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USA: per la prima volta i consumatori di consumatori di cannabis superano il numero dei bevitori d’alcol

La liberalizzazione, totale o parziale, della cannabis ha portato a una sua diffusione profonda negli USA, con conseguenze che sono tutte da vedere.

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Per la prima volta, uno studio nazionale negli USA, che fornisce dati aggiornati sull’uso di tabacco, alcol e droghe, sulla salute mentale e su altre questioni legate alla salute, ha rilevato che il numero di persone che fumano cannabis ogni giorno ha superato quello di coloro che bevono alcolici, leggeri o superalcolici. Questo sviluppo coincide con gli sforzi dell’amministrazione Biden di riclassificare la cannabis come sostanza meno pericolosa, ma avrà delle ricadute molto pesanti sull’economia USA e non solo.

Il National Survey on Drug Use and Health (NSDUH) è stato condotto annualmente dal 1990 e quattro volte in precedenza (1979, 1982, 1985 e 1988), quindi fornisce dei dati con una certa continuità.

I dati mostrano una quantità esplosiva di consumo quotidiano di cannabis pochi anni dopo la Grande Crisi Finanziaria. La tendenza è diventata parabolica negli ultimi dieci anni, a causa di “un periodo di non interferenza federale con la legalizzazione dell’offerta”, secondo gli autori dello studio.

La Figura 1 mostra un forte calo durante l’era Reagan-Bush fino a un nadir nel 1992, una parziale ripresa tra allora e il 2008, e un aumento sostanziale dal 2008. Gli aumenti sono maggiori, in proporzione, per le misure di uso più intenso. Ad esempio, tra il 2008 e il 2022, il tasso pro capite di segnalazione dell’uso nell’anno passato è aumentato del 120%, e i giorni di uso segnalati pro capite sono aumentati del 218% (in termini assoluti, dall’equivalente annuale di 2,3 a 8,1 miliardi di giorni all’anno). Dal momento che la popolazione stimata dal NSDUH per il 2022, dai 12 anni in su, è di 282,0 milioni di persone, si tratta di 29 giorni per persona all’anno, in media.

La crescita è più evidente per l’uso di DND, definito qui come l’uso riferito in 21 o più giorni nell’ultimo mese. 2 Dal 1992 al 2022, c’è stato un aumento di 15 volte nel tasso pro capite di segnalazione del consumo di marijuana DND (in termini assoluti, da 0,9 milioni a 17,7 milioni di consumatori DND). Ciò è dovuto a un aumento di cinque volte del numero di consumatori di PM (da 7,9 a 41,9 milioni) e a un aumento di quattro volte della percentuale di consumatori di PM che riferiscono l’uso di DND (dall’11% al 42%).

Dato l’aumento dell’uso di marijuana a livello nazionale e le tendenze di legalizzazione, con la Drug Enforcement Administration che si sta avvicinando alla riclassificazione della marijuana come droga meno pericolosa, il divario tra il numero di bevitori giornalieri e la marijuana si è ufficialmente chiuso nel set di dati pluridecennale. Infatti, per la prima volta ci sono più consumatori regolari di marijuana che di alcol.

La Figura 2 confronta la crescita del consumo di marijuana DND con i cambiamenti contemporanei del consumo di alcol DND. Nel 1992, l’indagine sulle famiglie ha registrato un numero di consumatori di alcol DND 10 volte superiore a quello dei consumatori di marijuana DND (8,9 contro 0,9 milioni). A quel tempo, una conversazione sull’uso DND di una sostanza intossicante che induce dipendenza era essenzialmente una conversazione sull’uso di alcol. Nel sondaggio più recente, per la prima volta, il NSDUH ha registrato più consumatori di marijuana DND che di alcol DND (17,7 contro 14,7 milioni).

Questo cambiamento riflette sia la crescita del numero di consumatori di marijuana PM che i cambiamenti nei modelli di consumo di marijuana. Nel 2022, il bevitore mediano ha riferito di usare l’alcol da 4 a 5 giorni nel PM, mentre il consumatore mediano di marijuana ha riferito di usarlo da 15 a 16 giorni nel PM.

Questo maggiore accesso ha permesso alla popolazione generale di consumare sempre più cannabis. Una mappa del think tank Pew Research mostra che il 74% degli americani risiede in Stati che hanno legalizzato la marijuana a scopo ricreativo o medico, mentre il 54% vive in Stati in cui l’erba è consentita solo per uso ricreativo.


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