Analisi e studi
USA: inflazione in calo, ma meno delle attese, ma più richieste di sussidi di disoccupazione. Che farà la Federal Reserve?
Negli USA l’inflazione scende, ma meno delle previsioni. Però aumentano le domande di indennità di disoccupazione. Ora la Federal Reserve dovrà decidere cosa fare riguardo il ribasso dei tassi.
Non tutte le cose stanno andando come vorrebbe la Federal Reserve per ritoccare i tassi. Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è rallentato per il sesto mese consecutivo, passando dal 2,5% di agosto al 2,4% di settembre 2024, il valore più basso dal febbraio 2021.
Tuttavia, i dati sono stati superiori alle previsioni del 2,3%. I prezzi sono aumentati meno per gli alloggi (4,9% vs 5,2%) e i costi energetici sono diminuiti maggiormente (-6,8% vs -4% in agosto), soprattutto a causa della benzina (-15,3% vs -10,3%) e dell’olio combustibile (-22,4% vs -12,1%), mentre i prezzi del gas naturale sono rimbalzati (2% vs -0,1%).
Inoltre, i prezzi hanno continuato a diminuire per i veicoli nuovi (-1,3% vs -1,2%) e per le auto e i camion usati (-5,1% vs -10,4%). D’altra parte, l’inflazione ha accelerato per gli alimenti (2,3% vs 2,1%) e i trasporti (8,5% vs 7,9%). Rispetto al mese precedente, l’IPC è aumentato dello 0,2%, come ad agosto, e al di sopra delle previsioni dello 0,1%.
Il tasso d’inflazione core annuale è salito inaspettatamente al 3,3%, rispetto al 3,2% dei due mesi precedenti e questo sicuramente non piacerà alla Federal Reserve, mentre gli investitori si aspettavano che rimanesse al 3,2%. Il tasso d’inflazione core mensile è rimasto allo 0,3%, come ad agosto, ma al di sopra delle previsioni dello 0,2.
Ecco il relativo grafico:
La Federal reserve potrebbe vedere questa difficoltà al contenimento dell’inflazione come una motivazione per rinviare il prossimo ritocco dei tassi d’interesse e non farne a ottobre. Del resto anche il taglio del mese di settembre non era stato approvato all’unanimità.
Per oggi è arrivato un altro dato, che, invece, potrebbe spingere al taglio: il numero di persone che hanno richiesto l’indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è aumentato di 33.000 unità, raggiungendo un totale di 258.000 unità nella settimana conclusasi il 5 ottobre, superando le aspettative del mercato di 230.000 unità.
Si tratta del livello più alto degli ultimi 14 mesi, in gran parte determinato dai notevoli aumenti registrati in Michigan e negli Stati colpiti dall’uragano Helene.
Nel solo Michigan, le richieste di risarcimento sono aumentate di 10.667 unità nelle ultime due settimane, soprattutto a causa dei licenziamenti nei settori manifatturiero e dirigenziale. Anche la Carolina del Nord e la Florida hanno registrato aumenti notevoli, rispettivamente di 8.534 e 3.842 unità , e qui i fattori ambientali hanno avuto il loro peso, Ecco il realtivo grafico:
La Federal reserve considera, al contrario della BCE, sia l’inflazione, sia la disoccupazione, e questo secondo segnale potrebbe controbilanciare quello deludente sull’inflazione.
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