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USA: per sostenere la reindustrializzazione si pensa a cantieri edili senza operai

USA, boom edilizio senza operai: gli scavatori autonomi di Bedrock salvano i cantieri che non trovano più personale preparato. Il segreto è la “Autonomia supervisionata”

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L’industria delle costruzioni negli USA  si trova di fronte a un ammanco di circa 500.000 lavoratori, con una demografia che non perdona: il 40% della forza lavoro attuale andrà in pensione nel prossimo decennio. Come si continua a costruire l’America senza chi guida le macchine? La risposta arriva dalla tecnologia, quella che muove la terra nei cantieri.

Il caso Bedrock Robotics e Sundt Construction

In questo scenario si inserisce la startup americana Bedrock Robotics, che ha appena lanciato quello che definisce il più grande dispiegamento di autonomia supervisionata nel settore degli scavi di massa. In partnership con il colosso Sundt Construction, Bedrock sta preparando un sito manifatturiero di 130 acri (circa 52 ettari).

Non stiamo parlando di test in laboratorio, ma di cantieri reali. I sistemi autonomi di Bedrock hanno già movimentato oltre 65.000 metri cubi di terra (una cifra impressionante per una tecnologia emergente), caricando dumper articolati guidati da umani e integrandosi perfettamente nel workflow esistente.

Come funziona: Tecnologia pratica, niente teorico

L’approccio è interessante perché pragmatico e orientato all’efficienza : massimizzare l’output con le risorse disponibili. La piattaforma, denominata Bedrock Operator, non richiede di comprare macchine nuove futuristiche, ma si integra su quelle esistenti. Quindi, apparentemente, vedrete dei normali bulldozer e camion muoversi nel cantiere. Peccato non ci siano autisti e ruspisti. 

Mezzi edili si muovono senza il manovratore, comandati a distanza

Ecco le caratteristiche tecniche salienti che rendono questa soluzione appetibile per il mercato:

  • Compatibilità estesa: Il sistema funziona su escavatori dalle 20 alle 80 tonnellate, coprendo dalle macchine compatte ai grandi mezzi di movimento terra.
  • Installazione reversibile: Si installa e disinstalla in giornata. Questo permette di passare dalla guida autonoma a quella manuale senza fermare il cantiere.
  • Integrazione uomo-macchina: Il robot gestisce i compiti ripetitivi (scavo e carico), mentre gli operatori umani supervisionano o si dedicano a compiti più complessi e “creativi”.

Dan Green, Project Manager di Sundt Construction, ha centrato il punto economico della questione: “Con la tecnologia di Bedrock che gestisce il caricamento ripetitivo dei camion giorno dopo giorno, la nostra forza lavoro qualificata può concentrarsi su problemi più specializzati”. In termini economici: aumento della produttività marginale del lavoro umano.

Obiettivo 2026: autonomia totale?

Attualmente operativa in Arizona, Texas e Arkansas, la tecnologia sta dimostrando che si può colmare il gap tra la domanda infrastrutturale (in crescita) e l’offerta di lavoro (in calo). Oltre al cantiere con Sundt, Bedrock ha completato scavi autonomi in un sito di prototipazione in Texas, segnando un passo avanti verso l’obiettivo ambizioso: operazioni di costruzione completamente autonome entro il 2026.

In un mondo ideale, avremmo schiere di giovani pronti a guidare escavatori. Nella realtà dei fatti, l’automazione non sta “rubando il lavoro”, ma sta permettendo ai cantieri di non chiudere per mancanza di personale. E questo, per l’economia reale, è l’unica cosa che conta.

Domande e risposte

I robot toglieranno il lavoro agli operai edili? No, al contrario. Attualmente negli USA mancano circa 500.000 lavoratori nel settore edile e il 40% della forza lavoro andrà in pensione entro dieci anni. L’automazione serve a coprire questa carenza strutturale, permettendo alle aziende di accettare appalti che altrimenti dovrebbero rifiutare. La tecnologia di Bedrock si occupa dei compiti ripetitivi e logoranti, permettendo agli operatori umani di dedicarsi a mansioni più complesse, meno faticose e a maggior valore aggiunto.

È difficile installare questi sistemi sui macchinari già presenti in cantiere? Il sistema è progettato per essere estremamente flessibile. L’installazione è reversibile e può essere completata in giornata. La tecnologia è compatibile con escavatori standard che vanno dalle 20 alle 80 tonnellate. Questo significa che le imprese non devono acquistare nuove flotte di veicoli futuristici, ma possono aggiornare (“retrofitting”) i mezzi che già possiedono, alternando l’uso autonomo a quello manuale in base alle necessità specifiche del momento senza interrompere i lavori.

Quando vedremo cantieri completamente privi di esseri umani? Sebbene la tecnologia stia facendo passi da gigante, la presenza umana resta fondamentale per la supervisione e la gestione degli imprevisti. Tuttavia, Bedrock Robotics ha fissato come obiettivo il 2026 per raggiungere operazioni di costruzione “completamente autonome”. Attualmente siamo nella fase di “autonomia supervisionata”, dove le macchine lavorano da sole ma sotto l’occhio vigile di tecnici ed esperti, garantendo sicurezza e precisione mentre la tecnologia matura sul campo.

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