Washington non vuole essere vista come un elemento ostile, dovrà pesare con grande attenzione le proprie mosse nell’area.l
Domande e Risposte per il Lettore
1) Perché questa vendita di missili al Pakistan è così problematica per l’India?
La vendita è problematica per due motivi principali. Primo, il missile AMRAAM AIM-120C-8 è un’arma estremamente avanzata che migliora significativamente la capacità del Pakistan di ingaggiare aerei indiani a lunga distanza, alterando l’equilibrio militare nella regione. Secondo, è lo stesso tipo di missile che il Pakistan ha già usato con successo contro l’India nel 2019. Per Nuova Delhi, vedere il proprio partner strategico (gli USA) fornire armi così potenti al proprio avversario storico è visto non solo come una minaccia alla sicurezza, ma anche come un atto di ambiguità strategica che mina la fiducia.
2) Gli Stati Uniti non rischiano di danneggiare i loro rapporti con l’India, un partner chiave contro la Cina?
Sì, il rischio è molto alto. L’India è il perno della strategia americana nell’Indo-Pacifico per contenere l’espansione cinese. Armare il Pakistan con tecnologia militare avanzata crea profonda irritazione a Nuova Delhi e alimenta la storica diffidenza indiana verso l’affidabilità di Washington come alleato. Questa mossa potrebbe spingere l’India a diversificare ulteriormente i propri partner per la difesa, rafforzando i legami con Russia e Francia e riducendo la propria dipendenza dagli USA. Washington sta tentando un difficile equilibrio, ma rischia di scontentare un partner molto più strategico nel lungo periodo.
3) Qual è la giustificazione ufficiale degli USA per questa vendita e perché è considerata poco credibile?
Ufficialmente, gran parte degli aiuti militari statunitensi al Pakistan è motivata dalla necessità di supportare le operazioni di contro-terrorismo. Tuttavia, questa giustificazione appare poco credibile quando si tratta di armi come i missili AMRAAM. Questi sono sistemi aria-aria sofisticati, progettati per il combattimento tra aeronautiche militari moderne, non per colpire gruppi di insorti o terroristi che non dispongono di una forza aerea. La natura dell’arma stessa suggerisce che il suo scopo primario è quello di fornire al Pakistan un vantaggio contro un avversario statale, ovvero l’India.
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