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USA E CANADA IN RALLENTAMENTO, ANZI PEGGIO

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Oggi infornata di dati da oltreoceano, ed assolutamente non buoni sul lato dei consumi e della crescita.

Iniziamo con gli USA, dove abbiamo un calo piuttosto sensibile dei consumi personali rispetto al mese precedente, del resto coerentemente con quanto visto una settimana fa con le vendite retail. Non possono crescere i consumi personali con un calo delle vendite al dettaglio…

Il calo a dicembre delle spese personali può aver anticipato un calo a gennaio dei redditi personali, altro dato pubblicato oggi..

questi due dati sono coerenti e legati: da un lato i consumatori ha contratto i consumi in prospettiva di un calo dei ricavi personali a gennaio, dall’altro il calo dei consumi ha probabilmente influenzato il calo dei ricavi. Una situazione non facile, segno di un rallentamento economico che comincia a farsi sentire anche negli USA, nonostante la crescita su base annua del PIL fra le più alte degli ultimi anni.

Il rallentamento si fa sentire anche oltre frontiera, in Canada. Il PIL ha crescita minima , solo 0,1%,  e questo è ancora più negativo perchè relativo ad un mese solitamente con vendite sostenute.

Calcolato su mese il PIL è andato anche peggio, con due mesi successivi, novembre e dicembre, di crescita negativa.

Ora in Nord America ha avuto un inverno particolarmente rigido, con temperature letteralmente antartiche che hanno colpito sia il Canada sia gli USA, dove a Chicago si sono raggiunti i -20. questo ha sicuramente compresso i consumi, anche per le forti nevicate che hanno reso problematici i trasporti, ma non è il primo inverno freddo. Il clima non positivo internazionale e lo shutdown hanno sicuramente fortemente influito, con milioni di dipendenti pubblici senza stipendio a gennaio negli USA. Sarà molto interessante seguire i prossimi mesi, per vedere se si sia trattata solo di una situazione episodica o di qualcosa di più concreto.

 


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