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USA: si intensifica l’impegno finanziario diretto nelle Terre Rare. Investimenti in USA Rare Earth?
USA, lo Stato si fa investitore per le terre rare: dopo litio e magneti, ora punta a un nuovo colosso per sfidare il monopolio cinese.

Le azioni di USA Rare Earth, che punta a sviluppare una catena di approvvigionamento interna di magneti in terre rare, hanno registrato un aumento del 23% nella tarda serata di giovedì e un ulteriore 14% nelle contrattazioni pre-mercato di venerdì, dopo che l’amministratore delegato della società ha dichiarato che USA Rare Earth è in “stretta comunicazione” con la Casa Bianca, evidentemente per qualche misura di sviluppo.
L’amministrazione Trump sta cercando sempre più di acquisire una partecipazione diretta nella catena di approvvigionamento dei minerali critici degli Stati Uniti, nella corsa per colmare il divario con il principale fornitore mondiale di metalli critici e elementi delle terre rare, la Cina.
All’inizio di questa settimana, l’amministrazione, tramite il Dipartimento dell’Energia, ha raggiunto un accordo con Lithium Americas Corp per acquisire una partecipazione del 5% nella società che sta sviluppando il progetto Thacker Pass Lithium in Nevada.
A luglio, la società statunitense MP Materials Corp, attiva nell’estrazione di terre rare e nella produzione di magneti, ha stretto una partnership pubblico-privata con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD) per accelerare la creazione di una catena di approvvigionamento end-to-end di magneti in terre rare negli Stati Uniti e ridurre la dipendenza dall’estero.
Ora USA Rare Earth è in contatto con la Casa Bianca, ha dichiarato giovedì l’amministratore delegato Barbara Humpton alla CNBC.
Alla domanda di Morgan Brennan della CNBC se USA Rare Earth fosse interessata a un accordo con l’amministrazione simile a quelli recentemente annunciati, Humpton ha risposto: “Siamo in stretto contatto con l’amministrazione”.
“Questo è un settore in cui non si tratterà di un gioco a somma zero”, ha dichiarato il dirigente alla CNBC, commentando la catena di approvvigionamento delle terre rare. “Ci vorranno molti attori per costruire questo mercato”.
USA Rare Earth possiede il giacimento Round Top nel Texas occidentale, che ospita 15 dei 17 elementi delle terre rare, compresi tutti gli elementi delle terre rare pesanti, nonché altri metalli high-tech come gallio, afnio, zirconio, berillio e litio.
A lungo termine, la società intende utilizzare il minerale lavorato da questo giacimento nel suo impianto di produzione di magneti sinterizzati neo a Stillwater, in Oklahoma, che attualmente dovrebbe entrare in funzione nella prima metà del 2026. USA Rare Earth prevede inoltre di fornire i suoi minerali critici ad altri settori, tra cui quello della difesa statunitense.
Domande e Risposte
1. Perché le terre rare sono così importanti da giustificare l’intervento diretto del governo USA?
Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici fondamentali per la tecnologia moderna. Sono indispensabili per produrre magneti permanenti ad alte prestazioni, utilizzati nei motori dei veicoli elettrici, nelle turbine eoliche, negli smartphone, negli hard disk e in sistemi di difesa avanzati come missili e droni. La quasi totalità della loro raffinazione è oggi controllata dalla Cina, creando una vulnerabilità strategica enorme. L’intervento diretto del governo USA mira a internalizzare questa filiera critica per garantire la sicurezza nazionale e la competitività industriale, riducendo una dipendenza considerata ormai inaccettabile.
2. Qual è la differenza tra l’approccio USA con queste aziende e un normale sussidio statale?
Mentre un sussidio è un aiuto a fondo perduto o un prestito agevolato, in questi casi il governo USA sta agendo come un vero e proprio investitore, acquisendo quote azionarie (equity) nelle società. Questo significa che lo Stato non solo finanzia, ma diventa socio, partecipando ai rischi e agli eventuali profitti futuri. È una forma di intervento molto più profonda, tipica di una politica industriale strategica, dove lo Stato condivide l’obiettivo di sviluppo dell’azienda, orientandone le scelte in funzione dell’interesse nazionale e garantendo al contempo un potenziale ritorno economico per i contribuenti.
3. Quali potrebbero essere le conseguenze di questa politica americana sull’economia globale e sull’Europa?
La creazione di una filiera autonoma di terre rare negli USA potrebbe portare a una frammentazione del mercato globale, oggi dominato dalla Cina. Questo processo di “de-risking” o “decoupling” potrebbe aumentare i costi nel breve-medio termine, ma garantirebbe maggiore stabilità delle forniture per l’Occidente. Per l’Europa, che ha una dipendenza dalla Cina ancora maggiore di quella USA, questa politica americana è un campanello d’allarme e uno stimolo. L’UE dovrà accelerare i propri sforzi per diversificare le fonti di approvvigionamento e sviluppare capacità interne di estrazione e raffinazione, per non rimanere schiacciata nella competizione strategica tra Washington e Pechino.

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