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USA: la Bolla del credito auto subprimeiInizia a scoppiare? PrimaLend si unisce a Firstbrands e Tricolor
Aumentano insolvenze e pignoramenti sui prestiti auto negli USA. Dopo Tricolor, un altro finanziatore subprime (PrimaLend) dichiara bancarotta: segnale di stress per i consumatori o rischio sistemico?

Il mercato del credito al consumo americano, in particolare quello legato al settore auto subprime, sta inviando segnali di stress sempre più evidenti. L’ultimo campanello d’allarme arriva dal Texas, dove PrimaLend Capital Partners ha ufficialmente presentato istanza di fallimento (Chapter 11).
PrimaLend non è un nome da copertina, ma è un ingranaggio cruciale in un ecosistema finanziario tanto redditizio quanto rischioso: quello dei prestiti auto a clienti ad alto rischio di insolvenza.
La società, che stima attività e passività entrambe sotto i 500 milioni di dollari, è specializzata nel finanziare le concessionarie “Buy Here, Pay Here” (BHPH). Si tratta di un modello di business che è tutto un programma: il concessionario vende l’auto (spesso usata e a prezzi “creativi”) e fornisce direttamente il finanziamento al cliente, tipicamente persone con storie creditizie problematiche o inesistenti, escluse dai canali bancari tradizionali.
Il motivo ufficiale della bancarotta? Mancati pagamenti degli interessi sul proprio debito, dopo mesi di trattative infruttuose con i creditori.
Le prime tessere del domino
Il crollo di PrimaLend non è un fulmine a ciel sereno. Arriva, infatti, dopo altri due tonfi significativi che hanno scosso il settore:
- Il collasso improvviso di Tricolor, un altro importante prestatore auto subprime, specializzato nella comunità ispanica.
- Il fallimento di First Brands, un fornitore di ricambi per auto.
Questi eventi indicano che la base della piramide del consumo USA è sotto enorme pressione. L’era del “denaro facile” è finita. L’impatto combinato di un’inflazione persistente, tassi d’interesse schizzati alle stelle per la (necessaria?) cura da cavallo della Fed e i risparmi accumulati post-pandemia ormai evaporati, sta presentando il conto.
E i dati macro lo confermano:
- Insolvenze in aumento: I tassi di insolvenza sui prestiti auto (mancati pagamenti) sono in forte crescita.
- Pignoramenti record: Le società di recupero crediti (i repo men, famosi anche per i real show) stanno lavorando a ritmi che non si vedevano da anni.
D’altronde, costruire un modello di business basato sul prestare denaro a soggetti ad altissimo rischio, per permettergli di acquistare un bene (un’auto usata) che si svaluta a velocità record, sembrava un’idea “brillante” solo finché la marea della liquidità a costo zero copriva gli scogli. Ora che l’economia sembra rallentare questi prestiti saltano come i tappi delle bottiglie di spumante.
Rischio contagio o problema isolato?
Mentre l’azienda tenta di rassicurare il mercato, la situazione resta tesa. Persino il Governatore della Bank of England, Andrew Bailey, ha recentemente avvertito che i crolli di Tricolor e First Brands potrebbero essere il segnale di “problemi finanziari molto più grandi” all’orizzonte.
Da parte sua, il CEO di PrimaLend, Mark Jensen, ha gettato acqua sul fuoco. In un comunicato stampa, ha assicurato che l’azienda continuerà a operare e a finanziare i prestiti ai propri clienti concessionari, grazie a un finanziamento ad-hoc (DIP financing) per gestire la bancarotta. “Nessun debito viene richiamato o accelerato”, ha dichiarato Jensen, sottolineando che l’obiettivo è una vendita pilotata dell’attività per “massimizzare il valore”.
Rassicurazioni di rito. La realtà è che il segmento più fragile del credito americano sta scricchiolando rumorosamente. La domanda non è se altri operatori salteranno, ma quando. E, soprattutto, se l’onda d’urto resterà confinata al sottobosco del subprime auto o se, come nel 2008, inizierà a scalare il sistema finanziario.
Domande e Risposte (FAQ)
1. Cosa significa “subprime” e “Buy Here, Pay Here”? “Subprime” si riferisce a prestiti concessi a mutuatari con un basso punteggio di credito (credit score), considerati ad alto rischio di insolvenza. “Buy Here, Pay Here” (BHPH), letteralmente “Compra qui, Paga qui”, è un modello di concessionaria auto che vende veicoli (spesso usati) e fornisce direttamente il finanziamento all’acquirente, senza passare per banche o società finanziarie esterne. Si rivolgono tipicamente a clienti subprime, applicando tassi di interesse molto elevati per compensare l’alto rischio.
2. Rischiamo una nuova crisi come quella dei mutui subprime del 2008? È improbabile che il mercato auto subprime, da solo, possa innescare una crisi sistemica globale come quella dei mutui. Il volume totale è molto inferiore. Tuttavia, il rischio non è zero. Il pericolo risiede nel “contagio”: questi prestiti sono spesso impacchettati in strumenti finanziari (Asset-Backed Securities) e venduti a fondi di investimento o, in misura minore, a banche. Se le insolvenze aumentano troppo, chi possiede questi “pacchetti” subirà perdite significative. È un segnale di stress economico e di cattiva allocazione del capitale.
3. Chi ha un prestito con una concessionaria finanziata da PrimaLend cosa rischia? Teoricamente, nulla nell’immediato. La società ha dichiarato bancarotta secondo il “Chapter 11”, che è una procedura di riorganizzazione aziendale, non di liquidazione. Come dichiarato dal CEO, l’intenzione è continuare a operare e finanziare i prestiti mentre si cerca un acquirente per l’azienda. I termini contrattuali dei prestiti esistenti non dovrebbero cambiare. Tuttavia, la situazione crea incertezza per le concessionarie che dipendono da PrimaLend per la loro liquidità futura.

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