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USA: Trump firma, finisce lo shutdown dei record, ma è solo una tregua fino a gennaio
USA, fine dello shutdown dei record: Trump firma la tregua fino a gennaio. Salvi gli stipendi federali e i fondi SNAP, ma resta il nodo sanità.

Dopo oltre 40 giorni di paralisi, il governo degli Stati Uniti riapre i battenti. Il Presidente Donald Trump ha firmato la legge che pone fine al più lungo shutdown della storia americana, una mossa divenuta inevitabile mentre le conseguenze economiche e logistiche iniziavano a trasformarsi in una valanga incontrollabile.1
Non si tratta, però, di una pace definitiva, ma di un armistizio tattico. La misura di finanziamento temporaneo (stopgap) manterrà la macchina federale operativa solo fino al 30 gennaio 2026, mantenendo i livelli di spesa dell’anno fiscale 2025. L’obiettivo è guadagnare tempo prezioso per negoziare un accordo di bilancio a lungo termine per il 2026, evitando il collasso dei servizi essenziali.
Cosa prevede l’accordo (e cosa no)
La pressione è salita alle stelle quando gli effetti del blocco hanno colpito i nervi scoperti del sistema americano: stipendi federali saltati e il caos negli aeroporti, causato dalla carenza di controllori di volo costretti a “darsi malati” per trovare secondi lavori.
Ecco i punti salienti del provvedimento firmato da Trump:
- Durata del finanziamento: Copertura garantita fino al 30 gennaio 2026.
- Supporto alimentare (SNAP): Rifinanziamento del Supplemental Nutrition Assistance Program, vitale per oltre 42 milioni di americani a basso reddito, garantito fino a settembre. Un’iniezione di liquidità necessaria per sostenere i consumi di base.
- Personale Federale: Annullamento dei licenziamenti avviati dall’amministrazione Trump a ottobre e pagamento degli arretrati per i dipendenti lasciati a casa o senza stipendio.
Il braccio di ferro politico: Sanità e Immigrazione
Il blocco, durato ben più di un mese, è nato da uno stallo al Senato tra Repubblicani e Democratici. Il nodo del contendere? Come sempre, la spesa pubblica legata al welfare e all’immigrazione.
| Posizione Repubblicana (Trump) | Posizione Democratica |
| Accusa i Dem di voler fornire assistenza sanitaria agli immigrati irregolari tramite Medicaid. | Richiesta di estendere permanentemente i sussidi dell’Affordable Care Act (Obamacare) in scadenza a fine 2025. |
| Difesa del “Big, Beautiful Bill” (legge fiscale e domestica) che riduce l’eleggibilità per i non cittadini. | Rifiuto di tagliare i servizi essenziali e spinta per il mantenimento delle coperture sanitarie. |
Alla fine, il Senato ha sbloccato la situazione lunedì sera con un voto di 60-40, grazie al supporto di otto democratici, seguito dal via libera della Camera mercoledì.
Una vittoria a metà?
L’accordo attuale non include l’estensione dei sussidi sanitari richiesta dai Democratici. Tuttavia, il leader della maggioranza al Senato, il repubblicano John Thune, ha concesso un voto a dicembre su una legislazione separata per questi crediti. Bisogna dire che l’idea di Trump è completamente diversa dall’Obamacare ed avrà delle ricadute molto interessanti sul sistema, ma ne parleremo in un articolo a parte.
Attenzione però: lo Speaker della Camera, Mike Johnson, non ha ancora dato il suo benestare a questo “gentlemen’s agreement”. Il rischio è che, passata l’euforia della riapertura, ci si ritrovi punto e a capo tra poche settimane, con lo spettro di un nuovo blocco e i mercati che restano alla finestra, in attesa di capire se Washington riuscirà a governare o solo a rimandare i problemi.
Domande e risposte
Perché lo shutdown è finito proprio ora? La situazione era diventata insostenibile dal punto di vista operativo ed economico. Oltre al danno d’immagine per i mancati stipendi ai dipendenti federali, il sistema dei trasporti aerei stava collassando. La carenza di controllori di volo e agenti della TSA, costretti a lavorare senza paga o a cercare altri impieghi, ha causato ritardi e cancellazioni di voli, minacciando di paralizzare il commercio e gli spostamenti nel paese.4 La pressione dell’opinione pubblica e delle lobby economiche ha forzato la mano alla politica.
Cosa succede ai sussidi sanitari dell’Obamacare? Al momento, il destino dei sussidi dell’Affordable Care Act è in un limbo. La legge firmata da Trump non ne prevede l’estensione oltre la scadenza di fine 2025. C’è un accordo verbale al Senato per votare una legge specifica a dicembre, ma la Camera, guidata dal repubblicano Mike Johnson, non ha garantito il proprio appoggio. È probabile che questo diventi il prossimo campo di battaglia politico prima della fine dell’anno.
I dipendenti federali recupereranno i soldi persi? Sì. Una delle clausole fondamentali dell’accordo prevede non solo la riapertura degli uffici, ma anche il pagamento retroattivo degli stipendi per i giorni di assenza forzata o di lavoro non retribuito durante lo shutdown. Inoltre, la misura inverte i licenziamenti che erano stati messi in atto dall’amministrazione Trump all’inizio di ottobre come risposta alla mancanza di fondi, reintegrando di fatto la forza lavoro.








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